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L’esplosione del PAA per scalare la SERP

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L’anno scorso il PAA “People also ask” ha iniziato a dominare le SERP diventando quasi onnipresente. Nel 2019 sarà quasi con certezza uno degli strumenti fondamentali per scalare la prima pagina di Google e non solo.

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Da molti mesi ormai scriviamo settimanalmente di come le SERP stiano cambiando alla velocità della luce e con esse anche la ricerca organica. Un cambiamento epocale dovuto, in primis, al cambiamento che Google ha adottato quando restituisce nella prima pagina i risultati di ricerca.

Oggi digitando una qualsiasi query abbiamo la home di Google ricca di rich snippet, risposte veloci, local business page e tutto quello che può facilitare l’utente a trovare subito ed in modo veloce ciò che sta cercando.

Ecco perché anche i PPA troveranno sempre più spazio e il loro utilizzo porterà certamente a migliorare il numero di visite al proprio sito web.

Lo snippet in primo piano è diventato sempre più importante da luglio 2018, quando il PAA ha iniziato a comparire in oltre il 40% delle SERP. Secondo MOZ, ad oggi, le domande correlate / PAA appaiono già nel 79% delle SERP.

L’importanza della PAA e del box di risposta diventa ancora più grande se si prevede che entro il 2020 oltre 70 milioni di famiglie statunitensi avranno un assistente vocale come Amazon Alexa o Google Home.

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Chiaramente Google Home utilizza gli snippet (insieme ai dati strutturati e ai knowledge graph) per rispondere alle domande degli utenti.

Cosa è il PAA e come creare il contenuto

Il box PPA è apparso in Google nel 2015 racchiude in sé l’acronimo “People also ask“.

Le risposte di qualità scritte in modo semplice e chiaro vengono inserite nella casella di risposta di Google e “People Also Ask” ed ecco perché grazie ad esse si può migliorare le probabilità che un sito web appaia come snippet in primo piano.

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Per facilitare Google ci sono molti modi per inserire i siti web nei featured snippet. Tuttavia, bisogna ancora creare contenuti che abbiano buone possibilità di diventare uno snippet in primo piano. Ecco alcuni suggerimenti per la creazione di contenuti che rientrano nel PAA o nella casella di risposta:

  • Scrivere domande e risposte complete, assicurandosi che ogni domanda venga posta on modo corretto e che la risposta sia esaustiva.
  • Usare un linguaggio semplice.
  • Evitare il linguaggio di vendita.
  • Aggiungere lo schema Q & A.

In breve l’operazione migliore da fare è quella di creare contenuti di qualità che rispondano chiaramente alle domande dell’argomento o del servizio offerto.

Dopo di che bisogna rispondere alle domande in un linguaggio breve, semplice o in elenchi puntati facilmente “digeribili” da Google.

Come ben si capisce questa non è certamente la sede adatta dove spingere un messaggio di vendita, ma al contrario se vogliamo apparire nei primissimi posti bisogna scrivere solo contenuto realmente interessante per gli utenti.

Man mano che vengono introdotti i markup dei dati (schema.org) sempre più “strutturati” è diventato chiaro che Google vuole che chiunque li usi. L’anno scorso, Gary Illyes di Google ha osservato sui dati strutturati che “questa è una di quelle cose alla quale voglio che tu vi presti molta attenzione.  Abbiamo lanciato un sacco di funzioni di ricerca basate sui dati strutturati.”

Benché Google non abbia mai affermato esplicitamente che i dati strutturati influiscono sugli elementi come i featured snippet, in modo implicito è stato molto chiaro.

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Anche perché con la recente aggiunta dei markup QuestionHowTo and QAPage, combinati con la recente espansione del PAA, è possibile tracciare in modo sempre più chiaro la linea tra markup di schemi basati su domande e i PAA snippet.

[via searchengineland.com]

 

 

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L'autore di questo post

Antonio Papini
Antonio Papini
Iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2005 e consulente marketing per la PMI. Le due carriere apparentemente distanti si sono unite con la nascita dello Studio AppTur dove svolge l'attività di growth hacker specializzato in SEO, comunicazione aziendale, digital marketing e visibilità on-line.

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