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Google e local business: pollice in su alle recensioni da Yelp e Google Maps

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Google è sempre in movimento e i SEO sanno bene quanto sia faticoso seguire i costanti ed imprevedibili aggiornamenti dell’algoritmo come l’ultimo del 1 agosto 2018 che ha mietuto molte vittime anche tra molti nomi eccellenti.

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Quello che abbiamo appreso in questi giorni da uno scambio di tweet dove è stato chiamato in prima persona John Mueller è una bella novità sul fronte della local business e dei siti personali.

Diciamo da subito che la novità interessa tutti i siti che hanno una connessione diretta con le recensioni di prodotti o servizi venduti sia nelle attività fisiche che on-line.

Probabilmente i più attenti hanno notato che da un po’ di tempo molti siti web mostrano al loro interno le recensioni “copiate” lasciate dai propri clienti su Yelp, Google Maps e altri siti web di terze parti.

Google e recensioni copiate: ecco cosa dice Mueller

John Mueller, uno dei più apprezzati Webmaster Trends Analyst di Google, conferma che in verità è prassi consolidata e che Google accetta senza problemi questa gestione delle recensioni. Possiamo quindi dire che è tutto perfettamente OK, ed in linea con le linee guida dei webmaster di Google.

Quindi nessuna paura ad utilizzare le recensioni prese da Yelp o da servizi simili e metterle in evidenza sul sito web della propria azienda.

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Attenzione però a cosa si pubblica.

John Mueller come sempre va oltre e ci mette in allarme, o meglio fornisce una dritta non da poco, consigliando vivamente di non usare i dati strutturati delle recensioni sul proprio sito web.

John Mueller su Twitter risponde così a chi gli chiedeva se la pubblicazione di determinate recensioni sul proprio sito potesse essere fonte di penalizzazione: “Da un punto di vista SEO di Google, non vedo un problema con questa procedura. Immagino che l’originale abbia più probabilità di classificarsi per quel testo, ma se lo usi per fornire il contesto, va bene (non dovrebbe comunque essere contrassegnato con i dati strutturati).”

Basta comunque leggere le linee guida di Google per aver conferma che il markup è consentito solo per le recensioni “direttamente prodotte dal proprio sito” e non per quelle copiate da siti come Yelp, Google Maps e altri – anche se sono sempre recensioni che riguardano la propria azienda.

A questo punto la scelta finale spetta più al titolare o al gestore del sito rispetto che al SEO. Sara quindi il webmaster a sentirsi libero di pubblicare o no sul proprio sito le recensioni che ha ricevuto su altri portali o su Google stesso, con l’accortezza di seguire i suggerimenti sopra riportati.

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Sì alle recensioni di iTunes e Android

Un ultimo consiglio per le aziende che producono app: considerate l’opportunità di utilizzare e pubblicare le recensioni di iTunes e Android, ma soprattutto, se si hanno testimonianze di clienti famosi e/o di qualità, utilizzate il più possibile le loro recensioni.
[Traduzione e immagini da fonte originale: searchengineland.com]
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L'autore di questo post

Antonio Papini
Antonio Papini
Iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2005 e consulente marketing per la PMI. Le due carriere apparentemente distanti si sono unite con la nascita dello Studio AppTur dove svolge l'attività di growth hacker specializzato in SEO, comunicazione aziendale, digital marketing e visibilità on-line.

Una risposta

  1. Antonio, grazie per questo articolo, molto interessante.
    Io ho pensato che, per un potenziale cliente che visita il sito web di un’attività commerciale, possa essere più utile e più veritiero avere un link alle recensioni di Google My Business anziché trovare recensioni copiate (e spesso e volentieri modificate e falsate a proprio interesse). Io ho scelto di fare così, e cioè di inserire un link direttamente all’URL di Google My Business dove si trovano le recensioni. Cosa ne pensi?

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