Business Plan per Ecommerce: come scriverlo correttamente

Il business plan rappresenta una guida importante per capire decisioni strategiche, amministrative e gestionali della tua azienda. Imparare a compilarlo è fondamentale.
Business plan per ecommerce

Hai pensato di aprire un negozio online o lo hai aperto da poco? 

Se non hai stilato un business plan prima di aprire un ecommerce, potresti trovarti presto in confusione in merito all’aspetto finanziario del tuo progetto, nonché rispetto a quello strategico e di marketing.

Un business plan per ecommerce è un documento di analisi e studio della strategia finanziaria, organizzativa e gestionale del tuo progetto. E come tale richiede che sia opportunamente suddiviso. 

Bando ai linguaggi formali o alla terminologia complessa, benvenuta chiarezza e semplicità delle informazioni contenute nel business plan. 

Il concetto è il medesimo di quando dobbiamo affrontare una presentazione a una conferenza: dobbiamo andare dritto al sodo ed essere comprensibili per chi ci ascolta. 

Quali sono i punti fondamentali che un business plan per l’apertura di un negozio online deve contenere?

  • Definizione del proprio progetto ecommerce – di cosa si occupa la tua azienda, a chi vendi? Come vendi? Qual è il punto saliente del tuo business online, il tuo “core business”;
  • Organizzazione dello staff: chi lavora in questa azienda? In quale ruolo? Le persone che esperienze hanno? Si prevedono contratti di stage? Ci saranno assunzioni durante i prossimi anni? Quando sono previste?
  • Focus sui tuoi prodotti: in cosa si differenziano i tuoi prodotti dagli altri? Che vantaggi avrà chi li acquisterà? Sono prodotti di utilizzo di massa? Beni di prima necessità? Prodotti di nicchia?
  • Focus sui potenziali clienti: Conosci il tuo target? In questa parte qui dovrai essere specifico con analisi e dati di mercato;
  • Focus sul contesto di mercato: a quale mercato ti stai riferendo? Lo conosci? Lo hai studiato con attenzione, definendo bene il contesto in cui ti vuoi inserire? Si tratta di un mercato in crescita?
  • Specificare che rapporti ti legano ai fornitori. In questa parte del business plan dovrai essere chiaro su dove reperisci i tuoi prodotti o se sei tu a produrli;
  • Focus sui tuoi competitor. In cosa ti differenzi dai tuoi competitor? In cosa gli altri ecommerce che vendono i tuoi stessi prodotti sono più forti di te? Definisci punti di forza e debolezza del tuo business;
  • Organizzazione del tuo piano di vendita. Hai chiaro il prezzo dei tuoi prodotti? In base a cosa lo stabilisci? Hai un’idea di vendite e fatturato che intendi generare almeno per l’anno successivo?
  • Focus sul piano di marketing e comunicazione. Quali strategie di marketing adotterai? Con quali strumenti? In quali tempi? Con quali costi e quali ritorni all’investimento?
  • Descrizione del piano logistico gestionale. Il tuo ecommerce avrà un luogo fisico dotato di un magazzino?A quali corrieri ti riferirai? Come verranno evasi gli ordini? Serve un piano operativo per tutto il flusso logistico, che esso sia internalizzato o affidato a terzi.

L’altra parte del tuo business plan dovrà essere dedicata all’aspetto finanziario.

  • Focus sul piano finanziario – in questa parte devono essere chiari budget, spese e investimenti per ogni area dell’azienda;
  • Focus sulle eventuali partnership che prevedi – qui invece devono essere chiare aziende, enti o realtà che coinvolgerai nella tua organizzazione (anche definiti stakeholders).

Ciascuna di queste voci del tuo business plan per il commercio elettronico devono essere molto chiare. È necessario analizzare e studiare ogni aspetto del tuo progetto.

In molti credono che per aprire un ecommerce sia sufficiente avere una buona idea e del budget per poi inserirsi nel mercato, ma in realtà è molto più complesso di così. 

Scopriamo il perché nel prossimo paragrafo.

Perché è necessario un business plan per il tuo ecommerce?

Non è sufficiente avere un’idea brillante o vendere prodotti unici sul mercato per raggiungere il successo. 

È necessario considerare una molteplicità di aspetti, che vanno da un’approfondita analisi del mercato e del proprio target a uno studio preventivo di tutte le spese che si dovranno affrontare nei primi due anni di attività. 

Ad esempio, non tutti sanno che aprire un ecommerce su CMS proprietario è differente dall’aprire un negozio online, appoggiandosi a una piattaforma che già opera nel settore dei servizi ecommerce. Nel primo caso dovrai prendere in carico tutte le spese di avvio, principalmente quelle di sviluppo, manutenzione e gestione della piattaforma, le cui fasi operative allungheranno anche i tempi di avvio. 

Nel secondo caso, invece, potrai accelerare di molto l’avvio dell’attività a fronte però di un livello di personalizzazione dell’e-commerce sicuramente minore e/o più complesso.

Ecco, questi sono due aspetti che un business plan per il tuo ecommerce può aiutarti a capire. 

Il business plan ti aiuterà a capire meglio anche la tua promessa di valore. Essere costretti a definirla nero su bianco, ti farà vedere le cose in modo molto più chiaro. 

Anche l’esigenza di non dilungarsi troppo nella descrizione, ti permetterà di riuscire a definire il tuo business in poche parole. È nota consapevolezza che se per spiegare qual è la tua value proposition utilizzi troppe parole, allora non è chiara nemmeno a te. 

Se non puoi spiegarla, non puoi venderla. – a proposito dell’idea imprenditoriale.

Il business plan è il tuo prospetto per il futuro, che dovrai presentare a possibili enti di credito e investitori, non puoi non averlo. È lo strumento che ti permette di “venderti al meglio”, in modo concreto. 

Inoltre, il business plan è il tuo biglietto da visita completo, quello che ti aiuta a definire meglio anche il tuo posizionamento. Ad esempio, anche nel momento in cui dovrai parlare con il tuo staff interno, dare alle persone coinvolte nel progetto la percezione di un’idea di business chiara, nonché di crescita e di obiettivi da raggiungere, è rassicurante. 

In un business plan per il commercio elettronico devono essere altresì chiare anche e soprattutto le modalità di spedizione. Quanto margine di guadagno hai previsto esserci per le tue spedizioni? Queste sono domande per le quali devi avere una risposta chiara, perché anche se apparentemente possono sembrarti dettagli, nel lungo periodo in termini di guadagni, faranno la differenza.

Business plan per ecommerce di una startup: perché è essenziale

Il business plan per ecommerce di una startup deve essere così stilato:

  • Indice dei contenuti
  • Descrizione dell’idea imprenditoriale
  • Presentazione della startup
  • Opportunità e minacce del mercato
  • Definizione del contesto di mercato
  • Strategia di mercato 
  • Elenco delle risorse coinvolte
  • Piano commerciale
  • Piano di sviluppo lato marketing
  • Piano operativo
  • Analisi del budget

La differenza tra un business plan di un’azienda affermata, ma magari costretta a rivedere le sue decisioni e le sue azioni e quella di una startup, è che spesso quest’ultima non sa rispondere con chiarezza a nessuna di queste voci ed è necessario, infatti, un impegno più grande del previsto.

Una startup che desidera lanciare il suo business deve fare i conti con due aspetti: 

  • L’impegno che occorrerà per raggiungere i risultati;
  • La strategia finanziaria che dovrà mettere in atto per raggiungere gli obiettivi nel budget prefissato.

Solitamente le startup sono formate da giovanissimi ragazzi, con idee brillanti, ma pochissima esperienza di marketing e finanziaria. 

Ci sono anche delle eccezioni, ovvero di startup guidate da esperti di marketing, ma sono più rare. 

Il più delle volte, l’errore comune delle startup è non avere chiari i propri obiettivi. Nel business coaching, quando si parla di obiettivi, si afferma che bisogna fissarne almeno 3 il primo anno. 

Il primo dopo 3 mesi, periodo entro il quale tutte le prime strategie di marketing e le persone coinvolte devono essere sapientemente organizzate. Deve essere chiaro chi fa cosa, entro quando, come e con quali mezzi. Così come devono essere prefissate le strategie di marketing. 

Il secondo obiettivo va fissato entro 6 mesi dall’inizio del progetto e solitamente è quello più complesso nel primo anno di vita di un’azienda. È quello relativo ai primi risultati ottenuti. Le risorse impiegate hanno portato valore all’azienda? I primi obiettivi di marketing della startup sono stati raggiunti?

Il terzo goal è a un anno di vita della startup. Di solito si capisce se verrà raggiunto dopo i primi 6 mesi di lavoro. Se a un anno dall’inizio dell’attività il fatturato non è quello che ci si era prefissati, se lo staff è già cambiato due o tre volte e se gli sforzi compiuti sono maggiori dei risultati, allora conviene prendere atto della realtà e chiudere tutto. 

Se a un anno dall’inizio del progetto tutto è andato come prestabilito nel business plan, in termini di crescita dell’azienda e delle risorse interne, allora probabilmente si passerà da startup a società. 

Il business plan è il tuo lascia passare per la via del successo: impara a compilarlo e scriverlo adeguatamente e le possibilità di fallimento potranno diventare prevedibili e superabili.

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