Food Blogger: cos’è, cosa fa, come diventarlo?

La figura del Food Blogger si è evoluta nel tempo assieme ai cambiamenti del mondo digitale. Da semplice passione per molti è diventata una vera e propria professione. Ma chi è davvero un Fool Blogger e cosa fa?
Food-Blogger-cos'è-cosa-fa-come-diventarlo
Indice dei contenuti

Il settore food blogger riguarda la comunicazione legata al cibo, alle ricette e all’esperienza della buona tavola: si comunica la passione per la gastronomia attraverso gli strumenti social. E non solo con il blog.

Nonostante il nome lasci intendere l’uso di uno strumento tipo WordPress, Tumblr o Blogspot, oggi chi si occupa di food blogging può usare anche un semplice account Instagram o Twitter. Perché avviene tutto questo?

Semplice, c’è una reale evoluzione dell’universo comunicativo sul social web. Oggi il concetto di blogging non è più legato solo alla presenza di un sito web con diario online. Blogger è anche quella persona che usa immagini o video per comunicare il proprio punto di vista e in questa prospettiva il settore dell’alimentazione offre decine di spunti.

Studio Samo Pro Minidegree

Ecco perché è ancora più importante, oggi, capire cos’è e cosa fa realmente un food blogger. E magari possiamo anche tracciare una piccola guida per capire come avere successo in questo settore così ambito, amato ma anche inflazionato e difficile da intercettare.

Cos’è un food blogger: definizione

Si tratta di una persona che trasforma la propria passione per la gastronomia in un’attività comunicativa online. Di solito si sfrutta una piattaforma online come WordPress per creare un sito web con articoli che affrontano i vari temi (ricette, esperienze nei vari ristoranti, itinerari).

Questo, però, non è un passaggio costrittivo: oggi anche instagrammer e youtuber vengono definiti protagonisti del mondo food blogging.

Cos'è un food blogger: definizione

Il filo conduttore che identifica le persone che fanno parte di questo mondo riguarda la capacità di descrivere un’esperienza culinaria attraverso una prospettiva personale e indipendente.

Quindi non legata a un editore. Ed ecco quella che potrebbe essere la differenza con un classico giornalista o critico gastronomico. Il food blogger è indipendente, decide in autonomia cosa scrivere.

Da leggere: blogging e visual, come trasformare un’immagine

Perché il food blogging funziona?

Viene considerato un ottimo strumento per fare digital marketing. In più i protagonisti di questo settore possono affrontare un tema preciso:

  • Che interessa tutti (più o meno).
  • Legato a esperienze economiche.
  • Adeguato a tutte le esigenze economiche.
  • In grado di appassionare chi ne parla.

Il cibo è uno degli argomenti più amati. Si è sempre affrontato il tema della gastronomia sui media del periodo storico e i social sono solo l’ennesima estensione che viene usata dagli esperti per dare un sapere. Solo che prima questa possibilità era riservata solo ai privilegiati.

Oggi tutti possono diventare food blogger, basta avere un’idea e un minimo di competenza. Così le aziende ti notano e puoi iniziare a guadagnare online. Ma è così facile? Non proprio, ecco cosa devi sapere.

Cosa fa un food blogger?

Risposta sintetica: comunica il proprio punto di vista attraverso visual e testo pubblicato sulle varie piattaforme del social web, come un blog personale o aziendale o un account Pinterest, Facebook, Twitter.

Questa è la visione d’insieme, il food blogger ha una serie di responsabilità da rispettare per raggiungere il suo obiettivo. In primo luogo deve definire proprio quest’ultimi: cosa vuole ottenere dal suo impegno?

Quali sono i punti di arrivo per essere soddisfatto? Io direi che alla base c’è il bisogno di trasformare la propria passione in un lavoro. Quindi farsi pagare per descrivere la sua opinione verso determinati piatti.

Studio Samo Pro Minidegree

Quando mi chiedono cosa fa il food blogger io penso anche a questo passaggio. Cosa fa esattamente un food blogger quando pubblica? Prende una decisione chiara rispetto al tema che vuole affrontare.

Ma anche la nicchia da presidiare. Perché credo che sia ormai pacifica l’idea di abbandonare un approccio completo e compatto verso l’idea di poter affrontare come food blogger la cucina in ogni suo ambito.

Poi c’è l’attività vera e propria di comunicazione. Il food blogger scatta foto, registra video e scrive articoli o caption (didascalie su Instagram) rispetto alle sue esperienze culinarie. Vogliamo dirlo senza timore?

Il food blogging oggi è multi-canale e non può prescindere dallo storytelling visual che puoi (e devi) fare su YouTube e Instagram. La cucina chiede anche questo per emergere sul web.

D’altro canto come comunicare al meglio un tutorial per preparare la tua ricetta o il piacere di trovarsi di fronte a un piatto preparato con maestria? Senza visual non c’è food blogging, questo è un punto imprescindibile.

Travel blogger e food blogger

Sono la stessa cosa? In linea teorica no, rappresentano due mondi separati ma nella realtà pratica spesso questi universi si fondono.

Il travel blogger – persona che racconta attraverso i social media le esperienze di viaggio – può essere anche food blogger e viceversa. Perché narrare le proprie attività in viaggio vuol dire anche raccontare cucine, piatti e sapori diversi. Ma sempre interessanti per il proprio pubblico.

Come e quanto si guadagna?

Tasto dolente che, però, ha bisogno di un paragrafo chiaro e senza peli sulla lingua. Quanto guadagna un food blogger? Nessuno lo sa, o meglio: difficile avere una stima reale, non esistono tariffe o prezzi di base.

Meglio sottolineare quali sono i mezzi a disposizione del food blogger per monetizzare la propria attività. Come si guadagna in questi casi?

  • Promuovere prodotti e servizi di aziende.
  • Scrive e pubblicare per altre attività.
  • Aggiungere ADV sul sito o sul blog (AdSense).
  • Lavorare con le affiliazioni tipo quelle di Amazon.

Ecco quattro metodi per guadagnare online come food blogger. Il più ambito: fare in modo che il proprio nome venga aggiunto nelle liste dei principali influencer per un determinato settore. In questo modo le aziende che producono attrezzi per la cucina o prodotti culinari ti scelgono come punto di riferimento per far breccia in una determinata community.

Non è facile lavorare in questo modo, ecco perché all’inizio può essere utile iniziare ad arrotondare con un po’ di display ADV e banner pubblicitari.

Senza dimenticare la possibilità di seguire il settore delle affiliazioni che possono fruttare molto se si lavora bene sulle nicchie di mercato.

Infine l’ultima opzione: ti fai notare come content creator e ti fai assumere – come dipendente o freelance – per lavorare come food blogger a tempo pieno. Magari per un ristorante, un albergo o una web agency.

Come diventare food blogger

La strada da seguire, in questi casi, non è mai delineata e chiara a priori. Ci possono essere decine di condizioni che ti consentono di diventare food blogger, molto dipende dal medium che vuoi utilizzare per comunicare:

  • Blog.
  • YouTube.
  • Twitter.
  • Facebook.
  • Instagram.
  • Pinterest.

In linea di massima si può pensare a un approccio multi-canale (senza esagerare) ma è anche giusto individuare una strada unica per intraprendere questa professione. Allora, come diventare food blogger? E, soprattutto, come trovare la giusta direzione per avere successo?

Crea il tuo universo di contenuti

Vuoi fare food blogging con WordPress? Acquista dominio e hosting, magari un tema professionale e inizia a scrivere i tuoi contenuti cercando di intercettare con un buon lavoro di keyword research le esigenze del pubblico. A questo presidio puoi associare un account Instagram e una pagina Facebook, due entità indispensabili insieme a Twitter.

Ma il blog è indispensabile per essere food blogger? No, però dal mio punto di vista rappresenta ancora oggi una presenza da non ignorare.

Individua una nicchia

Non puoi lanciarti in un universo così ampio, o almeno io non te lo consiglio. Il primo passo per iniziare la tua carriera di food blogger è questo: individua un settore non troppo inflazionato e competitivo.

Chiaramente oggi è difficile trovarla, ma la nicchia profittevole è quella che ti consente di evitare lo scontro diretto con i grandi player.

Trova un settore che ti interessa ma che è secondario, meno mainstream e più specifico. Come la cucina di una determinata regione o quella dietetica per chi fa uno sport specifico, tipo la corsa. Questo ti porterà meno introiti, guadagnerai meno ma sarà più facile emergere in tempi rapidi.

Punta sulla continuità

Non pensare di raggiungere grandi risultati con un mese di pubblicazioni. E neanche con un anno. Il lavoro di food blogger è fatto di continuità, come accade in tutti i settori. Vale lo stesso discorso per i travel blogger e chi si occupa di recensioni di libri, per non parlare dei tech blogger.

Cosa fare in questi casi? Crea un calendario editoriale e cura le pubblicazioni con attenzione certosina. Individua i trend da cavalcare, definisci titoli o hashtag in base al tipo di medium utilizzato e soprattutto definisci un ritmo di pubblicazione costante. Cercando sempre di acquisire uno stile unico, riconoscibile. Copiare chi ha già iniziato è inutile.

Pubblica contenuti visual

Questo è un punto che ho già sottolineato ma che non può e non deve passare in secondo piano. Se vuoi avere successo come food blogger devi trovare la chiave di volta per personalizzare la tua comunicazione online con il visual. E non si tratta solo di usare app per scrivere sulle immagini.

ottimizzare le immagini che condividi sui social

Devi avere la strumentazione giusta – magari anche un piccolo studio multimediale – per registrare video, scattare foto e raccontare ciò che prepari in cucina attraverso un lavoro di visual storytelling.

Crea un legame con il pubblico

Il consiglio fondamentale per chi vuole diventare food blogger: non dimenticare mai di alimentare la community. Perché sarà il tuo pubblico a fare la differenza: le persone sceglieranno le tue ricette.

E lo faranno perché saprai dare qualcosa di unico, un tocco in più alla combinazione degli ingredienti. Ma anche un confronto utile nei commenti.

Non lesinare mai su questo fronte: se vuoi diventare food blogger di successo devi essere pronto o pronta a dare il massimo ai lettori.

Esempi di food blogger famosi

Vuoi qualche idea da seguire per avere dei riferimenti chiari. Ho già detto che copiare dagli altri, nel food blogging ma in qualsiasi altro settore, è da evitare. Ma questo non significa ignorare le idee che possono arrivare dando uno sguardo al lavoro dei migliori food blogger.

Marco Bianchi

marco bianchi

Iniziamo la lista dei migliori food blogger italiano citando la pagina Facebook di Marco Bianchi, amato da chi cerca un approccio salutistico alla cucina. Possiamo preparare piatti buoni e leggeri? Certo, e questo è un classico esempio di targettizzazione studiato con attenzione.

Misya

food blogger misya

Nome storico del food blogging in Italia. Probabilmente è il blog che è riuscito a sintetizzare, meglio di altri, passione per la cucina e comunicazione efficace. Con la giusta attenzione all’aspetto tecnico. Il suo blog, infatti, è sempre ben posizionato per le ricerche su Google.

55Winston55

55Winston55

Altra pagina Facebook molto interessante da seguire per apprendere i segreti in cucina di Mauro e Antonio di 55Winston55, già presenti su YouTube come blogger e attivi sul fronte della cucina di qualità.

Chiara Maci

food blogger Chiara Maci

Puoi trovarla su internet anche con il suo nickname chiaraincucina. Si caratterizza per uno stile fresco e innovativo, in grado di unire ricette di cucina con lifestyle e viaggi. Che è argomento caro ai food blogger.

Da leggere: come aumentare le visite del blog

Vuoi diventare food blogger?

Perfetto, è un buon punto di partenza: hai già le idee chiare sul tuo futuro professionale. ora devi solo rimboccarti le maniche e curare la tua community per affrontare uno dei temi più importanti (e piacevoli) del web. Se hai domande e curiosità lasciale nei commenti, come sempre.

Studio Samo Pro Minidegree
Vuoi dare una svolta alla tua carriera o innovare la tua azienda?

Scopri il nostro corso in Web & Digital Marketing

54 ore in aula a Bologna o in live streaming

Piaciuto? Condividilo!

L'autore di questo post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Iscriviti gratis a…

MakeMeThink

La newsletter di Studio Samo

Ricevi ogni 2 settimane le novità più importanti dal mondo del digital marketing.

Potrebbe interessarti anche...

heading tag seo
Angela Giampaglia

Heading Tag: cosa sono e come ottimizzarli per la SEO

Gli Heading Tag sono un elemento fondamentale per la struttura e l’ottimizzazione delle pagine web, in quanto rappresentano la chiave per rendere le pagine leggibili e fruibili. In questo articolo potrai imparare usarli per strutturare testi e articoli, migliorarne la leggibilità , ottenere visibilità su Google… e trasformati un un architetto SEO!

Quota impression Google ads
Beatrice Romano

Quota impression Google Ads

La quota impressioni Google Ads ti permette di capire se i tuoi annunci sono visibili sulla rete di ricerca. Non solo ti aiuta a monitorare i competitor, ma anche a capire come migliorare i tuoi annunci per aumentare la visibilità.

Oltre all’attività dei competitor, la visibilità dipende da budget e ranking dell’annuncio, fattori che puoi controllare per migliorare la tua posizione in serp.

dirette instagram
Giuliana Curato

Dirette Instagram: come fare le live su IG

Ti chiedi come sfruttare al meglio le dirette Instagram per connetterti con il tuo pubblico e ottimizzare la tua presenza online ma non sai da dove iniziare? Allora sei nel posto giusto.

regolamentazione intelligenza artificiale
Caterina Quaiotti

AI Act e regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale

L’impatto dell’utilizzo dell’IA è tangibile in diverse aree, promuovendo l’efficienza operativa, la competitività e l’innovazione e possiamo per questo parlare di benefici evidenti e concreti. 

La sua rapida diffusione solleva anche questioni etiche e giuridiche cruciali.

La necessità di una regolamentazione legale dell’Intelligenza Artificiale è emersa come una priorità fondamentale per garantire un utilizzo responsabile e sicuro di questa tecnologia avanzata. Facciamo un po’ di chiarezza in materia.

informazioni aste google ads
Beatrice Romano

Informazioni sulle aste e analisi competitors su Google Ads

Quando si lavora in Google Ads è importante monitorare ciò che fanno i competitor non solo per i prodotti o servizi che offrono agli utenti, ma anche per capire come si propongono, che linguaggio usano e a cosa danno più importanza. In questo articolo ti parlerò dell’analisi dei competitor a partire dalle parole chiave presenti all’interno delle campagne in rete di ricerca.

Vuoi essere sempre sul pezzo?

Iscriviti a MakeMeThink, la newsletter di Studio Samo. ✉️ Ricevi ogni 2 settimane le novità più importanti dal mondo del digital marketing.

Iscriviti gratis a

MakeMeThink

La newsletter di Studio Samo

Ricevi ogni 2 settimane le novità più importanti dal mondo del digital marketing.