La potatura SEO: migliorare eliminando contenuti

Sai cos'è la potatura SEO e quali benefici può portare a un sito web? Nei seguenti paragrafi spiego le basi di questa attività che deve essere svolta solo da esperti.
come migliorare contenuti SEO
Indice dei contenuti

Chi non ha mai sentito parlare di potatura SEO può pensare che si parli di piante da curare nell’ufficio di una web agency, invece si tratta di un’attività tecnica sempre più importante per il posizionamento dei siti web sui motori di ricerca.

Gli addetti ai lavori conoscono bene questa necessaria quanto delicata operazione che, continuando sulla metafora del giardinaggio, può far crescere la pianta digitale posta sul terreno di Google, ma potrebbe anche farla seccare se non eseguita come si deve.

Nel corso di questa rapida guida alla potatura SEO risponderò ad alcune  semplici domande.

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Cosa significa potatura SEO?

L’analogia tra SEO specialist e giardiniere quando si parla di potatura è davvero azzeccata.

Partiamo da ciò che fa il secondo professionista quando nota rami secchi o infruttuosi che tendono a soffocare quelli più vitali e produttivi della pianta: si arma di motosega e taglia tutto ciò che è un’inutile orpello che ruba spazio e risorse.

Ovviamente il giardiniere prima di agire analizza l’albero, la sua salute generale e valuta quanto e cosa eliminare dalle fronde.

Passando al digitale bisogna intanto ragionare sul fatto che un sito è strutturato come un albero, infatti si dice “alberatura di un sito”, in cui esiste un fusto principale, la home page, e diversi rami, le altre pagine web collegate alla principale.

Un sito, proprio come una pianta, ha bisogno di manutenzione per fare in modo che nel corso degli anni non si accumulino grandi quantità di contenuti poco utili e che non fanno altro che soffocare la capacità di posizionamento del sito sul motore di ricerca.

Per capire esattamente il motivo per cui si rende necessario cancellare intere pagine web per fare in modo che quelle rimanenti siano più forti, bisogna avere dimestichezza con il concetto di Crawl Budget.

Cos’è il Crawl Budget?

Partiamo dalla definizione di Crawl Budget presente sul glossario di Studio Samo:

“Il Crawl Budget è il numero di pagine che Googlebot cerca e indicizza su un sito web in un determinato lasso di tempo.

Quindi, se il tuo numero di pagine supera il budget di crawl del tuo sito, avrai pagine sul tuo sito che non sono indicizzate.”

Semplificando in modo estremo il concetto e rapportandolo alla potatura SEO, si può dire che non bisogna far perdere tempo al crawler di Google facendogli analizzare pagine vecchie e inutili, contenuti duplicati e tutto ciò che fa sprecare risorse che dovrebbero essere utilizzate per analizzare sezioni del sito di qualità e, quindi, più utili al posizionamento.

È assolutamente controproducente intralciare l’analisi del crawler portandolo su rami secchi invece di guidarlo sulle fronde rigogliose del sito, perché questo si traduce in un cattivo posizionamento in SERP.

Perché togliere contenuti può migliorare il posizionamento?

La prima cosa da sapere sulla potatura SEO è che non è un’azione che deve essere fatta per recuperare il posizionamento perso, ma è un’opera di manutenzione da eseguire prima che Google decida di penalizzare il sito.

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Bisognerebbe inserire la potatura dei contenuti “secchi” tra quelle attività di ottimizzazione che si fanno per mantenere la posizione in SERP o per avanzare verso i primi posti.

Proprio come si interviene sul codice inserendo fino all’ultimo dettaglio tecnico, si scrivono e si aggiornano i contenuti, si creano link esterni e interni, così si dovrebbe ciclicamente analizzare un sito di grandi dimensioni per individuare tutto ciò che per Google risulta essere solo un fardello e provvedere a rimuoverlo.

Immaginiamo un sito di eventi che aumenta di volume mese dopo mese o un e-commerce in cui vengono regolarmente aggiunti prodotti senza togliere quelli vecchi, risulta chiaro il bisogno di potare per fare in modo che il crawler si concentri solo su ciò che può dare risposte agli utenti.

I vantaggi della potatura SEO:

  • Razionalizza il crawl budget
  • Rende i temi trattati dal sito più chiari al motore di ricerca
  • Elimina contenuti duplicati e di bassa qualità
  • Rafforza l’azione dei link interni ed esterni
  • Migliora il posizionamento in SERP

Per ottenere benefici reali da questa attività bisogna analizzare scrupolosamente il sito e valutare attentamente quali contenuti sono più idonei ad un’ottimizzazione/espansione e quali, invece, devono essere tagliati senza tentare altri interventi di miglioramento.

Chi e come deve potare il sito web?

Serve un SEO specialist qualificato per una potatura del sito che porti solo vantaggi, questo deve essere chiaro.

Non basta affidarsi a un tool di analisi e a ragionamenti apparentemente logici del tipo “questo articolo l’ho pubblicato 10 anni fa, quindi è vecchio e lo cancello”, perché, rispettivamente, i dati estrapolati da uno strumento devono essere valutati con attenzione e si potrebbe rischiare di eliminare un contenuto sempre verde che continua a produrre traffico organico.

La potatura è un’azione estrema che deve essere fatta solo se si capisce che un contenuto non è migliorabile o se non è coerente con gli argomenti che portano gli utenti sulle pagine del sito.

Prima di accendere la motosega e tagliare tutti quei rami che sembrano superflui è meglio che il giardiniere dedichi tempo a esaminare le condizioni di ognuno di essi.

Fare errori in questo attività significa perdere pagine fruttuose che Google aveva posizionato bene in SERP e, pertanto, veder calare il traffico organico e il volume di affari dell’impresa.

Fare una Content Audit, un’indagine dedicata ai contenuti del sito, è indispensabile, così come è indispensabile l’intervento di un esperto di ottimizzazione e di potatura SEO.

La peggiore cosa da fare è prendere sottogamba l’operazione e pensare di poterla eseguire senza avere le necessarie capacità e una lunga esperienza nel settore.

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