Guida all’uso di Markdown per prompt efficaci con ChatGPT

Ti sei mai chiesto come scrivere prompt per ottenere il massimo da ChatGPT? Una delle armi segrete dei content creator è il Markdown. In questa guida passo-passo, scopriremo cos’è, perché è utile e come utilizzarlo nei tuoi prompt.
guida markdown

Ti sei mai chiesto come scrivere prompt chiari e organizzati per ottenere il massimo da ChatGPT? Una delle “armi segrete” dei content creator è il Markdown.

In questa guida passo-passo, scopriremo cos’è Markdown, perché è utile per creare prompt migliori e come utilizzarlo nei tuoi messaggi a ChatGPT (e ad altre AI generative).

Corso AI

Il tutto con un tono semplice, promesso, niente tecnicismi inutili. 😉

Cos’è Markdown e perché usarlo nei prompt per AI

Markdown è un linguaggio di markup leggero, ovvero un modo per formattare testo usando semplici simboli, senza bisogno di menu o pulsanti. Inventato nel 2004 da John Gruber, è pensato per essere facile da leggere e da scrivere anche in formato sorgente (cioè con i simboli visibili).

In pratica, anziché cliccare “Grassetto” o “Titolo 1” in un editor, in Markdown inserisci un paio di caratteri speciali attorno al testo per indicare la formattazione. Ad esempio, mettere due asterischi ** attorno a una parola la rende grassetto, oppure usare # all’inizio di una riga la trasforma in un titolo. Markdown può poi essere convertito in HTML o altri formati, ma nel nostro caso ci interessa usarlo “al volo” nei prompt.

Perché Markdown è utile con ChatGPT?

Perché ti aiuta a strutturare meglio le richieste e a evidenziare le parti importanti. ChatGPT è stato addestrato su enormi quantità di testo dal web, incluse pagine con formattazione. Ciò significa che riconosce e produce formattazioni Markdown (titoli, elenchi, ecc.) abbastanza bene. Usando Markdown nei tuoi prompt, ottieni due vantaggi principali:

  • Chiarezza per te (e per l’AI): Un prompt con sezioni ben definite, elenchi e testo enfatizzato è più facile da capire a colpo d’occhio. Anche se ChatGPT “vede” principalmente testo puro (con i simboli Markdown), la struttura aggiunta può aiutarlo a cogliere l’intento e le varie parti della tua richiesta. In altre parole, stai un po’ “parlando la stessa lingua” di formattazione che l’AI usa nelle risposte, trasmettendole meglio cosa vuoi.
  • Output più ordinati e leggibili: ChatGPT di default restituisce risposte in testo formattato (la sua interfaccia rende il Markdown automaticamente). Se nel prompt suggerisci un certo formato – ad esempio “fammi un elenco puntato” o “usa titoli e sottotitoli” – aumenti le probabilità che la risposta sia ben organizzata, con quei titoli, liste o altri elementi che rendono tutto più pulito e gradevole. Questo è utile se stai creando contenuti da pubblicare o condividere: meno lavoro di formattazione dopo!

Insomma, Markdown è come dare una mappa a ChatGPT: gli mostri come vuoi strutturato il risultato finale. Vediamo ora, passo dopo passo, i principali elementi di Markdown che puoi usare nei tuoi prompt.

Elementi principali di Markdown da usare nei prompt

Non preoccuparti, non serve essere programmatori per usare questi strumenti. Ti bastano pochi simboli per ottenere grassetto, corsivo, titoli, elenchi e tabelle nei tuoi testi. Ecco gli elementi Markdown fondamentali e come applicarli nei prompt.

Testo in Grassetto e Corsivo

  • Grassetto: per mettere in risalto parole o frasi chiave. Si ottiene racchiudendo il testo tra due asterischi ** (oppure due underscore __). Ad esempio, scrivendo **importante** otterrai importante.
  • Corsivo: per enfatizzare leggermente o indicare termini particolari (magari stranieri o ironici). Si ottiene con un asterisco singolo * (o underscore _) prima e dopo la parola. Ad esempio *nota bene* diventa nota bene.

Quando usarli nei prompt? Puoi usare il grassetto per evidenziare parti cruciali della richiesta verso l’AI. Ad esempio: “Elenca cinque vantaggi di utilizzare Markdown nei prompt”. In questo modo salta all’occhio (anche al tuo occhio umano) che la cosa importante è cinque vantaggi. ChatGPT tenderà comunque a leggere tutto il testo, ma tu avrai scritto un prompt più chiaro e focalizzato. Il corsivo invece è utile se vuoi indicare un tono o una parola speciale, ad esempio: “Spiega il termine overfitting come se parlassi a un bambino.” Anche se l’AI non “vede” l’italico come stile, tu hai chiarito l’intento (che overfitting è un termine da spiegare). In generale, grassetto e corsivo aiutano a dare enfasi e struttura visiva ai prompt più lunghi.

Titoli e Intestazioni (Headings)

Se il tuo prompt copre più punti o ha diverse sezioni (contesto, istruzioni, richieste multiple), i titoli fanno al caso tuo. In Markdown si creano mettendo il simbolo # all’inizio di una riga, seguito da uno spazio e dal titolo. Puoi usare da uno fino a sei # in fila per indicare titoli di livello diverso (uno # per un titolo principale, due ## per un sottotitolo, ecc.). Esempio:

# Titolo Principale (H1)
## Sottotitolo o Sezione (H2)
### Sotto-sezione (H3)

Nel prompt, i titoli aiutano a segmentare le istruzioni. Immagina di voler chiedere a ChatGPT di creare un articolo (ehi, un po’ meta 🤖). Potresti strutturare così:

# Contesto
Stai aiutando un utente a capire Markdown.

# Obiettivo
Scrivere una spiegazione breve ma completa.

# Punti Chiave
- Cos'è Markdown
- Perché usarlo con ChatGPT
- Esempio finale

Qui abbiamo diviso il prompt in sezioni: Contesto, Obiettivo, Punti Chiave. Anche se ChatGPT riceve il testo con i #, questa struttura simula una sorta di “scaletta” che l’AI seguirà più facilmente. Attenzione: a volte ChatGPT potrebbe anche riprodurre quei titoli nella risposta (formattandoli come titoli Markdown). Questo in realtà è positivo se stai cercando un output ben strutturato, ad esempio un articolo o una lista di sezioni. È un modo gentile di dire all’AI: “Guarda, ti ho già fatto l’indice, ora riempi tu!”. 😉

Elenchi puntati e numerati (liste)

Le liste sono un altro alleato potentissimo per prompt chiari. In Markdown, crei una lista puntata iniziando ogni elemento con un trattino - o un asterisco * seguito da uno spazio. Per le liste numerate, inizi con 1. , 2. ecc. Esempio:

  • Questo è un elemento di lista puntata (basta iniziare la riga con “- ”).
  • Un altro elemento in elenco.
  1. Primo punto numerato.
  2. Secondo punto numerato.

Perché usarle? Supponiamo che tu abbia diverse richieste o specifiche per ChatGPT in un unico prompt. Se le scrivi in un lungo paragrafo, rischi che qualcosa si perda per strada. Se invece le elenchi puntate o numerate, hai molto più ordine. Ad esempio:

Corso AI
Descrivi i seguenti punti sul tema X:
- Definizione di X
- Esempio pratico di X
- Perché X è importante

In questo modo, l’AI vedrà chiaramente tre elementi distinti. Molto probabilmente risponderà organizzando la risposta in tre parti corrispondenti a ciascun punto (magari anche restituendoli come elenco). Risultato: nessun aspetto dimenticato e una risposta più leggibile. Le liste numerate tornano utili se chiedi una sequenza o una classifica (“Dammi 3 consigli per…”) perché spingono ChatGPT a strutturare la risposta in ordine logico o di importanza.

Consiglio: quando chiedi un elenco a ChatGPT, specifica se vuoi un numero preciso di voci. Ad esempio, meglio dire “Dammi 5 idee per post Instagram” invece di “Dammi idee per post Instagram”, così l’output sarà più mirato e, con la formattazione a elenco, avrai esattamente 5 punti enumerati.

Tabelle

Le tabelle in Markdown permettono di presentare informazioni in modo super ordinato, usando righe e colonne. La sintassi base è un po’ più “tecnica” rispetto a bold e liste, ma niente paura: basta usare la pipe | per separare le colonne e una riga di trattini per separare l’intestazione dal resto. Esempio di tabella Markdown:

| Città      | Abitanti (milioni) | Nazione |
|-----------|-------------------|---------|
| Roma       | 2.8               | Italia  |
| Milano     | 1.4               | Italia  |
| Napoli     | 0.9               | Italia  |

Questo, una volta renderizzato, diventa una tabella con tre colonne: Città, Abitanti, Nazione, e le tre righe di dati (Roma, Milano, Napoli…).

Come può aiutarti nei prompt? Diciamo che vuoi che ChatGPT ti fornisca dati strutturati, ad esempio un piccolo confronto o una lista di caratteristiche. Puoi direttamente chiedere: “Crea una tabella con due colonne: nella prima una lista di frutti, nella seconda il rispettivo colore”. Per sicurezza, puoi anche dare un esempio di riga per far capire il formato:

Frutto | Colore
--- | ---
Mela | Rosso

e poi chiedere di continuare la lista nella stessa tabella. ChatGPT è in grado di generare tabelle Markdown correttamente formattate se glielo chiedi in modo chiaro. A volte basta dire “formattato come tabella” nel prompt. Ad esempio, un utente su Reddit ha notato che chiedere “Genera una tabella in testo semplice (markdown) con X e Y” induce l’AI a rispondere con una tabella ben fatta. Quindi, se hai bisogno di output tabellari (liste di pro e contro, comparazioni, ecc.), Markdown ti viene in soccorso.

Cosa tenere a mente: le tabelle Markdown possono diventare complicate da scrivere a mano per molti dati. Per prompt brevi, vanno benissimo. Se invece hai una tabella enorme, potresti generarla parte per parte o usare strumenti esterni per convertirla in Markdown. Inoltre, ricordati che l’interfaccia di ChatGPT supporta la visualizzazione delle tabelle formattate, rendendo il risultato finale facile da leggere (niente colonne che non si allineano)! 💪

Esempi pratici di prompt Markdown efficaci

Ora mettiamo insieme questi elementi con alcuni esempi concreti di prompt scritti in Markdown, per capire perché funzionano bene.

Esempio 1: Richiesta di articolo con sezioni

Immagina che vuoi chiedere a ChatGPT un articolo strutturato. Un prompt normale potrebbe essere: “Scrivi un articolo su come usare ChatGPT per il marketing.” Otterresti una risposta ok, ma forse generica. Prova invece a strutturare così:

# Titolo dell’articolo
Come usare ChatGPT per il marketing: guida per principianti

## Introduzione
Spiega brevemente cos'è ChatGPT e perché è utile nel marketing.

## Strategie Principali
- **Automazione dei contenuti**: come ChatGPT aiuta a scrivere post social, email, blog.
- **Analisi del pubblico**: usare l’AI per ottenere insight sul target.
- **Personalizzazione**: creare messaggi su misura con l'aiuto di ChatGPT.

## Conclusione
Riepiloga i punti chiave e invita all’azione (es. sperimentare con l’AI nei propri progetti di marketing).

Perché è efficace: Abbiamo dato a ChatGPT una scaletta bella pronta. Ci sono titoli e sottotitoli che delineano le sezioni dell’articolo (Introduzione, Strategie, Conclusione). Sotto “Strategie Principali” abbiamo usato un elenco puntato con termini in grassetto per evidenziare i concetti chiave (automazione, analisi, personalizzazione) e abbiamo persino spiegato tra parentesi cosa vogliamo in ognuno. Questo prompt è lungo, sì, ma è molto chiaro: l’AI sa esattamente quali sezioni creare e cosa inserire in ognuna.

È probabile che la risposta di ChatGPT segua questo schema, con i dovuti dettagli, risultando in un articolo ben formattato con titoli Markdown (che poi verranno visualizzati grandi e ben distinti). Per un principiante nel marketing che leggerà l’articolo, il risultato sarà facile da leggere perché l’AI avrà seguito la struttura richiesta. In più, se qualcosa non ti piace, puoi facilmente riferirti alla sezione (“riscrivi la parte Analisi del pubblico, magari aggiungendo esempi”) e ChatGPT capirà a cosa ti riferisci.

Esempio 2: Prompt di lista di controllo (checklist)

Se devi ottenere da ChatGPT una lista di cose da fare o verificare, usare Markdown può aiutare a assicurarti che il formato sia quello voluto. Ad esempio:

Genera una **checklist** per pubblicare un video su YouTube, includendo:
- Preparazione (script, attrezzatura, location)
- Registrazione (audio e video ok, riprese extra)
- Montaggio (taglio clip, aggiunta musica, titoli)
- Pubblicazione (scegliere titolo efficace, descrizione, tag, thumbnail)
- Promozione (condivisione su social, rispondere ai commenti)

Cosa abbiamo fatto: Nel prompt, la parola checklist è in grassetto per sottolineare che vogliamo un elenco di cose da spuntare. Abbiamo poi elencato con - le fasi principali (Preparazione, Registrazione, Montaggio, etc.), ciascuna con alcune parole chiave tra parentesi. Questo suggerisce a ChatGPT di restituire probabilmente un elenco puntato o numerato con quelle voci, magari arricchite di dettagli. Ad esempio, l’output potrebbe essere:

  • Preparazione – assicurati di avere pronto lo script, tutta l’attrezzatura funzionante e una location adatta.
  • Registrazione – controlla l’audio, registra video di buona qualità e fai riprese extra per sicurezza.
  • Montaggio – monta il video tagliando le parti inutili, aggiungi musica di sottofondo e inserisci titoli o grafiche se servono.
  • Pubblicazione – scegli un titolo accattivante, scrivi una descrizione chiara, aggiungi tag pertinenti e prepara una thumbnail interessante.
  • Promozione – condividi il video sui tuoi social media e rispondi ai commenti per aumentare l’engagement.

Noti qualcosa? ChatGPT ha seguito il formato della lista, usando grassetto per le parole chiave (perché nel prompt erano in maiuscolo o comunque evidenti) e spiegando ciascun punto. Una checklist come questa è molto più utile e leggibile rispetto a un paragrafo lungo con tutti i consigli mescolati. Inoltre, se stai creando contenuto (es. una slide o un post) puoi quasi fare copia-e-incolla perché è già ben formattato. 🎯

Esempio 3: Richiesta di tabella comparativa

Infine, un esempio con tabelle. Supponiamo tu stia scrivendo un articolo e vuoi una tabella che confronti diversi modelli di AI generativa. Puoi chiedere:

Crea una tabella comparativa in Markdown dei seguenti modelli di AI generativa:

| Modello       | Produttore    | Caratteristiche principali |
|--------------|--------------|---------------------------|
| ChatGPT      | OpenAI       | Chatbot testuale avanzato, addestrato su moli di dati, ottimo per conversazioni e contenuti. |
| Google Bard  | Google       | Chatbot con integrazione del motore di ricerca, orientato a fornire informazioni aggiornate. |
| Bing Chat    | Microsoft    | Basato su GPT-4, integrato in un motore di ricerca, capace di citare fonti nelle risposte. |

(Nota: sopra abbiamo già inserito tre righe di esempio; nella tua richiesta potresti lasciarle incomplete e dire a ChatGPT di riempirle, oppure elencare i modelli e chiedere di metterli in tabella.)

Perché funziona: Fornendo già la struttura della tabella, con intestazioni e magari un paio di righe compilate, stai guidando fortemente l’AI. ChatGPT quasi sicuramente continuerà la tabella nello stesso formato. Ad esempio, potrebbe aggiungere righe per altri modelli (magari Claude di Anthropic, o LLaMA 2 di Meta, se erano richiesti) mantenendo le colonne Modello | Produttore | Caratteristiche principali. Il bello è che il risultato sarà ben allineato grazie al Markdown. Tu ottieni informazione strutturata, pronta da usare. Senza Markdown, avresti dovuto riordinare tu le informazioni. Con il prompt sopra, invece, l’output potrebbe essere direttamente una tabella pulita:

ModelloProduttoreCaratteristiche principali
ChatGPTOpenAIChatbot testuale avanzato, addestrato su grandi quantità di dati, ottimo per conversazioni e generazione di contenuti.
Google BardGoogleChatbot integrato con il motore di ricerca Google, utile per fornire risposte con informazioni aggiornate dal web.
Bing ChatMicrosoftBasato su GPT-4 e integrato in Bing, può cercare informazioni online e fornire risposte con citazioni di fonti.
ClaudeAnthropicModello focalizzato sull’essere utile, onesto e non offensivo, con contesto di input molto ampio (molti token) e buone capacità di dialogo.

(Sopra ho ipotizzato una riga aggiuntiva per Claude come potrebbe generarla ChatGPT.) Come vedi, il risultato è immediatamente chiaro. Ogni modello ha le sue informazioni in colonna, ed è semplice confrontare. Questo esempio mostra la potenza di combinare istruzioni chiare + Markdown: hai letteralmente insegnato all’AI come vuoi che appaia la risposta.

ChatGPT e altri modelli generativi: funziona ovunque?

Abbiamo parlato di ChatGPT, ma vale la pena menzionare che questi consigli sul Markdown in generale si applicano anche ad altri modelli di AI generativa. Molti chatbot e tool AI sono addestrati su dati simili, quindi riconoscono schemi di Markdown e possono seguire istruzioni di formattazione. Ad esempio, Bing Chat (di Microsoft) utilizza una versione di GPT-4 dietro le quinte ed è noto per restituire risposte in Markdown ben formattate, complete di elenchi e tabelle se richiesto. Google Bard, l’assistente AI di Google, inizialmente era più limitato nel formatting, ma col tempo ha migliorato la sua capacità di presentare elenchi e testo strutturato (anche se potrebbe non supportare tutti gli elementi Markdown avanzati come le tabelle in output). Anche modelli open-source come LLaMA 2 o Claude di Anthropic possono comprendere le istruzioni strutturate, perché alla fine stiamo parlando di testo con convenzioni abbastanza comuni.

Detto questo, ChatGPT rimane il “campione” del Markdown per ora, grazie anche alla sua interfaccia che rende subito il risultato. In un’unica chat, puoi passare da testo normale a chiedere codice, tabelle, titoli, e lui formatterà tutto di conseguenza. Se provi le stesse prompt su altri servizi, potresti ottenere risultati leggermente diversi. Ma la regola d’oro è: un prompt ben organizzato raramente è una cattiva idea. Al massimo, se l’altro modello non capisce i simboli, ignorerà i backtick o i tag, ma la chiarezza del contenuto rimarrà utile.

Consigli pratici finali per prompt chiari e leggibili

Prima di concludere, ricapitoliamo alcuni consigli pratici per sfruttare al meglio Markdown nei tuoi prompt e, in generale, per rendere le richieste più comprensibili:

  • Pianifica la struttura prima di scrivere: prenditi qualche secondo per pensare a cosa vuoi ottenere e come suddividerlo. Se hai più richieste, elencale; se c’è un contesto da spiegare, considera di metterlo come introduzione; se vuoi un certo formato di risposta, dichiaralo apertamente (es. “rispondi con un elenco puntato di…”).
  • Usa Markdown in modo coerente ma non esagerare: evidenzia solo le parole chiave o sezioni importanti, non formattare ogni singola parola. Una formattazione eccessiva (tutto grassetto e titoloni) potrebbe rendere il prompt confusionario invece che chiaro. Trova un equilibrio: pensa al Markdown come spezie in cucina, un pizzico al punto giusto fa la differenza! 🌶️
  • Sii specifico nelle richieste di formato: se vuoi una tabella, dillo esplicitamente. Se ti serve una risposta in forma di elenco numerato, menzionalo. ChatGPT solitamente asseconda queste richieste se le capisce chiaramente. Ad esempio: “Puoi fornirmi la risposta in formato tabella?” ottiene molto più successo di “Presenta i dati in modo organizzato” (che è vago). Specificità = l’AI non deve indovinare le tue intenzioni.
  • Occhio ai caratteri speciali nei prompt: ricorda che tu vedi il prompt formattato nella tua testa, ma l’AI vede i simboli. La maggior parte delle volte va tutto liscio, ma può capitare che se usi molti simboli consecutivi o combinazioni insolite, l’AI si confonda o interpreti male. Ad esempio, iniziando una riga con “- – -” potresti indicare involontariamente un separatore di tabella. Quindi, se noti output strani, controlla se nel prompt hai messo qualche carattere Markdown fuori posto.
  • Esempi e prompt concatenati: se il risultato non è esattamente come volevi la prima volta, non scoraggiarti. Puoi fare come faresti con un collega: chiarire meglio o correggere. Ad esempio, se chiedi una lista e ChatGPT ti dà un paragrafo, puoi rispondere “Puoi riformattare la risposta come elenco puntato, per favore?”. Oppure fornire tu un esempio: “Vorrei che la risposta fosse così:\n- Punto 1…\n- Punto 2…\n”. L’AI apprende dal contesto della conversazione.
  • Divertiti e sperimenta: la cosa bella di ChatGPT è che puoi immediatamente vedere come cambia la risposta al variare del prompt. Prova ad aggiungere un titolo qua, un corsivo là, o a riorganizzare l’ordine delle informazioni. Noterai presto che un prompt ben scritto può fare la differenza tra una risposta mediocre e una fantastica. E se hai dubbi su come fare un certo elemento in Markdown, ironia della sorte, puoi chiederlo a ChatGPT stesso! Ad esempio: “Come si crea una tabella in Markdown?” – molto meta, ma sicuramente efficace.

In conclusione

Markdown è un alleato prezioso per chiunque voglia comunicare in modo più efficace con le AI generative. Non è necessario essere nerd o sviluppatori: come abbiamo visto, bastano davvero pochi simboli per strutturare meglio i tuoi prompt e di conseguenza ottenere risposte più chiare, ordinate e facili da usare. In particolare con ChatGPT, che già di suo “pensa” in Markdown per formattare le risposte, parlare la sua lingua visiva può portare la tua esperienza al livello successivo.

In questa guida abbiamo esplorato cos’è Markdown (un semplice linguaggio di formattazione nato per essere umano-leggibile), perché è utile (chiarezza, organizzazione, risultati esteticamente gradevoli), e come usarlo in pratica: dal grassetto ai titoli, dagli elenchi alle tabelle, con esempi concreti. Ora sta a te mettere in pratica questi consigli. La prossima volta che formuli un prompt per ChatGPT, prova ad aggiungere un pizzico di Markdown qua e là: potresti rimanere sorpreso da quanto più centrata e utile sarà la risposta dell’AI.

Buon prompting con Markdown e in bocca al lupo per le tue creazioni AI! 📝🤖✨

Corso AI

PS: se hai trovato utile questo post e vuoi saperne ancora di più, prova gratis Studio Samo Pro, la nostra piattaforma con oltre 200 corsi pratici.

Piaciuto? Condividilo!

L'autore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Iscriviti gratis a…

MakeMeThink

La newsletter di Studio Samo

Ricevi ogni 2 settimane le novità più importanti dal mondo del digital marketing.

Potrebbe interessarti anche...

file llms txt
Jacopo Matteuzzi

Guida a llms.txt e llms-full.txt: funzionamento e impatto SEO

Hai un e-commerce? Un’azienda? Un blog?
Allora devi sapere che i tuoi contenuti possono (e devono) essere letti e capiti dai nuovi assistenti AI. Questo articolo ti spiega come scrivere il tuo llms.txt in modo chiaro, utile e già pronto per il futuro.

Intelligenza Artificiale Automazione dei Processi
Jacopo Matteuzzi

Intelligenza Artificiale e Automazione dei Processi: Opportunità per le PMI

Ogni compito ripetitivo che oggi ti fa perdere tempo, soldi e clienti… può essere automatizzato. Subito. E facilmente. In questo articolo ti mostrerò esattamente come imprenditori come te, partendo da PMI normali, stanno usando l’AI per vendere di più, spendere di meno e dormire sonni tranquilli.

Vuoi essere sempre sul pezzo?

Iscriviti a MakeMeThink, la newsletter di Studio Samo. ✉️ Ricevi ogni 2 settimane le novità più importanti dal mondo del digital marketing e AI per il marketing.