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Data Driven Marketing: fatti guidare dai numeri per sviluppare le tue strategie

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Quando si parla di Data Driven Marketing sono sempre fiducioso perché so che ogni attività sarà basata su passaggi concreti, non improvvisati. Questo è importante quando lavori sulla qualità dei risultati perché c’è sempre il rischio di lasciarsi guidare dalle idee non verificate.

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E dalle sensazioni, da ipotesi più o meno verificate, dalle dicerie e dalle previsioni. Ben inteso, sono il primo a considerare l’importanza di un approccio creativo ed elastico. A volte le idee migliori nelle strategie di web marketing arrivano per caso. Senza una previsione schematica.

Ma non funziona sempre così. O meglio, se stiamo parlando di strategia per la promozione digitale, e in particolare online, abbiamo bisogno di tecniche da mettere in campo. Che si stabiliscono a monte grazie a parametri che aiutano a ridurre le incertezze e i possibili errori.

Cos’è il Data Driven Marketing: definizione

Con questo termine intendiamo un approccio specifico al mondo della promozione che prende come riferimento i dati raccolti dagli utenti grazie a specifici strumenti. In base ai numeri collezionati, segmentati e organizzati si definiscono le migliori azioni per ottenere risultati.

Il Data Driven Marketing, quindi, usa le azioni delle persone per capire cosa fare e come muoversi in determinate occasioni. Questo ti consente di ridurre le incertezze nel momento in cui si lavora sulle azioni concrete, comprendere le necessità e migliorare l’esperienza. Ma perché funziona?

Semplice, quando hai un riferimento concreto rispetto alle azioni che svolgono le persone puoi sempre impostare le attività con un approccio scientifico. Con l’auspicio, però, che non si perda mai l’approccio sperimentale per portare idee fresche e da verificare nella strategia base.

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Da leggere: consigli strategici per il visual content marketing

Approccio data drive: quali fonti usare?

Il problema di chi lavora su questo piano riguarda, prima di tutto, il tipo di numeri da utilizzare. Con un errore di base che riguarda le fonti: devono essere solo e per forza digitali? Chiaramente no, anche se una buona parte dei contenuti da usare per questo lavoro arriva da:

  • Sito web.
  • Mobile app.
  • Social media.

Una buona strategia di Data Driven Marketing è in grado, nel caso in cui ci sia la possibilità, di acquisire informazioni da fonti offline. Come, ad esempio, quelle che arrivano da i rivenditori fisici, dagli scontrini emessi e da un call center con il ruolo di customer care service. In più ci sono i dati che possono arrivare dal magazzino e quelli di contatti diretti via email, o nel punto vendita.

Esiste un libro sul Data Driven Marketing?

Certo, puoi approfondire questo argomento con il testo di Federica Brancale pubblicato per Dario Flaccovio Editore: “Data-Driven Marketing: Crea Strategie Vincenti Grazie All’Utilizzo Dei Dati”. La descrizione del testo inizia con una citazione perfetta di William Edwards Deming: senza dati sei solo un’altra persona con un’opinione. Bisogna dare valore alle proprie azioni.

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I vantaggi reali di una strategia data-driven

Operare in questa direzione dà una serie di plus difficili da ignorare. In primo luogo puoi segmentare il pubblico con una precisione diversa, nuova rispetto ad altre soluzioni che non contemplano l’uso dei dati. Sai bene che un lavoro approfondito sulle buyer personas ti consente si essere preciso ed efficace nelle attività di marketing. E con i dati tutto questo diventa possibile.

Così come può aiutarti per attivare delle strategie di marketing realtime. Vale a dire attività in grado di intercettare delle soluzioni rapide ed efficaci legate a topic da sviluppare in tempi minimi.

Tutto questo porta a effetti positivi per i tuoi obiettivi. Con il Data Driven Marketing impari sfumature specifiche rispetto ai tuoi clienti e alle abitudini di chi vuoi raggiungere e questo è un fattore decisivo per il ROI. Non è forse questo il tuo obiettivo finale?

Le difficoltà di una strategia basata sui dati

È chiaro che una realtà del genere può diventare una bussola per lavorare tanto e bene, affrontare il marketing in modo scientifico. Ma è anche vero che ci sono degli aspetti da ammortizzare e limare per evitare distorsioni. Qualche esempio concreto rispetto a questo passaggio?

In primo luogo c’è la difficoltà di recuperare le informazioni. Non sempre è facile raggiungere tutti i numeri utili perché dipendono da fonti differenti. Non sempre collaborative con le tue necessità.

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E una volta recuperate le tabelle c’è un altro passaggio da affrontare. Parlo della difficoltà di rendere fruibili i risultati. Dati vendita, richieste preventivo, merce in magazzino, visite al sito: tutto questo può essere utile ma c’è bisogno di un buon lavoro di scrematura e organizzazione dei dati.

Fino a raggiungere una vera e propria semplificazione da affidare a una rappresentazione visuale accattivante per permettere a tutti di estrapolare ciò che serve. Senza dimenticare l’eccesso di dati. Come raggiungere solo i numeri che servono? C’è del lavoro da svolgere.

Da leggere: 5 tendenze importanti del digital marketing

Data Driven Marketing: tu lavori così?

Tutto questo non deve diventare un impedimento ma una risorsa per il tuo modo di intendere il web marketing e, più in generale, il processo di promozione. Sei d’accordo con questo punto di vista? Anche tu operi a stretto giro con il Data Driven Marketing? Qual è la tua opinione?

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L'autore di questo post

Riccardo Esposito
Riccardo Esposito
Riccardo è un web writer Freelance, autore del blog My Social Web. Si occupa di scrittura online, blogging e copy. Ottimizza i testi per landing page e siti web. Autore del corso online "Imparare a fare Blogging" di Academy Studio Samo.

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