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Come sfruttare al massimo l’email di benvenuto?

email di benvenuto
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Questo è uno degli strumenti di web marketing più importanti, strategici e al tempo stesso ignorati: l’email di benvenuto. Come sfruttarla per ottenere vantaggi concreti? Quali sono le soluzioni per raccogliere benefici da questo contenuto da inviare nella casella di posta elettronica?

L’email di benvenuto è un invio che viene automatizzato attraverso i programmi di posta elettronica e che ha un compito fondamentale: accogliere le persone che si sono iscritte alla lista. Ma è solo questo il punto? Tutto si basa sulla buona educazione? No, puoi fare di più. Ecco 7 consigli per sfruttare al meglio l’email di benvenuto e trasformarla in strumento per ottenere risultati concreti.

Definire il tuo tone of voice

Un’email di benvenuto ha un primo obiettivo: far notare all’utente che ci sei, che hai cura della sua presenza nella lista. Ma tutto appare diverso se al posto del classico saluto in burocratese o aziendalese usi un messaggio capace di esprimere al meglio il tuo tone of voice. Vale a dire?

Lo stile della comunicazione aziendale che già hai deciso e usi per tutte le comunicazioni del tuo brand. Non devi scrivere tanto, bastano poche stringhe per dare subito un’idea chiara di chi sei.

Da leggere: come scrivere una newsletter

Iniziare un percorso insieme

Passiamo al lato pratico. L’email di benvenuto può essere usata per attivare un percorso utile all’azienda. Fin dalla prima comunicazione, infatti, puoi chiedere all’utente di fare qualcosa.

Esempio di email per dare il benvenuto.

Ovviamente la comunicazione deve essere gestita con grande attenzione, non puoi iniziare a vendere senza scrupoli. Infatti l’esempio che ho preso da Hubspot chiarisce perfettamente il come si ottimizza una welcome email in grado di attivare un percorso virtuoso con il potenziale cliente.

Suggerire download di contenuti

La welcome email può essere l’occasione giusta per iniziare una nuova attività di content marketing. In che modo? Indicando un buon contenuto da scaricare. Magari il continuo di quel lead magnet che hai usato sulla squeeze page per attirare il primo passo, ovvero lasciare l’email.

Ora l’utente è entrato nel funnel di vendita, seguendo il principio dell’inbound marketing, e lo puoi alimentare (non a caso si parla di lead nurturing) per poi automatizzare nuovi invii dopo un paio di settimane per chiedere se ha apprezzato il dono e se vuole procedere.

Indicare processi tecnici da seguire

Puoi accogliere i nuovi iscritti alla newsletter, o più in generale al database che usi per fare email marketing, con un contenuto sempre apprezzato se offri un servizio specifico: istruzioni per l’uso.

Non devi essere eccessivamente tecnico e non hai bisogno neanche di grandi artifici in termini di design. Per avere un’idea basta dare uno sguardo all’email di benvenuto di Asana.

asana

Ho trovato questo modello sul sito Optinmoster. Come vedi tutto ruota intorno alla semplicità: l’oggetto email comunica subito il tema della comunicazione, l’headline è avvincente e senza pretese, il tone of voice è quello scelto dall’azienda. Poi ci sono le informazioni tecniche proposte con una veste accattivante: questo è un buon modo per sfruttare l’email di accoglienza.

Promuovere contenuti (blog, video)

Cosa fare quando dai il benvenuto a un nuovo utente nella mailing list ma non vuoi iniziare subito a proporre contenuti commerciali o troppo impegnativi come ebook e white paper? Semplice, suggerisci altre forme di content marketing più leggere da fruire. Ad esempio punti su:

  • Blog post.
  • Video YouTube.
  • Podcast.

I programmi per l’invio delle newsletter e gestire le campagne di email marketing, necessari anche per impostare un’email di benvenuto in automatico, hanno degli editor simili a un qualsiasi WordPress. Ciò significa che, di conseguenza, puoi embeddare i contenuti multimediali o comunque renderli raggiungibili con un semplice click alle anteprime.

Dare informazioni e offerte utili

Non è detto che l’email di benvenuto non possa diventare uno strumento per monetizzare. L’importante è capire chi sei, come lo fai a con quali persone stai comunicando. Un esempio?

ikea
Altro caso di messaggio da studiare.

Guarda l’email di benvenuto dell’Ikea. Subito si va al dunque, alle ordinazioni che si possono fare e alle offerte. Perché le persone che si iscrivono a questo servizio, molto probabilmente, hanno un interesse rivolto in questa direzione: Ikea non è un quotidiano o un hotel ma un’azienda che ispira shopping compulsivo di oggetti per la casa. A cosa serve la newsletter?

Un’email di benvenuto, in questo caso, non deve spiegare cos’è l’Ikea ma può essere usata per iniziare un percorso di membership, suggerire nuovi articoli del blog e ispirare l’acquirente. Attenzione, non c’è propensione verso toni diretti: l’Ikea ispira, non vende.

Per approfondire: quante newsletter inviare al mese?

Tu mandi email di benvenuto?

Spero in una risposta positiva perché questo strumento può diventare importante per ottenere dei risultati concreti. In primo luogo per dare seguito a un processo di lead generation che non deve solo occuparsi di raccogliere contatti utili. Nel momento in cui hai un database devi sfruttarlo in modo intelligente, non credi? Lascia la tua opinione nei commenti per approfondire.

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L'autore di questo post

Riccardo Esposito
Riccardo Esposito
Riccardo è un web writer Freelance, autore del blog My Social Web. Si occupa di scrittura online, blogging e copy. Ottimizza i testi per landing page e siti web. Autore del corso online "Imparare a fare Blogging" di Academy Studio Samo.

Una risposta

  1. Questa è una cosa che non potrei mai iniziare, dal momento che nessuno si iscrive al mio sito. Creare pagine con script in automatico, non è da me. Penso non siano corrette da fare! Proprio ieri, ho diminuito al minimo la pubblicità di Adsense, per rendere quel sito (Non ancora mio) più veloce possibile. Per gli iscritti… Penso che per me sarà molto dura!

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