Forse la tua azienda ha bisogno di una educazione social

aziende social

Non hai pensato a questa eventualità, vero? Eppure, molto probabilmente, è così: la tua azienda non è pronta per affrontare il discorso social. O quantomeno ha bisogno di un’educazione, magari di formazione.

Come faccio a saperlo? Ma è chiaro, mi guardo semplicemente intorno. Evito di citare i casi paradossali di aziende che aprono profili personali al posto delle pagine web – ma quante se ne vedono ancora oggi? – e punto la mia attenzione verso gli atteggiamenti che le aziende propongono sui social.

Il primo, il più evidente: l’auto-celebrazione

L’azienda si muove con logiche pesanti, legate a una logica quasi latifondista. “Il giornale è mio e pubblico le notizie che garbano a me”. La proprietà di un medium lo trasforma automaticamente in megafono del proprio successo: ho fatto questo, ho fatto quello. Questo l’ho pubblicato sul mio blog. Quindi lo ripropongo a gran voce sui social. Ti piace? No?

Non è un problema mio.

Ecco, nella logica social tutti questo scompare. L’auto-celebrazione diventa un’arma a doppio taglio: illumina il tuo operato ma annoia, annoia tremendamente. Le persone non ti seguono su Facebook, Twitter o Google Plus per leggere l’ennesima rassegna stampa concentrata sulla tua attività: ti seguono per avere qualcosa di unico.

Quando parlo di questo aspetto c’è sempre una grande discussione: facile dire “qualcosa di unico, di speciale”. Ma come si ottiene? Io – dice l’azienda – voglio i risultati e li voglio subito. Ecco, secondo aspetto da considerare: sui social niente è subito. I risultati crescono con il tempo, crescono con la gestione quotidiana dei canali.

Non puoi partire da zero e ottenere subito grandi risultati perché – a meno che tu non sia una multinazionale con un brand potente – nessuno ti conosce. E per superare questo scoglio devi diventare speciale, unico. Ancora una volta: come si ottiene questo risultato?

Molti credono che essere speciale sia sinonimo di impresa titanica, di grandi lavori, di attenzione nazionale. In realtà non è questo. Io posso essere speciale con la mia pagina Facebook che conta meno di mille fan, ma per quelle persone io sono irrinunciabile. E di conseguenza uso i social per promuovere la mia attività.

Essere special non significa bucare il monitor, o almeno non solo. Essere speciali vuol dire creare un rapporto tra autore e lettore in modo che il tuo contenuto diventi utile. Piacevole da condividere. Simpatico. Capace di ricreare emozioni comuni. Come si ottiene questo risultato? Il conosco due strade:

Corso AI
  • Osservazione
  • Partecipazione

Molte aziende fanno finta di niente quando cito questi punti. Sostengono di aver capito ma poi non muovono un dito verso questi aspetti. Sai quante volte mi sono trovato di fronte a situazioni catastrofiche da un punto di vista dell’interazione? La frase iniziale è sempre la stessa:

“Fai tu, non ti preoccupare. Hai carta bianca, puoi muoverti come vuoi”. Poi dopo due passi: “Ah no aspetta questo non lo condividere. No, questo è un nostro concorrente. No ma io vorrei la scritta in fucsia, però senza il logo. No ma questo non lo pubblichiamo che non mi piace Ma scusa… perché devo mettere un link non mio sulla bacheca?”.

Le aziende devono osservare il comportamento dei proprio fan e follower, devono ascoltare quello che dicono. Devono ascoltare critiche e consigli. Devono soprattutto partecipare alla vita del social. Non basta spingere contenuti: bisogna interagire. E mettere da parte tutto ciò che si lega alle vecchie logiche aziendali.

Osservare e partecipare. Questo per me vuol dire essere speciale. le aziende credono ancora che si debba raggiungere un obiettivo stratosferico con i social, ma non hanno capito che basterebbe ascoltare le esigenze dei fan e dare delle risposte concrete per ottenere un ottimo risultato.

Secondo te? Affrontiamo insieme questo argomento.

Fonte immagine

Corso AI

PS: se hai trovato utile questo post e vuoi saperne ancora di più, prova gratis Studio Samo Pro, la nostra piattaforma con oltre 200 corsi pratici.

Piaciuto? Condividilo!

L'autore

Immagine di Riccardo Esposito
Riccardo Esposito

Riccardo è un web writer Freelance, autore del blog My Social Web. Si occupa di scrittura online, blogging e copy. Ottimizza i testi per landing page e siti web. Autore del corso online "Imparare a fare Blogging" di Academy Studio Samo.

Articoli di Riccardo Esposito

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Vuoi essere sempre sul pezzo? Iscriviti a

MakeMeThink

La newsletter di Studio Samo

Ricevi ogni 2 settimane le novità più importanti dal mondo dell’AI e del digital marketing.

Potrebbe interessarti anche...
migrazione seo del sito
Jacopo Matteuzzi

Migrazione di un Sito Web in Ottica SEO: Tipologie e Best Practice

Migrare un sito web è un passaggio critico per la SEO: errori possono far perdere traffico, mentre una gestione corretta lo fa crescere. Scopri rischi, soluzioni e best practice — dal cambio dominio al passaggio HTTPS — in un articolo completo pensato per decision maker e manager.

faq sull'intelligenza artificiale
Jacopo Matteuzzi

Le 10 domande più frequenti sull’intelligenza artificiale

Questo non è l’ennesimo articolo sull’AI per fare views: qui hai le 10 domande che contano davvero. Cos’è l’AI? Come funziona? Pensa davvero come noi? E cos’è l’AI generale? E quale differenza fra AI, Machine Learning e Deepl Learning? Se anche tu ti sei fatto (almeno una di) queste domande, leggi perché ti serve: smonti confusione, eviti errori costosi, parli la lingua giusta e porti a casa scelte operative.

seo perplexity
Claudio Marchetti

SEO per Perplexity: scoperti 59 pattern di ranking

Perplexity utilizza algoritmi unici che combinano autorevolezza dei domini, rilevanza semantica e performance immediata dei contenuti. Ecco i 59 pattern di ranking che rivelano come funzionano i criteri di visibilità sulla piattaforma. Leggi questo post se vuoi sviluppare una strategia SEO efficace anche su Perplexity.

Vuoi essere sempre sul pezzo?

Iscriviti a MakeMeThink, la newsletter di Studio Samo. ✉️
Ricevi ogni 2 settimane le novità più importanti del digital marketing e dell’AI.