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Perché un blog dovrebbe usare Mention?

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Tutti i blogger dovrebbero usare Mention. Sai di cosa sto parlando? Si tratta di un tool per monitorare il web, uno strumento capace di raccogliere in un’unica schermata tutti gli aggiornamenti apparsi online (e, ovviamente, pubblici) che citano una determinata keyword. Aspetta, già so quello che stai pensando: “C’è Google Alert che fa la stessa cosa”.

No, non è la stessa cosa.

Google Alert è un tool di monitoraggio gratuito ma poco preciso, non raccoglie tutte le fonti e ignora i segnali social. Mention, invece, ha questo grande pregio: riesce a riassumere tutti gli aggiornamenti online che riguardano i tuoi interessi. Non a caso è uno dei tool preferiti per analizzare i competitor e per fare Digital PR.

Ma non solo. È sbagliato ridurre l’utilità di Mention al lavoro di Digital PR: le potenzialità di questo strumento vanno oltre, e possono essere utilizzate con successo anche nel settore del blogging. Io, ad esempio, lo uso ogni giorno e riesco a ottenere un buon vantaggio grazie a questo tool combinato con TweetdeckHootsuite. Allora, vogliamo iniziare a usare Mention per fare blogging?

A cosa serve Mention?

Questo è il punto da chiarire: perché hai deciso di usare Mention? Questo tool è ricco di opzioni ed è una delle migliori realtà per tenere traccia dei contenuti pubblicati online. Per utilizzarlo al massimo, però, devi dare una direzione. Devi lavorare seguendo uno o più obiettivi. Ad esempio lo puoi usare per:

  • Monitorare il tuo brand.
  • Monitorare il brand dei concorrenti.
  • Seguire un topic per fare comment marketing.
  • Seguire un nome utente utile al tuo scopo.
  • Scoprire influencer del settore.

Quest’ultimo punto è particolarmente interessante. Mention non elenca solo i risultati legati a una keyword, ma ti permette anche di valutare gli account social che hanno condiviso un determinato contenuto. In particolar modo Twitter: se un tweet rientra nei risultati puoi avere indicazioni sui follower, ma anche alcuni elementi utili per valutare le persone da seguire e da ingaggiare.

mention

Il reach, ad esempio, stima le persone che potrebbero vedere la menzione sommando i follower dell’account che ha pubblicato il tweet e quelli che hanno retwittato. C’è anche l’influencer score che ti permette di avere un punteggio da o a 100 valutando menzioni provenienti da ogni angolo del web. Questi punteggi sono validi? Bene, puoi inserire l’account nella lista delle persone utili per il tuo obiettivo.

Per approfondire: 9+1 modi intelligenti per integrare SEO e Social Network.

Evita ricerche troppo ampie

Ok, la prima cosa che viene voglia di fare: inserire nelle ricerche di Mention il tuo topic. Ho un blog dedicato alla SEO? Perfetto, posso monitorare la keyword SEO e ricevere tutti gli aggiornamenti che contengono questa parola. Ma in questo modo i risultati saranno pieni di aggiornamenti: saranno impossibili da consultare. Mention riceve segnali da blog, siti web, social con profili pubblici, forum, piattaforme come Slideshare…

Sei sicuro che questa mole di contenuti sia necessaria?

Hai definito gli obiettivi, ora devi puntare alle azioni concrete: avere troppi aggiornamenti vuol dire limitare le tue azioni. Se vuoi usare Mention per fare comment marketing, e più in generale per essere presente dove si parla di argomenti legati al tuo business, ti consiglio di restringere la query. Quindi, non usare SEO ma “local SEO” o “SEO strategy”.

Organizza la tua attività nella community

Il grande vantaggio di Mention: mi permette di organizzare tutte le attività di community e comment marketing, dedicando un tempo preciso a alle attività realmente utili.

Definisci una query su Mention, e ogni giorno arrivano decine di segnalazioni. In base alle metriche indicate sopra puoi decidere se vale la pena o meno intervenire: può essere un retweet utile alla tua attività, oppure un articolo con un link al sito o ancora un intervento in un forum che puoi usare per dare risalto al tuo brand.

Mention registra tutto. E ti manda un report via email.

Tu puoi decidere di estrapolare solo una parte di questi risultati, mettendoli nella cartella dei preferiti. Basta cliccare sulla stella e il gioco è fatto: hai un archivio di messaggi selezionati che ti aspettano. Ora decidi un momento utile della giornata, quando hai voglia di lavorare per alimentare la tua community: in questo lasso di tempo puoi gestire tutti i contenuti selezionati su Mention. In questo modo:

  • Puoi lasciare un commento in un post che affronta un argomento simile al tuo.
  • Puoi iniziare una conversazione su Twitter.
  • Puoi ringraziare per un ReTweet o per una menzione su un blog.
  • Puoi condividere con i tuoi follower un contenuto utile.

Con Mention puoi fare anche questo. Puoi condividere sui social i contenuti interessanti per i tuoi follower di Twitter. La tua attività come blogger non è data solo da ciò che scrivi e pubblichi sul blog, ma anche da tutti i link utili che passano attraverso i canali social. Se le persone trovano qualcosa di utile grazie al tuo account Twitter è un punto a tuo favore, e Mention ti può aiutare in questo lavoro.

Organizza la tua attività nella community

Puoi fare anche altro con Mention, non solo condividere. Ad esempio puoi citare la persona che ha pubblicato il retweet e ringraziarla. O chiedere maggiori informazioni, o ancora iniziare una conversazione. Insomma, Mention è il tool ideale per un blogger che schematizza la propria attività di community marketing.

Da leggere: 33 strumenti SEO gratuiti.

Ma Mention è gratuito?

Esiste la versione freemium di Mention che dà grandi possibilità a chi vuole testare e sfruttare parte delle sue potenzialità. Io, ad esempio, sfrutto la formula gratuita per il mio progetto personale. Lo uso per monitorare la ricerca “fare blogging” che riguarda il nome del mio libro. Ma per motivi professionali ho usato Mention a pagamento e la situazione cambia. In primo luogo perché puoi monitorare più keyword e avere un quadro chiaro degli equilibri.

Inoltre con la versione a pagamento puoi aggiungere un sentiment (positivo, negativo, neutro) ai vari aggiornamenti, puoi taggarli e creare delle tassonomie per achiviarli con facilità. E puoi assegnare i diversi post a vari membri del team: in questo modo i flussi di lavoro si semplificano.

Hai bisogno di tutte queste funzioni? Dipende dagli obiettivi. Ti consiglio questo: registrati, fatti un giro sulla piattaforma e inizia a lavorare con le chiavi di ricerca che ti interessano. Vuoi monitorare il nome del blog? O una keyword che riguarda il tuo ambito professionale? Decidi tu, sporcati le mani. Ma fallo perché Mention è un ottimo strumento per fare blogging.

Sei d’accordo? Hai domande? Lascia la tua opinione nei commenti.

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L'autore di questo post

Riccardo Esposito
Riccardo Esposito
Riccardo è un web writer Freelance, autore del blog My Social Web. Si occupa di scrittura online, blogging e copy. Ottimizza i testi per landing page e siti web. Autore del corso online "Imparare a fare Blogging" di Academy Studio Samo.

2 risposte

  1. Ciao, grazie mille per questo approfondimento!
    Mention è un tool che ancora non ho avuto modo di provare ma che, a quanto leggo, può rivelarsi uno strumento davvero utile per intercettare una nicchia di influencer mirati.
    A presto!

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