Google sa come i cambiamenti incidono su miliardi di query

Google sa come i cambiamenti incidono su miliardi di query

Sappiamo che quando Google cambia anche solo un pixel sul suo sito web si scatenano migliaia di lamentele in tutto il mondo per l’avvenuto cambiamento.

La riflessione che nasce spontanea, sulla falsariga dell’articolo pubblicato da Barry Schwartz su Seroundtable, è capire quanto realmente Google sia cosciente dell’impatto che anche il più piccolo cambiamento può avere sugli utenti e su tutti coloro che gestiscono un sito web, senza contare quanto il cambiamento stesso possa impattare sulle strategie di indicizzazione.

Certamente, senza paura di essere smentiti, possiamo dire che Google non sembra avere paura, anzi, al contrario sembra abbracciare in tutto e per tutto il concetto di cambiamento.

Apparentemente potremmo pensare che Google è talmente forte da poter anche non pensare all’impatto che può avere un possibile cambiamento, ma in realtà tutte le strategie adottate da Google hanno centinaia di valutazioni alle spalle prima di essere adottate.

Pensiamo per un momento ad una delle ultime novità, ossia al nuovo rolling out mobile search redesign che ha visto l’introduzione un’etichetta nera “Ad“ e/o di una favicon per individuare subito i risultati organici nella SERP.

Da giorni sui forum di settore che trattano gli argomenti inerenti alla SEO e non solo non si fa altro che parlare del nuovo look e le aziende, grandi e piccole, che stanno valutando l’impatto finanziario che hanno avuto da quest’ultimo cambiamento.

Se dovessimo elencare tutte le lamentele e i dissapori nati da ogni singola modifica attuata da Google non basterebbe una intera vita per darne notizia di tutte, ma certamente la recente questione favicon nella ricerca mobile ha portato a lamentele significative nell’intera comunità.

Ecco perché è sempre bene ricordare come e quanto Google sia consapevole (possiamo dire che lo si al cento per cento) dell’impatto che questi cambiamenti hanno sia sugli utenti che fanno ricerche online che sulle aziende.

Ma basta vedere alcuni tweet di Gary Illyes di Google per capire la confusione che si genera ogni qual volta Google si aggiorna.

Corso AI

Barry Schwartz analizza quotidianamente, da anni, tutto il mondo che ruota intorno a Google e molto spesso lancia input importanti al mondo SEO sui quali bisognerebbe porre più attenzione.

Ecco perché quando dice che Google ha così tanta influenza su così tante persone e che non può non assumersi questa responsabilità in modo significativo, noi non possiamo che essere totalmente d’accordo.

Molto probabilmente molti di coloro che leggeranno questo articolo credono che Google non lo pensi proprio così, ma che dall’alto del suo potere faccia il buono e cattivo tempo senza prima riflettere.

Noi come Schwartz la pensiamo in modo diametralmente opposto, credendo, al contrario, che molte delle persone che hanno un lavoro a livello dirigenziale in Google si preoccupino ancora di questi valori.

[via seroundtable.com]

Corso AI

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L'autore

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Antonio Papini

Iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2005 e consulente marketing per la PMI. Le due carriere apparentemente distanti si sono unite con la nascita dello Studio AppTur dove svolge l'attività di growth hacker specializzato in SEO, comunicazione aziendale, digital marketing e visibilità on-line.

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