Come utilizzare le Quality Evaluator Guideline di Google per valutare la qualità del sito

sito di qualità
Indice dei contenuti

Google, per assicurarsi che il motore di ricerca restituisca le risposte giuste, utilizza, oltre agli algoritmi, anche gli esseri umani per valutare i risultati di ricerca, così da assicurarsi che anche l’ultimo algoritmo lavori nel miglior modo possibile.

Le Quality Evaluator Guideline di Google altro non sono che le istruzioni che Google fornisce al personale per permettere loro di dare le proprie valutazioni.

Come si possono utilizzare le Quality Evaluator Guideline di Google per migliorare i siti web?

Le linee guida che Google fornisce ai valutatori della qualità ci danno un’idea di ciò a cui Google mira. Anche se i quality evaluator non visitano il sito, il rispetto di questi criteri può essere un valido aiuto per tutti coloro che hanno un sito web che vuole soddisfare i requisiti che Google richiede per definire un progetto online di buona qualità.

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Abbiamo creato una checklist dove si dettagliano le linee guida di Google per la valutazione della qualità, così da avere maggiori informazioni per essere sempre più visibili nel motore di ricerca più utilizzato al mondo.

Questo articolo e la checklist che l’accompagna permetterà di:

  • Ottenere informazioni su ciò che un sito web sta facendo (in modo più o meno corretto) e le possibilità di miglioramento, così da facilitare una buona esperienza utente e la creazione di contenuti di qualità.
  • Fornire gli strumenti per ottenere buoni risultati nella ricerca, allineandosi con gli attributi di qualità percepiti da Google.
  • Ottenere credibilità. La checklist è coerente, indipendente, quantificabile e basata sulle linee guida di Google. Potrebbe essere compilata da team interni o utilizzata come parte del test sugli utenti.

Assicurandosi che il contenuto sia ottimizzato per il lancio online, la checklist può essere utilizzata dagli stakeholder interni prima di pubblicare nuovi contenuti, caratteristiche del sito web o la maggior parte delle cose che potrebbero avere un impatto sull’UX di un sito web e sulla qualità dei contenuti.

Metodologia

Creazione della checklist

Questo articolo è stato redatto sulle basi della documentazione del  Search Quality Evaluator documentation di 167 pagine, il precedente sondaggio Panda survey  e la guida di Google per costruire siti web di alta qualità, ed è stato condensato in 10 argomenti.

Sono state prese le domande a cui Google sta cercando di rispondere su ogni argomento e sono state trasformate in elementi Pass/Fail nel sondaggio.

Non dimentichiamoci che ciò che Google ritiene che costituisca un sito web di alta qualità non è cambiato troppo nel corso degli anni, anche se i criteri di qualificazione sono certamente diventati più solidi.

Ponderazione delle domande

In questo articolo è stato rilevato quanto sia importante che una domanda si basi sul testo della documentazione di Google.

Ad esempio, Google valuta le pagine di “qualità più bassa” se c’è l’intenzione di ingannare gli utenti o i motori di ricerca.

Nella sezione 7.6 Pagine che potenzialmente ingannano gli utenti, Google scrive:

“Considereremo una pagina come “ingannevole” se può ingannare gli utenti o ingannare  i motori di ricerca. Tutte le pagine ingannevoli dovrebbero essere classificate come “più basse”.

Google descrive poi i titoli fuorvianti come una forma di inganno.

Sezione 7.6.1 Scopo della pagina ingannevole:

“Una pagina web con un titolo ingannevole o un titolo che non ha nulla a che fare con il contenuto della pagina. Gli utenti che arrivano alla pagina aspettandosi contenuti relativi al titolo si sentiranno ingannati”.

Come risultato di questa formulazione nella documentazione di Google, dove si ritiene che l’inganno sia indicativo di pagine di “bassa qualità”, è stata attribuita una forte importanza relativa alle domande che riguardano l’inganno.

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Se il vostro sito non riesce a rispondere alla domanda sottostante, non riuscirà a superare l’intera parte della checklist, a causa dell’importanza che Google ha attribuito ai titoli accurati.

Il titolo di Google Search descrive accuratamente l’argomento della pagina?

Come utilizzare la checklist

Domande sul tipo di pagina

Quando si compila la checklist, ci sono alcune domande che dovrebbero essere poste su diversi tipi di pagine. I tipi di pagina includono:

  • Homepage
  • Pagine dei prodotti
  • Pagine del blog

L’applicazione di argomenti a diversi tipi di pagina darà una visione più ampia della qualità complessiva dell’UX e dei contenuti e aiuterà a individuare i punti di forza e i punti deboli.

Naturalmente, alcuni tipi di pagina possono non essere rilevanti per un determinato business online. Per esempio, le pubblicazioni non hanno pagine prodotto, quindi porre domande su una pagina prodotto ha poco senso.

Domande generiche su tutto il sito

Nel corso dell’ultimo anno Google si è concentrato, con i suoi algoritmi di ricerca, sul profilo di chi gestisce o è il proprietario di un sito web e sugli autori che scrivono i contenuti, con particolare riferimento al medical update dell’agosto 2018.

L’E-A-T (Expertise, Trustworthiness and Authoritativeness) delle organizzazioni e dei creatori di contenuti è considerato da Google indicativo di qualità e valore. È importante notare come Google attribuisca maggior peso alle prove esterne dell’E-A-T, piuttosto che all’autoaffermazione del proprietario di un sito web e degli autori che scrivono i contenuti.

Sono quindi state create delle domande specifiche che si concentrano sull’identificazione della reputazione esterna, con l’idea che la reputazione esterna rappresenta l’E-A-T potenziale di un sito web, incentrate sugli aspetti più tecnici di un sito web, in particolare sull’adeguatezza delle informazioni dei creatori di business/contenuto e su come la progettazione di un sito web influisce sull’UX complessiva.

Come utilizzare le informazioni ricavate dalla checklist

Alcune intuizioni fornite durante l’attuazione della checklist includono:

Questioni e reclami dei clienti su siti web di terze parti

Le informazioni sulla reputazione esterna di un brand sono importanti sia per Google che per gli utenti.

Quindi, identificando il sentimento negativo nei confronti di un brand e/o prodotto su un sito web di settore influente, potremmo convincere un nostro ipotetico cliente non solo a rivedere i sentimenti negativi che ruotano intorno al sito web, ma anche a commissionare un’indagine di revisione off site per molti altri siti web correlati.

Creatori di contenuti privi di esperienza percepita

Google dice che l’E-A-T dei creatori di contenuti è indicativo della qualità dei contenuti. La checklist ha evidenziato che i creatori di contenuti, pur essendo esperti all’interno della verticale in cui lavorano, non avevano una presenza online “qualificata”.

Il risultato di questa intuizione è stato quello di rendere visibili e credibili i creatori dei contenuti agli occhi di Google per migliorare le competenze percepite da parte di coloro che leggono il contenuto pubblicato.

Mancanza di informazioni sui creatori di contenuti

Gli utenti vogliono saperne di più e convalidare la legittimità dei creatori di contenuti. La checklist ha evidenziato che i singoli creatori di contenuti non hanno pagine biografiche.

Il risultato di questa intuizione è stato quello di sviluppare pagine biografiche individuali, con informazioni sulla loro esperienza e competenza.

Approfondimenti sulle pagine prodotto

Alcune intuizioni comuni includono:

  • Non comprendere appieno lo scopo e/o i benefici di un prodotto: spesso un problema comune sui siti web B2B è l’utilizzo di un gergo dal contenuto pesante, con descrizioni prolisse che non chiariscono i benefici, o la mancanza di FAQ.
  • Page design: il contenuto è a volte difficile da digerire. Questo può essere il risultato di blocchi di testo raggruppati, immagini sfocate o non visibili o contenuti chiave posizionati in fondo alla pagina.

Approfondimenti sulla pagina del blog

Se eseguito correttamente il blog di un business online è fondamentale per creare funnel traffic. Questa checklist evidenzia aree come:

  • Titoli imprecisi: gli utenti devono avere una comprensione accurata e l’aspettativa dei benefici/conoscenze che potrebbero ottenere leggendo un post di un blog. Certamente non bisogna ingannare i lettori in nessuna forma.
  • Validazione dei fatti: per migliorare l’autorità dei contenuti dovreste, quando possibile e appropriato, collegarli a siti di terze parti per convalidare i fatti .
  • Contenuti unici: creare contenuti più approfonditi e potenzialmente basati su dati per incoraggiare il bookmarking/sharing.

I 10 argomenti del questionario e cosa significano

Il [PAGE TYPE] ha un beneficial purpose?

L’obiettivo della valutazione della qualità della pagina è quello di valutare in che misura una pagina raggiunga il suo scopo e i suoi obiettivi. Il modo in cui una pagina viene misurata sul beneficial purpose 0 “scopo benefico” dipende dal tipo di pagina.

Nella sezione 2.2, Qual è lo scopo di una pagina web? Google scrive:

“Finché la pagina è stata creata per aiutare gli utenti, non considereremo nessun particolare scopo o tipo di pagina di qualità superiore rispetto ad un’altra. Ad esempio, lo scopo di una pagina di prodotto è quello di informare l’utente sul prodotto, come le caratteristiche e i vantaggi del prodotto. Se una pagina di prodotto non riesce a raggiungere questo obiettivo, manca di uno scopo benefico e sarebbe considerata una pagina di bassa qualità e in teoria non funziona bene nei risultati di ricerca.

Il contenuto principale del [PAGE TYPE] è stato creato con notevole sforzo, tempo e talento/abilità?
Google deve capire se il contenuto fornisce informazioni sufficientemente informative e uniche, per essere considerato di alta qualità.

Nella sezione 5.1, Very High Quality MC, Google scrive:

“Considereremo l’MC della pagina di alta o altissima qualità quando viene creata con un alto grado di tempo e impegno, e in particolare, competenza, talento e abilità – questo può fornire la prova per l’E-A-T della pagina”.

È improbabile che i contenuti vaghi e privi di dettagli abbiano buone prestazioni, soprattutto se altri siti producono contenuti più completi e utili.

Abbiamo escluso le domande che affrontano specificamente l’E-A-T dei creatori di contenuti in questa sezione, con l’obiettivo di concentrarsi sulla valutazione dell’utilità dei contenuti esistenti.

Non tutte le aziende saranno o hanno esperti del settore che producono contenuti, ma questo non dovrebbe sminuire la valutazione della qualità dei contenuti effettivamente prodotti.

Google afferma che le imprese più piccole hanno probabilmente una minore presenza sul web e la mancanza di prove esterne di E-A-T non è un’indicazione di bassa qualità delle pagine.

Nella sezione 2.6.5, Cosa fare quando non si trovano informazioni sulla reputazione, Google scrive:

“Spesso, troverete poche o nessuna informazione sulla reputazione di un sito web per una piccola attività. Questo non è indicativo di una reputazione positiva o negativa. Molte piccole imprese locali o organizzazioni hanno una piccola “presenza sul web” e si affidano al passaparola, non alle recensioni online. Per queste piccole imprese e organizzazioni, la mancanza di reputazione non dovrebbe essere considerata un’indicazione di bassa qualità delle pagine”.

Tuttavia, per le pagine YMYL “Your Money or Your Life”, come i siti di informazione medica o finanziaria, la reputazione del sito web e/o del singolo creatore di contenuti è importante quanto la potenziale utilità dei contenuti.

La valutazione dell’E-A-T di un sito web e/o del creatore di contenuti sarà affrontata negli argomenti “Vi fidereste delle informazioni degli autori di questo sito web” e “Vi fidereste delle informazioni di questo sito web?

Il [PAGE TYPE] su questo sito contiene errori evidenti?

Questo argomento riguarda l’identificazione degli errori presenti su un sito web, con particolare attenzione al riconoscimento delle pagine prive di manutenzione e/o hackerate.

Nella sezione 7.2.9, siti web privi di manutenzione e pagine hackerate, defaced o spammate, Google scrive:

“I siti web privi di manutenzione dovrebbero essere classificati al minimo se non riescono a raggiungere il loro scopo a causa della mancanza di manutenzione”.

“I siti web privi di manutenzione possono anche essere violati, defaced o spammati con una grande quantità di contenuti forvianti e non utili. Queste pagine dovrebbero anche essere classificate come le più basse perché non riescono a raggiungere il loro scopo originale”.

Anche se non esplicitamente menzionati nelle linee guida di Google Search Quality Evaluator Guideline, altri segnali di siti web privi di manutenzione sono i link e le immagini non funzionanti, nonché evidenti blocchi mancanti nel contenuto principale.

Se un sito web ha un gran numero di errori evidenti, potrebbe compromettere l’esperienza dell’utente e suggerisce che il sito web potrebbe essere insicuro. La mancanza di questo argomento indica che un sito web avrà probabilmente difficoltà a funzionare bene nei risultati di ricerca.

Il [PAGE TYPE] contiene annunci eccessivi o pop-up?

Negli ultimi due anni Google ha preso sempre più di mira a siti web che contengono inserzioni pubblicitarie eccessive e/o che bloccano l’accesso degli utenti ai contenuti con pop-up.

Nella sezione 7.2.7, Contenuto principale ostacolato o inaccessibile, Google scrive:

“MC non può essere utilizzato se è ostruito o inaccessibile a causa di annunci, SC o pagine interstiziali. Se non sei in grado di accedere al MC, utilizza il rating più basso”.

Google suggerisce inoltre che gli annunci non devono ostruire completamente una pagina per evitare di ricevere un rating “basso”. Nella sezione 6.4, Distracting Ads/SC, Google scrive:

“… alcune pagine pubblicitarie, SC o interstiziali (cioè, pagine visualizzate prima o dopo il contenuto che vi aspettate) rendono difficile l’utilizzo del MC. Alle pagine con annunci, SC o altre caratteristiche che distraggono o interrompono l’uso del MC dovrebbe essere assegnato un rating basso”.

Anche se Google afferma che gli Ads possono contribuire ad una buona esperienza utente, essi dovrebbero essere utilizzati con moderazione e non avere un impatto negativo sull’esperienza di fruizione dei contenuti principali.

I siti che contengono annunci pubblicitari eccessivi e pop-up ostruzionistici corrono il rischio di essere penalizzati, il che avrà un impatto sulla visibilità online.

Questo argomento è particolarmente pertinente per i dispositivi mobili dove lo spazio sullo schermo è limitato.

Le domande della checklist su questo argomento riflettono anche la ferma posizione di Google sulla pubblicità eccessiva.

Il [PAGE TYPE] è ingannevole?

In precedenza, abbiamo accennato a come i titoli di pagina fuorvianti possono essere un mezzo di inganno, ma Google cita altre forme di inganno.

Ad esempio, nella sezione 7.6.2, Deceptive Page Design, Google afferma che le seguenti sono forme di inganno:

  • Pagine che nascondono gli annunci come MC. Un buon MC deve essere minimo o creato per incoraggiare gli utenti a cliccare sugli annunci.
  • Pagine che nascondono gli annunci come i link navigazionali del sito web.
  • Pagine in cui il MC non è utilizzabile o visibile.
  • Qualsiasi pagina progettata per indurre gli utenti a cliccare sui link, che possono essere annunci o altri link destinati a servire le esigenze del sito web piuttosto che a beneficio dell’utente.
  • Le pagine che sono fuorvianti o che in qualche modo tentano di causare danni sono considerate la qualità “più bassa” della pagina e avranno un impatto negativo sulla percezione dell’organizzazione e danneggiano la visibilità online.

Ci sono informazioni adeguate sull’azienda e/o sui creatori di contenuti?

Google vuole che i siti web forniscano informazioni adeguate su un’azienda e/o autori.

Nella sezione 2.5.3, Trovare su di noi, informazioni di contatto e informazioni sul servizio clienti, Google scrive:

“Ci sono molte ragioni che gli utenti potrebbero avere per contattare un sito web, dalla segnalazione di problemi come la rottura delle pagine, alla richiesta di rimozione dei contenuti. Molti siti web offrono agli utenti diversi modi per contattare il sito web: indirizzi e-mail, numeri di telefono, indirizzi fisici, moduli di contatto web”.

Google aggiunge che le informazioni di contatto sono particolarmente importanti per i siti web che gestiscono denaro.

“Le informazioni di contatto e le informazioni sul servizio clienti sono estremamente importanti per i siti web che gestiscono denaro, come negozi, banche, società di carte di credito, ecc”.

Quando si tratta di singoli creatori di contenuti, Google non menziona specificamente che gli autori dovrebbero avere pagine biografiche su un sito web. Google afferma anche che l’E-A-T degli autori dovrebbe essere giudicato principalmente su prove esterne; tuttavia, c’è una sana logica nel fornire la possibilità di visualizzare le pagine biografiche su un sito web che dimostrano l’E-A-A-T degli autori.

Nella sezione 6.1, Mancanza di esperienza, autorevolezza o affidabilità (E-A-T), scrive Google:

“Pagine di bassa qualità spesso mancano di un livello adeguato di E-A-T ai fini della pagina. Ecco alcuni esempi:

  • Il creatore dell’MC non ha un’adeguata competenza nell’argomento dell’MC, ad esempio un video di istruzioni per il modulo fiscale realizzato da qualcuno che non ha una chiara competenza in preparazione fiscale.
  • Il sito web non è una fonte autorevole per l’argomento della pagina, ad esempio informazioni fiscali su un sito web di cucina”.

In definitiva, gli utenti vogliono essere in grado di contattare e conoscere meglio un’organizzazione/creatore di contenuti. Un sito web che fornisce informazioni adeguate e affidabili che dimostrano che l’E-A-T favorirà la fiducia e la credibilità.

Vi fidereste delle informazioni di questo sito web?

Google sta sottolineando l’importanza di siti web e organizzazioni che hanno una reputazione esterna credibile.

Google ha dichiarato che si fida di fonti esterne di informazioni sulla reputazione piuttosto che di informazioni interne.

Nella sezione 2.6, Reputazione del sito web o del creatore del contenuto principale, Google scrive:

“….per la valutazione della qualità della pagina, è necessario cercare anche informazioni esterne e indipendenti sulla reputazione del sito web. Quando il sito web dice una cosa su se stesso, ma fonti esterne affidabili non sono d’accordo con ciò che dice il sito web, fidatevi delle fonti esterne”.

Google vuole valutare le informazioni sulla reputazione esterna di un’organizzazione utilizzando fonti di terze parti credibili come articoli di notizie esterne, blog post o anche pagine di Wikipedia.

Nella sezione 2.6.2, Fonti di informazioni sulla reputazione, Google scrive:

“Cerca informazioni scritte da una persona, non statistiche o altre informazioni compilate a macchina. Articoli di notizie, articoli di Wikipedia, post di blog, articoli di riviste, discussioni nei forum e valutazioni di organizzazioni indipendenti possono essere tutte fonti di informazioni sulla reputazione. Cercate fonti di informazione indipendenti e credibili”.

Identificando varie fonti di informazioni esterne sulla reputazione, Google può valutare meglio l’E-A-T.

I contenuti scritti da siti web/autori che soddisfano un alto livello di E-A-T sono considerati di “altissima qualità” e in teoria dovrebbero ottenere risultati di ricerca migliori. Ciò è particolarmente importante per i siti web/argomenti di YMYL, come la salute e la sicurezza, la finanza e le notizie e gli eventi attuali.

È interessante notare che, per l’aggiornamento delle linee guida di valutazione della qualità della ricerca del settembre 2019, Google aggiunge “Shopping” come un tipo di YMYL. Nella sezione 2.3, Pagine dei vostri soldi o della vostra vita (YMYL), Google definisce “Shopping” come: “informazioni o servizi relativi alla ricerca o all’acquisto di beni/servizi, in particolare pagine web che consentono alle persone di effettuare acquisti online”.

Nella sezione 5.2, Very Positive Reputation, Google scrive:

“Per le pagine di shopping gli esperti potrebbero includere persone che hanno usato il sito web del negozio per fare acquisti; mentre per le pagine di consulenza medica gli esperti dovrebbero essere persone o organizzazioni con adeguata competenza medica o accreditati in materia”.

Questo suggerisce che le recensioni dei clienti per i prodotti/servizi di un’organizzazione possono essere utilizzate come fonte valida di informazioni sulla reputazione esterna di e-commerce e di siti web B2B.

Come parte della checklist sono state incluse domande per valutare le recensioni online di un brand che potrebbero anche includere informazioni specifiche di recensioni sui prodotti/servizi di un marchio.

Vi fidereste delle informazioni degli autori di questo sito web?

Come per la valutazione dell’E-A-T di un sito web/organizzazione, Google vuole anche valutare le informazioni sulla reputazione esterna per i singoli creatori di contenuti.

Nella sezione 9.2, Reputazione ed E-A-T: Sito web o i creatori del contenuto principale, scrive Google che:

“Devi considerare la reputazione e l’E-A-T sia del sito web che dei creatori del MC per assegnare un Page Quality rating”.

“La reputazione e l’E-A-T dei creatori del MC è estremamente importante quando un sito web ha diversi autori o creatori di contenuti su pagine diverse”.

A volte un sito web/organizzazione crea contenuti mentre altre volte è solo un singolo creatore di contenuti. In entrambi i casi valutare l’E-A-T per entrambi i tipi di creatori di contenuti è ugualmente importante.

Il design del sito web ne rende difficile l’utilizzo?

Questo argomento si concentra sulla funzionalità del sito web e, a sua volta, sulla user experience.

Nella sezione 7.2.3, Contenuto principale di qualità inferiore, scrive Google:

“La valutazione più bassa dovrebbe valere anche per le pagine in cui gli utenti non possono beneficiare del MC, ad esempio:

  • Pagine informative con MC palesemente impreciso.
  • Il MC è così difficile da leggere, guardare o utilizzare, che è necessario un grande sforzo per capire e utilizzare la pagina.
  • Rottura della funzionalità della pagina a causa di mancanza di abilità nella costruzione, design scadente o mancanza di manutenzione”.

Il design di un sito web gioca un ruolo fondamentale in termini di funzionalità e poiché Google vede giustamente la cattiva funzionalità con un grado di “valutazione più bassa”, il design di un sito web merita un argomento a sé stante.

Un sito web con un buon design e funzionalità contribuirà a creare pagine di alta qualità e, in teoria, a convertire meglio e, potenzialmente, a ottenere risultati di ricerca migliori.

Vi fidereste di un sito web che raccoglie i vostri dati personali?

Questo argomento è il culmine di tutte le domande precedenti. Se i risultati generali sono positivi, allora gli utenti potrebbero essere più propensi a consegnare informazioni personali, come i dati della carta di credito e gli indirizzi e-mail, che è un obiettivo plausibile per la maggior parte delle aziende.

Come utilizzare la checklist

Quando si imposta la checklist bisogna prevedere un’opzione per selezionare “VERO”, “FALSO” o “OK” per ogni domanda presente.

 

L’importanza (necessità) di ogni domanda determinerà se una sezione “passa il controllo” o “fallisce”. Nella schermata qui sopra, la domanda è: “È chiaro e facile capire cosa offre il sito web?” .

È possibile visualizzare la necessità di ogni domanda senza nascondere le colonne C-E, ma queste colonne aggiuntive possono confondere le persone che non capiscono cosa sta facendo il foglio, quindi spesso si tengono nascoste per la maggior parte del tempo.

Ci sono anche due colonne aggiuntive, “Risposta ideale” e “Raggiunge la risposta ideale”.

Risposta ideale

La “risposta ideale” determina quale dovrebbe essere l’affermazione “ideale” per ogni domanda.

In alcuni casi si desidera che l’affermazione sia “VERO”. In altri casi si desidera che l’affermazione sia “FALSO”.

Per esempio, vogliamo che la dichiarazione sia “VERO” per la domanda “È chiaro e facile capire cosa offre il sito web?

Tuttavia, la risposta “ideale” alla domanda “Il contenuto è troppo breve, inconsistente o inutilmente vago” sarebbe “FALSO”. “FALSO” afferma che il contenuto non è di fatto breve, inconsistente o inutilmente vago.

Raggiungere la risposta ideale

La colonna “Raggiunge la risposta ideale” è determinata dal fatto che la colonna “Grado” corrisponda alla colonna “Risposta ideale”.

Utilizzando lo screenshot qui sopra, sappiamo che la “Risposta ideale” per la domanda “È chiaro e facile capire cosa offre il sito web” è “VERO”.

Tuttavia, poiché la risposta data è “FALSO”, la risposta ideale non è stata raggiunta; pertanto, “FALSO” è l’affermazione che utilizzeremo per “Raggiunge la risposta ideale”.

Questo ci permette di vedere tutte le sezioni “Passa il controllo” e “Fallisce” della checklist che si trova nella scheda “Passed and Failed section”.


L’aggiunta di una descrizione e/o istruzioni e una colonna di riferimenti nella scheda domande della checklist può aiutare a spiegare le domande, fornire istruzioni e aggiungere contesto. Sentitevi liberi di aggiungere o ripetere il contenuto di queste colonne.

Troverete anche i riferimenti di “[ADD BRAND]” nella scheda “Domande della lista di controllo”.

La scheda “Contenuto del sito web” consente di concatenare URL di esempio e titoli di esempio per rendere questa checklist un po’ più efficiente da utilizzare.

Il modo più semplice per vedere come funzionano tutti questi campi è quello di riempirli con le informazioni dei vostri brand, e poi segnare come le domande sono cambiate man mano che si scorreva da un punto ad un altro della checklist.

Chi dovrebbe utilizzare la checklist?

Come abbiamo già detto la checklist per la valutazione della qualità della ricerca può essere utilizzata da un’ampia gamma di persone.

Professionisti SEO: la compilazione di questa checklist è un ottimo modo per valutare la qualità UX e del sito web di un cliente, permettendo di individuare i punti di forza e di debolezza e aiutando a fornire le raccomandazioni prioritarie.

Stakeholder interni: la checklist può essere utilizzata dagli stakeholder interni prima di pubblicare nuovi contenuti, aggiornare le caratteristiche del sito web o la maggior parte delle cose che potrebbero avere un impatto sulla qualità dei contenuti e sulla UX.
La checklist potrebbe anche essere compilata dalle parti interessate così da focalizzare la strategia SEO più indicata.

Il pubblico: se vogliamo avere una vera comprensione di come gli utenti percepiscono un sito web e/o un brand, perché non chiedere cosa ne pensano del progetto online?

Meglio utilizzare poche domande divise per sezioni che far compilare al pubblico tutte le domande sopra riportate. Sarebbe bene dividere le domande a pagina per evitare un sondaggio troppo lungo a cui seguiranno risposte poco esaurienti.

Per esempio si può chiedere a un intervistato di rispondere solo alle domande relative alla homepage o alle pagine del blog o alle pagine dei prodotti.

[via distilled.net]

 

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