Come creare un social media report efficace passo dopo passo

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Creare un report è una parte piuttosto fondamentale per la gestione di profili sui social media. Se a prima vista questa può sembrare un’attività semplice – fatta di raccolta e lettura dei dati -, in realtà è forse quella che più decreta il successo della vostra strategia di marketing sui social.

Senza una corretta attività di reportistica, non avrete infatti la possibilità di capire cosa sta andando bene e cosa no nella vostra strategia. Questo vale a dire che il report si dimostra il solo strumento in grado di mostrarvi (visivamente) i progressi delle vostre azioni sui social.

Se usato correttamente, vi da infatti la possibilità di analizzare i punti di forza e le lacune della vostra strategia, così da poter prendere delle decisioni di marketing sulla base dei dati estrapolati dalle piattaforme.

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Ma come creare davvero un report efficace per i social media? Ecco cinque passaggi da seguire per un’attività di reporting corretta e funzionale.

Definire gli obiettivi

Come in tutti i campi, prima di fare qualcosa, è importante capire perché lo state facendo. Un report completo sulla vostra attività in corso vi permetterà infatti di capire se avete raggiunto gli obiettivi che vi siete prefissati e/o se la vostra strategia sta funzionando correttamente. Inoltre, un report ben strutturato ha l’obiettivo di individuare eventuali errori nelle vostre azioni, e di aiutarvi a correggerli e migliorarli. Se invece avete l’obiettivo di formulare un report specifico, allora dovrete porvi una domanda chiara a cui questo deve rispondere: “la campagna ha portato ad una conversazione spontanea il gruppo di fan uomini amanti dello sport tra i 15 ed i 34 anni?”. Quesiti di questo tipo vi aiuteranno a monitorare l’effettivo successo di un’intera campagna o di una singola azione specifica.

Definire il destinatario

Per comporre un report utile, è importante anche capire chi davvero dovrà leggerlo ed analizzarlo. Il responsabile delle vendite vuole sapere quanti contatti arrivano dai social? Il team di gestione della community vuole conoscere la reale efficienza della sua strategia? Oppure volete convincere il capo del marketing ad investire sulla produzione di contenuti video? Queste sono solo alcune delle domande che potrebbero influenzare la vostra attività di reporting. D’altronde, obiettivi e destinatari sembrano andare di pari passo. Per cui, le vostre prime preoccupazioni nella redazione di un report dovrebbero essere: chi ha davvero bisogno dei dati del report? E perché?

Definire il periodo di tempo

L’intervallo di tempo coperto dal report può dipendere o dallo scopo del rapporto stesso (un report che studia il successo di una campagna copre tutta la durata della campagna stessa, ad esempio) o dal flusso di lavoro che preferite. In ogni caso, esistono i report più diffusi sono settimanali, mensili e trimestrali (90 giorni). Definire l’intervallo di tempo coperto dal rapporto è strettamente correlato alla funzione del rapporto. Volete confrontare i dati del mese in corso con quello precedente? Oppure volete mettere a confronto i dati di marzo 2019 con quelli di marzo 2018? Decidete cosa fare e poi pianificate il report.

4. Decidere quali metriche includere

Una volta chiariti l’obiettivo ed il destinatario del report, non vi sarà difficile individuare le metriche da analizzare. I social media pullulano di dati, per cui dovrete far davvero una scrematura attenta a seconda dei vostri interessi ed obiettivi. Ecco allora alcune delle metriche più utili da inserire nel vostro rapporto.

Volume dei contenuti

Il volume dei contenuti è una metrica presente in ogni report sui social media che si rispetti. Questo dato permette infatti di capire quale sia stato realmente il vostro sforzo relativo alla condivisione dei contenuti sulle diverse piattaforme.

Dove trovarlo? Vi basterà semplicemente entrare nel pannello degli Insight ed esportare i dati relativi alla pubblicazione di Post o Tweet, a seconda che si tratti di Facebook o Twitter. Avrete così un file Excel dove ogni riga rappresenta un vostro aggiornamento, è vi basterà contarle per avere la somma totale dei vostri contenuti.

Per Instagram, troverete invece il numero di post pubblicati – ordinati per filtro – alla voce “Statistiche” del menù relativo ai contenuti stessi. Non potrete scegliere un periodo di tempo personalizzato, ma la piattaforma vi consente di visualizzare i dati per 7 o 30 giorni, 3 o 6 mesi, 1 o 2 anni.

Copertura

Le metriche di copertura sono forse tra le più interessanti per un report, perchè vi aiutano a capire le dimensioni reali del vostro pubblico. Molti sono convinti che queste corrispondano ai numeri di followers o abbonati di un profilo, anche se quello che conta davvero è il numero di persone che vedono i vostri contenuti.

Dove trovare questo dati? Su Facebook, vi basterà aprire la pagina degli Insights ed esportare i dati dei Post. Nella colonna “Copertura totale dei Post”, vedrete i dati relativi ad ogni singolo contenuto pubblicato.

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Twitter mostra invece le impressioni per ogni singolo Tweet ed anche il numero complessivo di impressioni per un periodo di tempo prescelto nella sezione “Analytics>Tweets”.

Su Instagram potete invece trovare i dati relativi alla copertura settimanale nella sezione “Insights”. La piattaforma però non dà la possibilità di selezionare un periodo di tempo ben preciso, il che significa che dovrete appuntarvi i dati manualmente settimana dopo settimana, laddove abbiate bisogno di averli a portata di mano per confronti e simili.

Engagement

Come è noto, l’engagement è quella metrica che vi permette di analizzare la quantità e la quantità delle interazioni dei vostri account e/o singoli post. Questo valore dà senza dubbio la misura di quanto sia effettivamente conosciuto ed apprezzato un marchio. Non è un caso, infatti, che i social media abbiano messo proprio l’engagement al centro degli algoritmi che decretano la visibilità di un profilo rispetto ad un altro.

Dove trovare questo valori? Per Facebook, vi basterà accedere di nuovo alla sezione degli Insight e scaricare i dati relativi alla Pagina. Qui potrete vedere sia il numero di utenti coinvolti sia quello dei post con cui questi interagiscono. Da qui avrete anche la possibilità di monitorare l’interazione degli utenti con ognuno dei contenuti che avete condiviso.

Per Twitter, i dati relativi all’engagement si trovano nella stessa sezione di quelli relativi alla copertura dei vostri tweet. Chiaramente, la piattaforma vi permette di esportare i dati per utilizzarli come preferite.

Per Instagram, potere invece vedere i dati relativi alle interazioni degli utenti nella sezione delle “Attività”, oppure monitare l’engagement di ogni post alla voce “Contenuti” della pagina degli Insight.

Pubblico

Per una buona strategia di marketing, può esistere un valore più importante del pubblico? Probabilmente no. Ed ecco perché le piattaforme dei social media offrono strumenti specifici per analizzare e conoscere il vostro pubblico. Questo vi permetterà di capire quali sono gli utenti che più partecipano alle discussioni, da dove provengono i vostri followers o che lingua parlano, e molto altro ancora.

Se siete esperti di social media, non vi sarà difficile trovare questi dati. Per Facebook, nell’apposita pagina degli Insight potrete scaricare i dati demografici degli utenti della Pagina.

Twitter vanta addirittura un’apposita sezione “Pubblico” nella pagina degli Analytics. Qui potete visualizzare tutti i dati relativi ai vostri followers, al pubblico organico e persino al pubblico appositamente targhettizzato per gli annunci pubblicitari. Nella sezione troverete tutti i dati demografici del vostro pubblico, oltre ad indicazioni sullo stile di vita e sul comportamento degli utenti sui social. Unica nota negativa? I dati non sono esportabili.

Anche Instagram ha una sezione dedicata al pubblico, semplice e facile da consultare. Qui ci sono tutti i dati relativi all’età, al sesso e alla posizione geografica degli utenti.

Click e traffico

È chiaro che la strategia di marketing sui social media abbia anche l’obiettivo di portare traffico al vostro sito web. Diventa allora fondamentale il numero di click sui contenuti e link che avete condiviso, così pure come il flusso di traffico attraverso i profili social. E questo diventa ancora più importante in caso di sponsorizzazioni e campagne.

Per Facebook, tra i dati esportabili ci sono anche i numeri di click sui contenuti sponsorizzati, su link di rimando al sito, sul numero di telefono presente sul vostro profilo e via dicendo. Lo stesso vale per Twitter ed Instagram, che permettono di monitorare il traffico al sito sia da semplici post sia da contenuti sponsorizzati.

Al di là dei tool offerti dai social, potete comunque monitorare il traffico proveniente da queste piattaforme attraverso Google Analytics. Andate alla sezione “Tutto il traffico” e poi alla voce “Canali” per vedere la percentuale di utenti che arriva al vostro sito dai social media.

Social listening

Non sono affatto da sottovalutare i dati relativi al social listening, così da poter analizzare anche la reputazione del vostro brand. Per farlo, esistono numerosi tool di settore: Awario, ad esempio, offre la possibilità di creare veri e propri rapporti di confronto tra competitors quanto a menzioni e copertura.

Progettare il report

Raccogliere i dati è facile, metterli insieme e dargli un senso logico lo è meno. Ecco allora qualche suggerimento utile per creare un report ben fruibile dai vostri destinatari:

  • Non sovraccaricate il lettore inserendo centinaia di dati in ogni pagina del report. Cercate piuttosto di creare sezioni snelle, contenenti la giusta quantità di dati per attirare l’attenzione del lettore, ma senza annoiarlo
  • Rendete ben visibile ciò che è importante. O meglio, sottolineate i dati relativi ai successi con colori brillanti
  • Aggiungete valori di analisi specifici, quale una voce dedicata ai “5 migliori post” nelle diverse sezioni di copertura o click. In questo modo, potete sottolineare le vostre attività più efficaci.

A questo punto, non vi resta altro che creare il vostro report utilizzando i Fogli o i Documenti di Google. Magari utilizzando template preformati e scaricabili gratuitamente.

Insomma, la forma spetta a voi. Ma seguendo questo accorgimenti, riuscirete senza dubbio a creare un report perfetto.

[ via socialmediatoday.com ]

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