Link Building: guida completa per principianti

Ne hai sentito parlare, probabilmente ti hanno proposto di farla ma non hai capito di cosa stessero parlando. Vediamo insieme cos’è la link building, come si fa e a cosa fare attenzione per impostare una buona strategia.
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Indice dei contenuti

Probabilmente ne hai sentito parlare, probabilmente ti hanno proposto di fare link building per il tuo sito ma non hai capito di cosa stessero parlando.

Vediamo insieme cos’è la link building, come si fa e a cosa è bene fare attenzione per impostare una buona strategia.

La link building, che sia per e-commerce, per siti di lead generation o per blog, è un boost molto importante per le tue attività SEO, un tassello fondamentale di una strategia di ottimizzazione a 360° che però, se gestita in modo non ottimale, può risultare un’arma a doppio taglio.

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Se sei curioso di conoscerla e di capire, in pochi minuti, come fare link building, hai trovato l’articolo giusto.

Buona lettura!

Cos’è la Link Building?

Per link building si intende quella pratica, tipica del mondo SEO, che consiste nell’incrementare il numero di backlink che puntano ad un sito web, con l’obiettivo di aumentare il ranking del sito e migliorare il suo posizionamento sui motori di ricerca.

Una definizione letterale di link building corrisponde a “costruzione di link”. Questa attività, fondamentale per una corretta attività SEO, rientra in quella branca della materia definibile come “ottimizzazione Off Page”.

Perché è fondamentale? 

Per capirlo bisogna tornare indietro nel tempo, più precisamente nel 2003.

Quando Google ha fatto il suo ingresso nel mondo dei motori di ricerca, i suoi fondatori hanno messo a punto un algoritmo, chiamato PageRank, che, dato un contesto di pagine connesse tra loro tramite collegamenti ipertestuali (link), riesce ad assegnare un peso numerico ad ogni pagina dell’insieme sulla base dei link ricevuti e del “peso” dei singoli link, definito dal valore della pagina di provenienza.

Per fare un esempio pratico, dati due siti “A” e “B”, il PageRank di “A” è maggiore di quello di “B” se il numero di link provenienti da siti di valore, che linkano “A”, è maggiore di quelli che linkano “B”. Ma non solo: il PageRank di “A” sarà tanto più alto quanto maggiore sarà il PageRank dei siti che lo linkano.

Questo algoritmo, ancora oggi attivo, è stato la base di partenza di Google e, contestualmente, il suo tassello principale per determinare il ranking delle pagine nelle SERP.

Ottenere link dall’esterno, possibilmente da siti autorevoli, diventa quindi fondamentale per implementare il valore del proprio sito, poiché parte del valore dei siti di provenienza dei nostri backlink sarà trasferito al nostro.

Attenzione però!

Se acquisire link in modo naturale è quanto di meglio possa capitare al nostro sito e alla sua autorevolezza, d’altra parte acquistare o acquisire link in modo “artefatto” è considerato da Google manipolativo dell’algoritmo e, pertanto, penalizzante.

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Citando le “Norme relative allo spam”, che è possibile consultare su Google Search Central, Google in merito ai link di spam dice ciò:

“Google utilizza i link come un fattore importante nel determinare la pertinenza delle pagine web. Tutti i link creati per manipolare i ranking nei risultati della Ricerca Google potrebbero essere considerati link di spam. Ciò include qualsiasi comportamento che manipoli i link al tuo sito o i link in uscita dal tuo sito.”

In questa porzione del documento dedicato alle norme relative allo spam, Google non solo mette in guardia in merito alla costruzione di profili backlink fittizi, ma ribadisce l’importanza dei link ai fini del ranking. 

Come fare Link Building? Scopriamolo insieme

Abbiamo appena detto che, se viene effettuato un “acquisto” di link, Google vede le attività di link building come manipolative dell’algoritmo.

Vero! Quindi, siccome la link building non è una pratica ammessa da Google e non possiamo farla, aspettiamo pazientemente che i proprietari dei siti web del nostro settore parlino spontaneamente di noi.

Fine.

Anzi, dato che ricevere link in modo naturale è alquanto difficile, a meno che il nostro non sia un brand riconosciuto, un istituto di ricerca o un player importante del settore nel quale ci stiamo muovendo, è necessario impostare una corretta strategia di link building, che vada a sopperire alla mancanza di link in entrata verso il nostro sito e che vada a popolare le file di siti web che parlano di noi.

Come? Con estrema pazienza, studio e, soprattutto, cautela.

Le fasi chiave delle attività di link building sono: 

  • Analisi
  • Ricerca
  • Valutazione
  • Trattativa

Analisi dei link

L’analisi che precede le attività vere e proprie di link building è una fase fondamentale, in quanto ci permette di definire gli obiettivi da raggiungere, le tipologie di link di cui il nostro sito necessita per essere competitivo (o migliore) rispetto a quelli dei competitor e che ci consente, al contempo, di pianificare i passaggi successivi.

Dando per scontato che siano chiari gli obiettivi del progetto, lo status dell’indicizzazione e del posizionamento delle pagine, le query per le quali le nostre pagine sono state ottimizzate e i nostri competitor, il primo elemento sul quale indagare è il gap, in termini di link in entrata, tra noi e i nostri concorrenti.

Questo è possibile tramite un’analisi facilmente attuabile con uno strumento come Ahrefs, che ci fornirà in pochi minuti, non solo dati in merito ai domini che linkano il nostro sito a confronto con i competitor, ma anche (e soprattutto) una lista di domini che linkano i competitor e che non linkano il nostro sito.

Da questa lista, e da una accurata analisi dei backlink dei competitor, è possibile intraprendere svariate riflessioni in merito a: 

  • anchor text 
  • quantità di backlink necessari 
  • tipologia di pagine linkate
  • tipo di contenuto nel quale è inserito il link

Fondamentale, in questa fase di analisi e di pianificazione iniziale, è anche comprendere a fondo che, quando si tratta di link, l’autorevolezza di un sito è importante. Ma conta anche la pertinenza di quel sito.

Per esempio, se stiamo facendo link building per un e-commerce che tratta di pesca sportiva, un link proveniente da un autorevole sito di recensioni di pneumatici sarà un buon link? Non troppo.

Migliore sarebbe invece un link proveniente da un blog dedicato alla pesca sportiva o da un sito generalista con una sezione dedicata (ad esempio) alla vita outdoor o ai consigli per gli acquisti.

Il “valore” di un link non dipende soltanto dal peso di un determinato dominio, ma anche e soprattutto dalla sua pertinenza con il topic di cui ci stiamo occupando.

In generale, si desidera ottenere link da siti autorevoli, ma più nello specifico, siti autorevoli che trattano argomenti strettamente correlati al nostro sito.

Una volta conclusa questa fase di studio, avremo sicuramente le idee molto più chiare e saremo pronti, sulla base delle esigenze del nostro sito web e dello studio dei nostri competitor, ad intraprendere la “fase due” del nostro lavoro di link building, la ricerca dei link.

Come cercare link

Una prima parte della ricerca, a dire il vero, la abbiamo già portata a termine durante la fase di analisi dei competitor, quando abbiamo estrapolato la lista dei domini che linkano i competitor ma non il nostro sito. Lavoro terminato quindi? Assolutamente no, il nostro fine non è quello di eguagliare un competitor, ma di sorpassarlo (se possibile) in termini di ranking e autorevolezza.

Dove possiamo quindi trovare altri siti?

Ci sono svariati metodi per trovare backlink. Oltre a quello che abbiamo appena visto, due tra i più popolari sono i seguenti:

1. Ricerca manuale di link

Avendo già ottimizzato le pagine del nostro sito, sappiamo esattamente in quale contesto potremmo individuare siti in target con il nostro dai quali ricevere link di qualità, come ad esempio blog di settore, testate giornalistiche specializzate e/o siti più generalisti ma con sezioni dedicate al settore del quale siamo player. Questi siti/blog/testate di settore saranno un ottimo punto di partenza per iniziare a riempire la lista dei potenziali siti a cui richiedere un link.

Per trovare nuove idee di siti web che potrebbero linkare il nostro, sarà sufficiente aprire Google e cercare in SERP, ovviamente utilizzando query idonee. Il numero di siti web potenzialmente validi per fornirci backlink, a meno che non ci muoviamo in una nicchia di mercato molto ristretta, sarà sicuramente più alto di quanto ci si possa aspettare.

2. Ricerca link su gruppi Facebook

Su Facebook esistono svariati gruppi nei quali è possibile cercare link. 

Basterà effettuare una ricerca per la chiave “link building” o “guest post” e non saranno pochi i risultati di gruppi dedicati alla ricerca e alla fornitura di link.

Come valutare i Link

Specialmente quando si utilizza questo secondo metodo (ma in ogni caso è sempre necessario effettuare questo passaggio), occorre saper valutare un sito, al fine di decidere se il link vale la pena.

Esistono diversi strumenti che servono allo scopo. Tra questi troviamo:

  • SEOZoom
  • Ahfref
  • MajesticSEO

In ogni caso, ciascuno di questi tool offre stime sulla qualità e quantità dei backlink.

Anche ottenere informazioni sul traffico sul sito web che si sta analizzando utilizzando strumenti come SEOZoom o SimilarWeb è molto importante.

Quanto traffico riceve dai risultati organici? Con quali parole chiave si posiziona?

Queste parole chiave sono le stesse per cui vorrei posizionarmi col mio sito?

Fai sempre molta attenzione alle fonti di traffico e analizza se i dati hanno un senso.

Se un sito ha molto poco traffico di ricerca, si posiziona per parole chiave non pertinenti al tuo settore, o il suo traffico è in forte calo, questo deve destare sospetti.

Se un sito web sul quale vorresti un backlink ha avuto crescite o cali repentini a livello di traffico organico o di backlink in entrata, è bene attendere e valutare con attenzione la situazione. Molto spesso (per non dire troppo) è facile incorrere in siti web con un passato sospetto, i cui link in uscita potrebbero rivelarsi dannosi per i siti target dei backlink.

Trattativa

Quando hai trovato siti interessanti per ricevere link, invia loro un messaggio personalizzato.

Se vuoi risparmiare tempo, è consigliato utilizzare un “template” di email precompilata, da personalizzare di volta in volta in base alla tipologia di sito web a cui è destinata.

Si potrebbe infatti chiedere ad un blogger di inserire un link di approfondimento (un link diretto al nostro sito) all’interno di un determinato articolo già online, o si potrebbe proporre una collaborazione di guest blogging. In alternativa, si potrebbe direttamente inviare ad una testata giornalistica un comunicato stampa in merito ad una iniziativa particolarmente interessante che la nostra azienda ha intrapreso o ad un evento che ci vede protagonisti.

I benefici dell’operazione, in ogni caso, sono a doppio senso di marcia, in quanto noi saremo “premiati” con un link, mentre il sito/blog che ospiterà il nostro link avrà in cambio un contenuto inedito o uno spunto interessante per un nuovo articolo.

Nel caso invece ci venisse fatta una richiesta di tipo economico, come controproposta alla nostra email, o fossimo contattati da rivenditori di link, ricordiamoci sempre di quello che Google dice in merito all’acquisto di link e adottiamo la giusta cautela.

Accorgimenti necessari per le attività di Link Building

Una volta terminate le fasi di ricerca e di contatto dei potenziali “ospiti” dei nostri backlink, è necessario pianificare le attività al fine di escludere il più possibile i rischi derivanti dalle attività di link building.

Ricordiamo sempre un punto fondamentale: la link building non è una attività permessa da Google.

Come possiamo quindi rendere “naturali” dei backlink che, di base, sono frutto di analisi, ricerche e contatti?

La parola d’ordine è: cautela.

Se nei primi paragrafi di questo articolo abbiamo citato la guida di Google sui contenuti spam, è arrivato il momento di nominare uno dei maggiori incubi del mondo SEO: Penguin, l’algoritmo che, nelle sue diverse versioni, dal 2012 scandaglia il web alla ricerca di link innaturali e/o ottenuti a pagamento al fine di punire chi fa uso di pratiche scorrette. 

Spero che a questo punto, dopo aver nominato il temuto algoritmo anti link spam, sia più chiara la necessità di cautela citata poco fa. 

I link in entrata sul nostro sito, onde evitare penalizzazioni algoritmiche o manuali (esatto, esiste anche un team di professionisti dedicato alla “caccia” dei link spam) dovranno essere il più naturali possibili, sia per quanto riguarda la frequenza con la quale arrivano, sia per quanto riguarda le anchor text e la loro destinazione, sia per quanto riguarda la qualità dei siti di provenienza.

Vediamo più nel dettaglio questi punti al fine di fare maggiore chiarezza.

Ogni quanto fare link building?

È naturale che ogni mese arrivino al mio sito 5 link? Assolutamente no, come non è naturale che i backlink diretti verso le pagine del sito siano in qualche modo riconducibili ad un pattern predefinito.

Svincolarsi da schemi di ricezione dei backlink è sicuramente un buon punto di partenza per evitare di incorrere in penalizzazioni.

Come usare le Anchor Text?

Variare le anchor text con le quali i backlink rimandano alle pagine del sito è un’ottima idea, in quanto portatrice di numerosi benefici. Non è infatti naturale che ogni link diretto al mio sito (ad esempio un e-commerce di scarpe) abbia anchor text “scarpe rosse in vendita online”. Saper variare le anchor text sulla base delle pagine di destinazione e degli obiettivi di posizionamento delle suddette, è un’arma molto potente nelle mani di un SEO quando si cimenta nella link building.

Dove far atterrare i backlink?

Quando nel mondo offline parliamo di una città, parliamo sempre e solo della città come entità o ne citiamo vie, monumenti, punti di interesse e via dicendo? 

Traslando la metafora sul mondo online, è plausibile che ogni backlink diretto al mio sito sia diretto ad una singola pagina? Assolutamente no, a meno che io non abbia un sito mono pagina.

Saper variare le pagine di destinazione dei backlink, in base alle esigenze SEO delle singole sezioni del sito e “dosando” il flusso di link in entrata sulle pagine, è un altro punto fondamentale di una corretta strategia di link building.

Come scegliere la qualità dei siti di provenienza dei backlink?

Valutare la bontà di un sito dal quale vorremmo ricevere un backlink è fondamentale, ma risulterebbe naturale se solo siti molto autorevoli linkassero il mio sito web? Decisamente no. Sul web, come in qualsiasi altro luogo, non possiamo prevedere chi parlerà di noi, e questa condizione, lato link building, è necessario riprodurla al fine di far apparire il nostro profilo backlink artificiale.

Rimanendo alla larga da siti palesemente spam, dalle PBN di bassa qualità e dai numerosi siti che sono di fatto raccoglitori di backlink, è possibile strutturare una strategia di link building efficace e funzionale, che replichi al meglio un processo naturale di acquisizione di backlink.

Fare Link Building comporta anche una fase di monitoraggio!

Se pensavi che le attività di link building terminassero con la pubblicazione dell’articolo contenente il link o con l’inserimento del link all’interno di un articolo già online, purtroppo ci sono cattive notizie per te.

Come per qualsiasi altra attività SEO, anche per la link building è necessario tenere traccia del lavoro fatto, del suo mantenimento nel corso tempo e, elemento da non trascurare, dei possibili risvolti positivi o negativi nel tempo.

Organizzare un file di monitoraggio o utilizzare un tool (come il link monitor di SeoZoom) per verificare costantemente la presenza online dei link acquisiti o acquistati è  una scelta saggia; sapere quando un link viene rimosso, quando un dominio sul quale avevamo un backlink non è più attivo, quando l’url sul quale era presente il nostro link viene modificato e via dicendo, permette di avere un controllo molto stretto sui link che puntano al nostro sito.

Avere, parallelamente, un elenco aggiornato di anchor text utilizzati per linkarci e url delle pagine linkate garantisce, soprattutto in fase di pianificazione della link building e di analisi del progetto, una buona base di partenza per nuove strategie o per correzioni delle strategie in essere.

Tenere traccia dei link acquisiti nel tempo, assegnando ad ognuno di essi una data di acquisizione, permetterà inoltre di avere un feedback diretto del rapporto tra backlink ricevuti e crescita (o calo) in SERP della pagina linkata.

Conclusioni

Come avrai capito la link building non è affatto un’attività semplice, è necessaria in svariate casistiche ed è un’arma molto potente se utilizzata nel modo giusto. 

Le attività di ricerca, analisi, selezione e acquisizione dei backlink sono sicuramente dispendiose, ma sono un ottimo investimento a lungo termine per un progetto SEO solido e duraturo.

Se non te la senti di affrontare questa sfida da solo, puoi sempre contattarci e fare due chiacchiere senza impegno col nostro Team SEO.

Sicuramente troveremo la migliore soluzione per le tue necessità di link building, e, in generale, di Digital Marketing.

Grazie per il tuo tempo 😉

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L'autore di questo post

Mattia Cantoni
Mattia Cantoni

SEO Specialist

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