Come fare personal branding, questa è la domanda che spesso ritrovo sul web. Le persone percepiscono l’importanza di questo tema.
Indice dei contenuti
TogglePerché vogliono fare in modo che la professionalità venga inquadrata nel miglior modo possibile.
Prova a individuare una definizione: cosa significa puntare sul personal branding?
Proporsi nel miglior modo possibile, fare in modo che le persone riconoscano la capacità di affrontare un lavoro.
Essere la persona giusta per un compito: questa è per me la migliore definizione di personal branding.
Cosa pensano i colleghi e i potenziali clienti di me e del mio lavoro? Percepiscono il mio valore?
Difficile lavorare in questo settore, ci sono passaggi non semplici da misurare. Come fai a capire la portata del lavoro svolto in questa direzione?
Le menzioni sui social, i link verso il tuo sito, i commenti che arrivano sul blog: questi potrebbero essere dei segnali. Segnali che si incrociano con il fatturato.
A cosa serve tutto questo se non a migliorare le proprie competenze e a trovare nuovi clienti. Ma nella pratica? Come fare personal branding?
Ti lascio la mia ricetta personale.
Imposta una strategia di branding
Il punto di partenza: creare una strategia per fare personal branding. Non puoi partire da zero, non puoi iniziare a lavorare sulla tua presenza online senza una base solida.
E questa base solida non la crei dal nulla ma da un’attenta schematizzazione delle tue competenze, delle necessità e dei punti da migliorare.
Potrei citare la classica analisi SWOT ma quando si parla di come fare personal branding chiamo in causa un pezzo da novanta: Luigi Centenaro.
Ed è proprio lui a trovare la risposta: per organizzare il tuo lavoro puoi usare il personal branding canva, uno schema per organizzare tutte le informazioni necessarie.
Devi mettere nero su bianco il tuo lavoro. La verità è semplice, non puoi improvvisare.
E con questo schema tutto diventa più semplice. Puoi organizzare la tua presenza online in modo semplice ed efficace: prima di iniziare qualsiasi attività devi dare un senso alle azioni.
Lo puoi fare con il PDF che trovi qui bigname.it/personal-branding-canvas.
Lavorare senza una base vuol dire rischiare di perdere tempo.
Mostra quello che fai ma non ostentare
Prima di entrare nel nocciolo del come fare personal branding lascio un invito: non dimenticare di mantenere un equilibrio tra racconto della tua professione e ostentazione per vanagloria.
Lo storytelling della propria persona è giusto, anzi è un perno del personal branding.
Ma non cadere nella tentazione e nell’eccesso: chi si mette in mostra rischia di mancare l’obiettivo.
Pubblicizza quello che sei, racconta il tuo essere umano nelle tue abitudini quotidiane e nelle tue preferenze. Non sei solo lavoro, ricorda.
Crea un’identità chiara e omogenea
Una volta stabiliti i punti essenziali della tua strategia di personal branding devi creare la tua identità online.
Un’identità che deve essere funzionale al target e agli obiettivi da raggiungere, anche se in linea di massima puoi operare su quelle piattaforme ormai standard.
In primo luogo c’è Facebook con profilo e pagina, poi c’è Twitter e infine Instagram. Qui puoi aggiungere Pinterest, LinkedIn e altre soluzioni.
In più trovi la classica presenza web, ovvero il sito web e in molte occasioni il blog. Qual è il punto in comune di questi passaggi?
Se vuoi lavorare sul personal branding devi impostare una base comune: foto profilo, nome e cognome, indirizzo email, dominio, colori del brand e claim. Devi essere identificabile, in qualsiasi occasione.
Per questo consiglio di iscriverti subito a Gravatar per poter commentare con un profilo unico e di investire in una sessione fotografica professionale: basta foto profilo prese da vecchi archivi universitari.
Per approfondire: tutto quello che non devi fare su LinkedIn
Crea contenuti di valore per il target
Questo è il nodo della questione: devi creare dei contenuti. Attenzione, l’invito ha delle sfumature molto importanti.
Non sto lanciando un invito definitivo per creare un blog personale, potrebbe essere una strada ma non è sicuro.
Il content marketing può avvenire in modi e forme differenti con video marketing, newsletter, guest blogging, content curation. Tutto questo può essere utile, dipende da target e obiettivi.
Però creare contenuti è il punto da sviluppare per andare oltre e imporre il tuo punto di vista.
Il passaggio chiaro, a questo punto, è un altro: lavora su qualcosa di unico, non copiare chi lavora nel tuo settore. Va bene ammirare chi viene prima di te, ma se vuoi fare personal branding devi comunicare le tue idee e le tue esperienze.
Non puoi fare una semplice ricapitolazione di ciò che è già stato visto.
Non dimenticare mai di studiare
Questo è un punto che spesso viene dimenticato. Ci sono diverse occasioni per approfondire i temi del personal branding, ma soprattutto ci sono delle fonti che devi approfondire.
Questa non è una scienza esatta, ma neanche un’attività da improvvisare, ecco i libri che devi avere sempre a portata di mano: Personal branding.
Promuovere se stessi online per creare nuove opportunità di Luigi Centenaro e Fai di te stesso un brand. Personal branding e reputazione online di Riccardo Scandellari.
Condividi la conoscenza (non solo tua)
Ho già sottolineato l’importanza della creazione dei contenuti. Perché quest’attività ti consente di lavorare su un piano decisivo: farti conoscere per quello che sei, per il valore della tua figura professionale.
Non c’è forza superiore di una buona attività di content marketing per farsi conoscere dal pubblico giusto. O forse sì?
Come fare personal branding, mi chiedi? Io ti rispondo così: inizia a condividere conoscenza.
Non solo sul tuo blog personale, non solo attraverso contenuti firmati da te ma con un lavoro di selezione e condivisione.
Esponi su Facebook, Twitter e LinkedIn ciò che reputi indispensabile e di gran valore per chi ti segue.
Per un pubblico che non può essere alimentato solo dal feed rss del tuo blog. Partecipa alle discussioni, aiuta le persone in modo disinteressato.
Lascia le tue risposte migliori, ad esempio, su Quora: la versione Italiana è molto curata e ricca di spunti per migliorare i tuoi articoli. E per dare forza al tuo branding lavorando sul comment marketing, trasformando ogni intervento in un guest post capace di veicolare qualità.
Da leggere: come fare LinkedIn Pulse per il personal branding
Quindi, come fare personal branding?
Io ho lasciato il mio contributo: qui trovi i punti (a mio avviso) indispensabili per migliorare il personal branding. Un argomento che spesso viene ignorato o trattato in modo superficiale, ma che può fare la differenza quando devi trovare nuove frontiere lavorative. Soprattutto in settori molto competitivi.
Allora, come fare personal branding secondo te? Aspetto il tuo punto di vista e la tua esperienza nei commenti.
Una risposta
Ottimi spunti su come fare personal branding