Come creare report efficaci in Facebook Ads

Come creare report efficaci in Facebook Ads
Indice dei contenuti

Creare un report in Facebook Ads è semplice.
Creare un buon report in Facebook Ads è leggermente più complicato.

Quando si lavora in campo ADV, spesso concentriamo la nostra attenzione verso le sfumature della campagna, della creatività, dei tracciamenti. Aspetti assolutamente vitali. Altrettanto spesso non si dona la giusta attenzione alla fase di raccolta e analisi dei dati.

In Facebook Ads, i report predefiniti rischiano di non essere del tutto completi. Soprattutto quando si è così concentrati dal numero di conversioni ricevute da non scavare in profondità alla ricerca di altri utilissimi parametri.

Studio Samo Pro Minidegree

Ecco come iniziare.

Creare il report delle tue campagne

In Facebook Ads, a differenza di altre piattaforme pubblicitarie, creare e gestire i report è un’attività divisa in tre momenti distinti.

  • In primo luogo configuriamo le colonne necessarie
  • Espandiamo, se necessario, i dettagli legati al contesto
  • Esportiamo o condividiamo l’accesso al report così composto

Vediamo nel dettaglio come procedere.

1. Configurare le colonne

Configurare le colonne visualizzate nel Gestore Inserzioni è semplicemente fondamentale. Soprattutto quando scegli di tracciare le conversioni con il Pixel di Facebook o modifichi nel tempo il comportamento delle campagne.

Sulla destra, sopra alla tabella che riassume le performance delle campagne, trovi sempre un menù a discesa “Colonne: Prestazioni”. Facebook fornisce una serie di report predefiniti volti a illuminare il comportamento delle campagne in specifici ambiti.

Diventa così piuttosto semplice scegliere dal menù a discesa le voci:

  • Pubblicazione
  • Interazione
  • Interazione con il video
  • Prestazioni e click

e molto altro ancora, a seconda del tipo di campagna che stiamo erogando per portare alla luce aspetti tanto importanti quanto le semplici conversioni.

Sempre dallo stesso menù possiamo scegliere “Personalizza colonne…” per aprire un corposo box che raccoglie e presenta tutte le colonne disponibili nel sistema. Questo box è diviso in tre sezioni:

  • Interazioni
  • Conversioni
  • Impostazioni

Ciascuna sezione raggruppa colonne utili a valutare, appunto, le performance delle campagne in termini di interazione sui contenuti (utili per Obiettivi di campagna legati alla notorietà o alla riproduzione di contenuti video, per esempio), di conteggio delle conversioni o di impostazioni stesse delle campagne.

Sulla destra, il box riporta ordinate verticalmente tutte le colonne attualmente presenti sull’interfaccia. Puoi rimuovere colonne o riorganizzare questo elenco in modo da portare in alto (ovvero sulla sinistra, una volta salvato) le colonne per te più utili.

Il caso tipico è attingere insieme a colonne dalla sezione Interazioni > Clic e Conversioni > Sito web, in modo da incrociare performance in termini di CTR, Click e CPC con valori di conversione e Costo-per-conversione. La scelta delle colonne migliori dipende naturalmente dagli obiettivi dell’attività stessa in senso più ampio e dalle risposte che cerchiamo di ottenere dal sistema.

Una volta organizzato il proprio elenco di colonne ideale, è possibile renderlo predefinito tramite una piccola spunta in basso a sinistra, sempre nella stessa finestra. Una volta salvate le proprie scelte, il set di colonne sarà immediatamente reso disponibile.

Studio Samo Pro Minidegree

2. Espandere i dettagli

A questo punto è necessario andare in profondità sul contesto in cui i valori che abbiamo deciso di estrapolare vengono raccolti. Sempre sulla destra nel Gestore Inserzioni abbiamo un ulteriore menù a tendina “Dettagli” che ci permette di perfezionare i dati in tabella in termini di:

  • Pubblicazione
  • Azione
  • Data

Se sembra complicato, semplicemente questa opzione permette di separare il valore, ipotizziamo, di conversioni ottenute per aspetti legati alla Pubblicazione > Dispositivo di visualizzazione, mostrando gli specifici device in cui le conversioni sono avvenute.

Le scelte sono parecchie e molte di esse risultano fondamentali in momenti diversi dell’analisi che abbiamo intrapreso. Sempre in Pubblicazione abbiamo per esempio “Time of the day”, che separa i risultati per ora del giorno. In Pubblicazione abbiamo “età”, “genere” o “area geografica”. Informazioni preziose per contestualizzare la resa delle campagne.

Ciò che spesso non si coglie è che nello stesso menù “Dettagli” più voci possono essere selezionate allo stesso tempo, incrociando per esempio età e ora del giorno, e così via.

3. Esportare i dati

Infine esportiamo il nostro report, tramite il terzo dei pulsanti sulla destra. Due i formati disponibili: XLS e CSV per portare l’analisi all’interno di un foglio di calcolo.

È anche possibile generare un URL privato, da distribuire a collaboratori che già dispongono dell’accesso all’account.

Ipotizza, Traccia, Raccogli, Agisci

Il perfezionamento, approfondimento e esportazione di report in Facebook Ads è disponibile a livello di Campagne, Gruppi di inserzioni e Inserzioni e acquista enorme valore nel momento in cui – come in ogni attività di analisi – siamo consapevoli del percorso che stiamo compiendo.

Il solo guardare a dati di traffico (o di performance, come in questo caso) non li migliorerà. Abbiamo la necessità di ipotizzare, prima di tutto, un comportamento. Di predisporre, in secondo luogo, opportune meccaniche di tracciamento in modo da raccogliere il dato e, una volta raccolto, agire in maniera decisa sulle campagne stesse, facendo tesoro delle informazioni ottenute.

Hai mai messo mano a report avanzati di questo tipo in Facebook Ads?
Qual è la difficoltà che riscontri nel tracciare dati di campagna?

Studio Samo Pro Minidegree
Vuoi dare una svolta alla tua carriera o innovare la tua azienda?

Scopri il nostro corso in Web & Digital Marketing

54 ore in aula a Bologna o in live streaming

Piaciuto? Condividilo!

L'autore di questo post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Iscriviti gratis a…

MakeMeThink

La newsletter di Studio Samo

Ricevi ogni 2 settimane le novità più importanti dal mondo del digital marketing.

Potrebbe interessarti anche...

Quota impression Google ads
Beatrice Romano

Quota impression Google Ads

La quota impressioni Google Ads ti permette di capire se i tuoi annunci sono visibili sulla rete di ricerca. Non solo ti aiuta a monitorare i competitor, ma anche a capire come migliorare i tuoi annunci per aumentare la visibilità.

Oltre all’attività dei competitor, la visibilità dipende da budget e ranking dell’annuncio, fattori che puoi controllare per migliorare la tua posizione in serp.

dirette instagram
Giuliana Curato

Dirette Instagram: come fare le live su IG

Ti chiedi come sfruttare al meglio le dirette Instagram per connetterti con il tuo pubblico e ottimizzare la tua presenza online ma non sai da dove iniziare? Allora sei nel posto giusto.

regolamentazione intelligenza artificiale
Caterina Quaiotti

AI Act e regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale

L’impatto dell’utilizzo dell’IA è tangibile in diverse aree, promuovendo l’efficienza operativa, la competitività e l’innovazione e possiamo per questo parlare di benefici evidenti e concreti. 

La sua rapida diffusione solleva anche questioni etiche e giuridiche cruciali.

La necessità di una regolamentazione legale dell’Intelligenza Artificiale è emersa come una priorità fondamentale per garantire un utilizzo responsabile e sicuro di questa tecnologia avanzata. Facciamo un po’ di chiarezza in materia.

informazioni aste google ads
Beatrice Romano

Informazioni sulle aste e analisi competitors su Google Ads

Quando si lavora in Google Ads è importante monitorare ciò che fanno i competitor non solo per i prodotti o servizi che offrono agli utenti, ma anche per capire come si propongono, che linguaggio usano e a cosa danno più importanza. In questo articolo ti parlerò dell’analisi dei competitor a partire dalle parole chiave presenti all’interno delle campagne in rete di ricerca.

redirect 301
Mattia Cantoni

Redirect 301 per la SEO: una guida completa

I redirect 301 sono tanto semplici da impostare quanto pericolosi per l’ottimizzazione SEO se utilizzati in modo scorretto. In questa guida passo-passo
scoprirai come padroneggiare l’utilizzo di un redirect 301 e come prevenire alcuni dei più comuni errori.

Iscriviti gratis a

MakeMeThink

La newsletter di Studio Samo

Ricevi ogni 2 settimane le novità più importanti dal mondo del digital marketing.