Diciamoci la verità: per quanto diversificate, le piattaforme social hanno quasi tutte lo stesso aspetto. Ora anche LinkedIn sta lanciando la propria variante delle “Reactions”, lo strumento di risposta di Facebook che permette agli utenti di esprimere la propria opinione attraverso un emojii. A darne notizia per prima era stata Jane Manchun Wong, che già lo scorso novembre aveva condiviso uno screen del primo test di LinkedIn per le reazioni ai post.
In questi giorni, la piattaforma ha annunciato ufficialmente il lancio della nuova funzionalità, che ha un aspetto leggermente diverso da quello della versione di prova, rimanendo molto più simile a quello proposto da Facebook.
Così LinkedIn ha spiegato il lancio della nuova funzionalità:
“Una delle cose che sentiamo regolarmente da tutti voi è che volete modi più espressivi di un Like per alla varietà di post che vedete nel vostro Feed. Allo stesso tempo, ci avete detto che quando pubblicate un contenuto su LinkedIn, volete più modi per sentirvi ascoltati e capire perché a qualcuno piace ciò che avete pubblicato. Questi sono i motivi per cui abbiamo cominciato a distribuire una serie di Reactions su LinkedIn, fornendovi più modi per comunicare rapidamente e costruttivamente l’uno con l’altro“.
Certo, la nuova funzionalità può sortire un po’ l’effetto plagio. Le Reactions di LinkedIn sono praticamente uguali, in tutto e per tutto, a quelle di Facebook. Già a partire dal nome. D’altronde, si potrebbe dire che anche Facebook ha “copiato” le Stories da Snapchat. Una replica funzionale, che ha preso piede soprattutto negli ultimi anni. Se una piattaforma nota che un’altra possiede uno strumento utile agli utenti ed alle proprie esigenze (commerciali e non), ecco lì che va a farlo proprio, magari dandogli un imprinting più caratteristico della sua filosofia aziendale. Insomma, lo stesso colosso di Zuckerberg ha ammesso – in un certo qual modo – di aver preso ispirazione da Snapchat, e questo sembra aver reso la replica funzionale un’azione migliorativa, piuttosto che un plagio.
Al di là di questo, sembra che l’attuale versione delle Reactions rilasciata da LinkedIn sia leggermente diversa da quella proposta lo scorso novembre. L’emoji del cuore, ad esempio, ha sostituito quella di due persone una accanto all’altra. Per spiegare questa scelta, e tante altre ancora, la piattaforma ha condiviso una panoramica completa del processo che ha portato alla scelta delle reazioni ai post. L’intento era quello di fornire una risposta immediata che potesse esprimere visivamente i commenti di 1/2 parole più utilizzati dagli utenti sulla piattaforma.
E, come potete notare dall’immagine qui sopra, la reazione “Love” non era affatto le opzioni principali predilette dalla piattaforma. Lo stesso LinkedIn ha precisato:
“Abbiamo analizzato i nostri canali di feedback, inclusi i commenti su LinkedIn e gli altri social media. E abbiamo sentito i membri dire regolarmente “noi abbiamo bisogno di una Reactions Love”.“.
E alla fine, dopo vari tentativi, la piattaforma ha definito la sua personale – o quasi – versione di Reactions.
E così, ora potete rispondere rapidamente ai post di LinkedIn, proprio come fate su Facebook. D’altronde, considerando che la maggior parte degli utenti effettua l’accesso da dispositivi mobili, non stupisce che la piattaforma abbia adottato uno strumento dalla risposta facile e veloce. Un po’ come è successo su tutti gli altri social.
Ma questa somiglianza tra tutte le piattaforme ha senso davvero? Probabilmente, questo aspetto ha davvero poca importanza. Se le nuove Reactions di LinkedIn aiutano a migliorare il coinvolgimento degli utenti, è chiaro che non importi davvero da dove queste abbiano preso ispirazione. Non siete d’accordo?
[ via socialmediatoday.com ]