Come creare la giusta audience con un buon storytelling

Creare la giusta audience per il proprio brand è possibile sfruttando al meglio anche le tecniche dello storytelling. Scopri i 3 modelli presi dal mondo del cinema, tv e letteratura per creare storie memorabili e coinvolgenti per i tuoi potenziali clienti.
creare audience con storytelling
Indice dei contenuti

Si parla tanto di storytelling e della sua importanza per riuscire a coinvolgere maggiormente la propria audience e potenziali clienti.

Perché raccontare una storia credibile è così importante? In realtà le storie influenzano ogni aspetto della nostra vita e sono utili in quanto permettono di catturare l’attenzione di un pubblico che invece è sempre più sfuggente.

La narrazione fin dalla nascita del linguaggio è stata al centro del progresso.

Studio Samo Pro Minidegree

Per migliaia di anni, ancor prima della nascita della scrittura, le storie hanno tramandato la saggezza accumulata nel corso dei secoli.

Le storie, quindi, hanno un ruolo centrale perché danno forma all’immaginazione e sono il motore propulsivo che porta al compimento di un’azione o alla formazione di un’idea.

Senza una storia non è possibile riuscire a stimolare l’immaginazione, le storie ci aiutano a ricordare qualcosa e avvertirla come importante.

Ecco perché lo storytelling è da sempre una delle soluzioni migliori per riuscire a rendere la propria storia memorabile, unica e soprattutto in grado di influenzare un’audience in target.

Ma cosa rende memorabile lo storytelling? Sicuramente al centro di ogni storia dev’esserci un nucleo vitale e credibile dalla quale far partire la giusta narrazione.

Vediamo nel dettaglio come creare il giusto storytelling possa essere sfruttato al meglio per riuscire a coinvolgere i potenziali clienti.

Leggi anche: Corporate Storytelling: come creare la storia di un brand e i vantaggi

Il giusto storytelling per la costruzione di un audience in target

Un buon storytelling nel marketing richiede modelli di comunicazione che prevedano l’uso della narrazione al fine di connettere il marchio con la propria audience.

Con lo storytelling si devono andare a creare delle storie che riuniscano diversi elementi da quelli testuali fino a quelli visivi, percettivi e sonori al fine di creare una vera e propria relazione di tipo emozionale.

In qualunque modo si vada a creare la propria storia la cosa più importante è quella di essere credibili.

La storia dev’essere realistica e in linea con i valori del proprio brand, oltre che con l’immagine che rappresenta.

Come rendere memorabile il tuo storytelling

Lo storytelling può essere reso memorabile se si sfruttano a proprio vantaggio alcuni elementi che vanno a caratterizzare la storia.

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Una storia potrebbe essere fonte di ispirazione oppure molto ambiziosa. Queste sono le storie che si presentano tra le più accattivanti.

In genere: tutti coloro che hanno aperto un brand, un’azienda o un marchio hanno superato o affrontato delle specifiche difficoltà, degli ostacoli, dei momenti in cui pensavano di non potercela fare.

I primi tentativi falliti, i primi test negativi, fino al raggiungimento del miglior risultato: permettono di creare una storia formidabile che porta a sentimenti di ambizione e ispirazione in chi la legge.

Usare questo elemento nel proprio storytelling è davvero molto forte, se naturalmente ci sono le giuste basi veritiere per creare la storia.

Una storia può iniziare con una tragedia e finire con una redenzione. Questa tipologia di storie è complessa da creare se non c’è una base di verità. Quindi bisogna fare attenzione a questa formula.

Facciamo esempio: si parte con una storia tragica, come ad esempio la perdita dei genitori, la perdita di tutti i soldi dei genitori, la povertà, l’essere scappati da una guerra ecc…

Dopo aver segnalato l’elemento tragico si delinea una storia sul percorso che ha portato alla creazione di un brand, al diventare un punto di riferimento in un specifico settore.

Fino a sottolineare anche l’impegno che si pone ad esempio nel: supportare i giovani provenienti da famiglie povere con borse di studio per l’università, oppure con attività solidali e azioni dirette fornendo aiuti umanitari in zone di guerra.

Questo tipo di storytelling è meno diffuso in quanto più complesso da realizzare soprattutto se la storia del brand o comunque quella personale non hanno aspetti che possano adattarsi a questo stile narrativo.

Le storie devono muovere le emozioni per smuovere la propria audience. La psicologia nel corso degli ultimi anni ha studiato come la storia influenza la mente umana.

I risultati mostrano in modo ripetuto come gli atteggiamenti, le paure, le speranze e i valori sono influenzati da una storia.

La creazione di una narrativa è più efficace quando si riescono a persuadere i lettori come argomenti e prove.

L’empatia rende la narrazione uno strumento importante ed efficace. Ecco perché si fa così spesso ricorso all’uso del viaggio dell’eroe.

Questo aiuta ad entrare in contatto con il proprio pubblico in modo più immediato e soprattutto sul piano emotivo.

Quello che ci permette di condividere un’idea, di accettare un consiglio, di avvertire una vicinanza a un determinato brand, deriva principalmente dalle emozioni condivise che ci permettono di sincronizzare noi stessi con la storia e il narratore.

Per questo motivo, lo storytelling è molto più coinvolgente, specie all’inizio del contatto con la propria audience potenziale, rispetto a un insieme di informazioni a freddo che potrebbero anche essere utili, ma non avvertite come tali, perché non raccontate bene.

In base a come una storia viene raccontata le onde celebrali si sincronizzano o meno con il narratore.

Le storie sono in grado di sincronizzare i nostri cervelli, questo perché grazie all’azione dei neuroni a specchio riusciamo a diventare parte del tessuto della storia, e possiamo ragionare sul fatto che ci siamo evoluti in questo modo perché è il modo più efficace in cui ci si mette in contatto gli uni con gli altri.

Le storie che sincronizzano maggiormente la propria audience sono:

  • Quelle che presentano una narrazione comprensibile che permetta l’allineamento dell’audience, con una storia completa, coinvolgente e coerente.
  • L’uso di esperienze di vita reale permettono di connettersi più facilmente con chi sta raccontando la storia.
  • Le storie che mettono in campo valori, desideri e problematiche comuni alla propria audience in target aiutano le persone a connettersi prima con chi le comunica.

In conclusione lo storytelling è una storia che dev’essere colloquiale, credibile e avere il giusto peso emotivo.

Leggi anche: Storytelling: cos’è e come farlo

Come trovare un filo narrativo che possa catturare l’immaginazione dei lettori

La ricerca del giusto filo narrativo per riuscire a catturare l’immaginazione del lettore e portarlo ad agire è necessaria per ottenere dei risultati, riuscendo coinvolgere al meglio la propria audience.

Oggi c’è un’altissima competizione anche nell’uso del giusto storytelling, quindi diventa sempre più complessa la creazione di una storia che possa innescare sia l’uso dell’immaginazione sia condurlo verso un’azione.

David Olgivy in merito alla creazione di un buon filo narrativo ha affermato: dì la verità, rendendola affascinante; non puoi annoiare le persone che vorrebbero acquistare il tuo prodotto, puoi solo interessarle a comprarlo.

Prima di scrivere il tuo storytelling, dunque, devi azionare una ricerca che ti permetta di conoscere il tuo pubblico e il suo stato d’animo, sfruttandolo a tuo vantaggio suscitando determinate emozioni quando si troveranno a leggere la tua storia.

Devi pensare al filo narrativo come se fossi lo sceneggiatore di un film o di una serie TV oppure di un libro.

Lavorando ai contenuti come se creassi la sceneggiatura per una serie TV, un film, oppure un romanzo, è possibile catturare più facilmente l’attenzione della propria audience e mantenerla alta nel corso del tempo.

3 modelli di storytelling per riuscire a creare la giusta narrazione

Ci sono tre modelli che si possono prendere dal mondo della cinematografia, della serialità e della letteratura e utilizzare per riuscire a guidare il proprio storytelling con successo realizzando uno stile narrativo coinvolgente per la propria audience.

Il modello cinematografico

Il modello cinematografico ti permette di creare una storia che susciti emozione e interesse.

Attraverso questo metodo, molto utilizzato anche a livello pubblicitario, si possono creare storie che diventeranno virali.

Questo modello è ampiamente spiegato nel libro della “Pixar Storytelling” che offre delle ottime idee per riuscire a creare dei caratteri e delle storie che possano suscitare un gran seguito.

Il modello proposto dalla Pixar prevede un viaggio dell’eroe adattato ad una storia “cinematografica”:

  • La scelta dell’idea: il primo passo è capire su quale idea dovrà svilupparsi la storia. In questa fase bisogna avere diverse opzioni narrative che rendano il racconto coinvolgente e portino il protagonista della storia fuori dalla sua zona di comfort, ma pronto a combattere per quello che desidera.
  • Personaggi avvincenti: in un buon storytelling cinematografico bisogna delineare la creazione dei caratteri dei vari protagonisti con tratti distintivi specifici e ben caratterizzati. Lo scopo è quello del coinvolgimento emotivo dei clienti suscitando in loro empatia.
  • Dramma: ogni buona storia deve avere la giusta dose di conflitto e di dramma che possa vedere come il raggiungimento finale dell’obiettivo del protagonista sia complesso da raggiungere. Gli ostacoli possono essere fisici, esterni, ma anche emotivi e interiori.
  • I cattivi: c’è sempre qualcosa da “sconfiggere”. Il cattivo può essere reale oppure figurato. La creazione di questo personaggio deve dare pathos alla storia e “gloria” al protagonista che riesce a sconfiggerlo.
  • Sviluppo e conclusione dell’idea: alla fine bisogna procedere alla creazione di questo “percorso dell’eroe cinematografico”, creando uno storytelling che possa essere seguito attraverso una strategia omnicanale che porti l’audience a seguire la storia su più canali sia social sia sul sito.

Un’idea che porti a una conclusione che vede non solo la vicinanza dell’audience al brand, ma anche il desiderio di acquisto del prodotto o servizio.

Leggi anche: Come usare lo storytelling su Instagram per entrare in sintonia con il pubblico

Il modello del produttore televisivo

Il secondo modello è quello del produttore televisivo. Questo viene illustrato dallo showrunner Dan Harmon e naturalmente non vale solo per la creazione di una serie TV, ma è perfetto anche per la scrittura di uno storytelling efficace.

In questo caso ci si incentra sulla storia del protagonista che affronta diverse fasi quali:

  1. Situazione di vita ordinaria
  2. Desiderio di raggiungere un obiettivo o risolvere un problema
  3. Una chiamata all’avventura o verso un percorso o situazione ignota per il protagonista
  4. Adattamento alla nuova situazione e sconfitta delle difficoltà
  5. Ottenimento di ciò che desidera
  6. Il prezzo che ha pagato per raggiungere l’obiettivo viene palesato
  7. Ritorno a una situazione di tranquillità
  8. Cambiamento subito dal protagonista in meglio

Questo algoritmo usato dallo sceneggiatore televisivo a lui gli hanno valso diversi premi e riconoscimenti, a chi lo usa per il proprio storytelling può portare a vantaggi in termini di fidelizzazione della clientela e attrazione di un’audience specifica.

Leggi anche: Storytelling e Content Marketing: 5 consigli per le aziende

Il romanziere seriale

Infine, non possiamo che citare gli elementi essenziali per la scrittura di una bella storia e di un buon storytelling fornitaci da Elmore Leonard.

Queste regole che sono pensate per un romanzo, in realtà si possono adattare anche alla scrittura creativa e allo storytelling per un brand.

Tra le più interessanti ci sono:

  • Non iniziare mai una storia parlando del tempo.
  • Evita i prologhi o le introduzioni in una storia.
  • Attenzione all’uso corretto dei dialoghi, cercando di creare frasi coerenti con il personaggio che le dice.
  • Tieni sotto controllo l’uso dei punti esclamativi. Non bisognerebbe mai usare troppi punti esclamativi in uno storytelling. Le esclamazioni si possono creare anche con le giuste parole.
  • Evita descrizioni troppo dettagliate dei personaggi della tua storia.
  • Non entrare mai troppo nei dettagli scenografici: mostrali non raccontarli.
  • Crea una storia scorrevole ed elimina le frasi che tu non leggeresti, perché non le leggerà nemmeno la tua audience.
  • Crea un flusso della storia che permetta di leggere il racconto fino alla fine.
  • I dialoghi nella storia possono generare interesse ed empatia.

Come detto da Eugene Schwartz: tra le qualifiche primarie di un copywriter ci sono immaginazione ed entusiasmo.

Con lo storytelling hai uno strumento per essere lo sceneggiatore dei sogni del tuo potenziale cliente.

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