Cosa cambia sulla nuova interfaccia Google AdWords

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In quello che sembra sarà un approccio graduale – Google non ha inviato a tutti gli account la notifica del passaggio obbligatorio – dal 10 luglio la nuova interfaccia AdWords diventerà per molti l’unico modo di agire sulla piattaforma.

Presentata per la prima volta nel marzo 2016, la nuova interfaccia AdWords rappresenta uno dei cambiamenti più significativi avvenuti sulla piattaforma negli ultimi anni. E non solo a livello estetico, poiché nasconde diversi punti di forza. Ci facciamo un giro?

Resistenza al cambiamento

Il mio primo impatto con la nuova interfaccia – inutile nasconderlo – è stato piuttosto traumatico. Abituato a ritrovare dati e pulsanti in specifiche posizioni del layout – sì, anche gli advertiser hanno una sorta di memoria muscolare – mi sentivo come se non sapessi più leggere. I dati erano lì, ma significavano e mi raccontavano …meno.

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Poi le cose sono migliorate.

È la resistenza al cambiamento. Siamo fatti così. Perché la nuova interfaccia è piuttosto diversa rispetto alla precedente. Nella semplice presentazione dei dati e in diverse dinamiche legate alla creazione delle campagne. Poco alla volta, ho capito che con queste modifiche non solo, beh, ci dovremo convivere ma possono essere piuttosto utili per ottimizzare il proprio flusso di lavoro.

La nuova Panoramica

Il cambiamento più significativo, soprattutto per un utente di livello base, è sicuramente dato dalla nuova Panoramica. Se in passato la schermata Home riassumeva in diverse tabelle i dati delle campagne, senza rendere granché actionable le informazioni, ora è davvero un gioiellino.

La panoramica, disponibile sia a livello di account che di campagna mostra prima di tutto un grafico in cui è possibile raccogliere fino a quattro metriche. Un box nella stessa pagina mostra le query che hanno combaciato con le nostre parole chiave (erogando gli annunci) e rendendo così evidente la presenza di keyword eventualmente da escludere. Un altro box mostra la resa finale dell’annuncio più cliccato (in Rete Ricerca o Rete Display), ricordandoci cosa sperimenta davvero l’utente attraverso le nostre campagne senza dover necessariamente saltare nello strumento di Anteprima e diagnosi degli annunci.

Ancora un altro box mostra la distribuzione giornaliera e oraria dei clic (ma non solo) secondo una griglia con colori di diversa intensità, rendendo palese accorgersi di quale momento della settimana e del giorno scateni il maggior numero di impressioni, clic, quota impressioni e molto altro. Tutto a portata di clic e senza dover costruire un report apposito.

Anche un rapporto prima nascosto da diversi clic, come il rapporto informativo sulle aste, ora dispone di uno spazio già pronto che mostra su un grafico la nostra posizione rispetto ai competitor, in cui è possibile orientare l’asse delle ordinate e delle ascisse su una qualunque delle sei metriche del report stesso.

Sono dati nuovi? No, affatto. Ma sono estremamente più a portata di mano rispetto che al passato. E riescono a scatenare buone domande con molta più facilità. Per un utente alle prime armi, la nuova sezione Panoramica rappresenta un buon modo di ottenere una cartina tornasole circa la salute delle campagne.

Selettore delle date

Alcune modifiche sono invece più… sottili e vanno nella direzione di quei miglioramenti in grado di far risparmiare parecchio tempo in operazioni ripetitive. La prima cosa che si nota appena si scende poco più in profondità riguarda il menù di selezione del periodo temporale.

Ora, il box che ci permette di indicare le date su cui vogliamo orientare i rapporti è scrollabile dall’alto verso il basso. Sembra poca cosa ma è davvero molto più comodo rispetto al precedente calendario, dove per tornare parecchio indietro nel tempo erano necessari alcuni clic su elementi di interfaccia piuttosto piccoli.

Inoltre, sono presenti due voci predefinite oltre alle classiche “oggi”, “ieri”, “ultimi 7 giorni” e così via, che riportano “30 giorni fino a oggi” e “30 giorni fino a ieri”, dove il numero di giorni è modificabile. Una delle operazioni che effettuavo più spesso, cioè confrontare i dati degli ultimi n-giorni comprendendo il giorno stesso in cui mi trovavo, ora è una voce disponibile a menù. Mica male!

Segmenti di pubblico

Senza ancora scendere troppo nel dettaglio circa la nuova interfaccia relativa ai segmenti di pubblico, ciò che salta subito all’occhio è ora la divisione in elenchi di pubblico in uso sulle campagne rispetto a quelli semplicemente presenti, ma non impiegati. Ciò che prima richiedeva buona memoria e almeno un paio di clic su ogni elenco, ora è disponibile a colpo d’occhio.

Pianificatore display

Sembra poi che a lasciarci sarà uno strumento – peraltro in sé piuttosto utile – come il Pianificatore Display. Anche se forse non così usato come la sua controparte per la Rete Ricerca (lo Strumento per le Parole Chiave) era comunque comodo per analizzare al volo le diverse opzioni di targeting disponibili per un’ipotetica campagna in Rete Display.

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Dov’è finito? È stato inglobato nelle stime che la piattaforma stessa fornisce durante la creazione di una campagna.

Colonne e icone

Un aspetto che a molti potrà far storcere il naso sarà forse il grande numero di icone che vanno a sostituire familiari pulsanti ben etichettati. In particolare filtri, segmenti e personalizzazione delle colonne hanno ora una specifica icona che si ritrova in alto a destra in tutte le tabelle.

Tabelle che, per inciso, sono ora ridimensionabili. Fantastico! È una piccola modifica, di quelle a cui non ci si fa neppure troppo caso, ma che rende la piattaforma più simile a quanto già accade in Facebook Ads, evitando talvolta l’ennesima presenza dello scroll orizzontale.

Annunci e estensioni

Altre modifiche sono più significative di quanto possano sembrare. Annunci e estensioni di annuncio fanno ora parte della stessa voce di menù e ricordano all’utente che è la loro somma a costruire il messaggio finale e non solo l’annuncio di testo che con tanta cura abbiamo creato.

Tra le estensioni disponibili fa capolino poi un’estensione esclusiva della nuova interfaccia: quella di promozione. Una sorta di “callout potenziato” in cui indicare il tipo di promozione in corso (alcune, come i saldi estivi o autunnali, sempre disponibili e altre, come il Natale o il Cyber Monday, solo in date specifiche) e portare l’utente che vi clicca sulla pagina migliore possibile.

Aggiustamento di offerte per le chiamate

Una piccola ma significativa modifica riguarda la presenza della voce di menù “Aggiustamento offerte avanzato”, che permette di agire anche sulle interazioni di tipo chiamata. In sostanza, è possibile aggiustare l’offerta affinché venga mostrato più spesso un annuncio con estensione di chiamata agli utenti che effettuano ricerche da smartphone. Un ottimo spunto in più per perfezionare le nostre logiche di offerta.

Visione globale

Un approccio che ho imparato ad apprezzare in Facebook Ads riguarda la possibilità di raggruppare tutti i dati di un certo tipo, su un diverso numero di campagne. Anche se in AdWords non è possibile, diciamo, selezionare arbitrariamente più campagne in Rete Ricerca per osservarne tutte le keyword acquistate, o i gruppi di annunci attivi, sulla nuova piattaforma possiamo raggruppare più agevolmente le campagne almeno per tipo.

Il nuovo menù sulla sinistra permette infatti di navigare l’interfaccia tra “Tutte le campagne”, solo quelle in Rete Ricerca, Display, Shopping e così via. Selezionando una di queste voci potremo poi agire sul menù di secondo livello, per ottenere nei report le informazioni che fanno capo al tipo di campagna scelto.

Dimensioni

Una voce di menù che forse mancherà a molti riguarda le Dimensioni. Ora sono chiamate “Rapporti predefiniti” e si trovano annidate sotto alla voce “Rapporti”, in una serie di menù che dividono i dati per tipo. Si tratta di pochi clic in più, che in un certo senso solidificano l’approccio della piattaforma verso la reportistica: da un lato i rapporti predefiniti (prima appunto chiamate Dimensioni), dall’altro i rapporti personalizzati e sopra a entrambi le dashboard.

Nuovi filtri predefiniti

Altre piccole modifiche le si scoprono solo nel momento in cui si effettuano operazioni piuttosto specifiche. Per esempio la presenza di filtri predefiniti utili per far emergere particolari condizioni tra i rapporti. Un esempio? A livello di keyword troviamo i filtri “Parole chiave al di sotto dell’offerta per la prima pagina” o “Buona qualità, ma parole chiave a traffico ridotto”.

Tutto nuovo

Insomma, a partire dal 10 luglio per molti advertiser la nuova interfaccia AdWords sarà, a tutti gli effetti, AdWords-e-basta. Alcune novità sono state annunciate da tempo, altre probabilmente le scopriremo mano a mano che la piattaforma sarà distribuita agli utenti in via definitiva.

Superata una breve resistenza al cambiamento, sarà tutta discesa. O no?

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