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Twitter e blogging: 3 modi per sfruttare al massimo 140 caratteri

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Twitter serve solo a condividere link. Questa è la definizione che molti blogger useranno per descrivere il proprio rapporto con il social network cinguettante. Con soli 140 caratteri cosa puoi fare? Sono perfetti per sfruttare la tua headline, e per affiancarla al fedele link.

Un link che va verso il tuo blog, giusto? Non potrebbe essere altrimenti. La tua idea è semplice: ho scritto, ho pubblicato, ho investito il mio preziosissimo tempo per creare dei contenuti di qualità. E l’ho fatto contemplando le esigenze del pubblico, eh. Ho spostato l’attenzione dal mio concetto di qualità a quello del potenziale target. Ecco. Adesso merito il giusto riconoscimento.

Quindi devo usare i social per spingere i miei contenuti. Devo usare Twitter per spingere i miei contenuti. Devo puntare su 140 caratteri per aumentare i click. Ma è veramente questo il destino del tuo account Twitter? No, ci sono modi migliori per sfruttare questo social. Soprattutto se lo abbini a una buona attività di blogging. Ecco qualche consiglio preso dalla mia esperienza quotidiana.

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1. Condividere più volte al giorno

Sì, puoi pubblicare lo stesso tweet più volte al giorno. Twitter è un social dai tempi brevi, un profilo medio può inviare anche 30 tweet in un giorno. E in questo flusso (moltiplicato per il numero di persone che segui) è facile perdere di vista il messaggio che hai inviato. Ecco le parole di Guy Kawasaki:

I repeat my tweets because I don’t assume that all my followers are reading me 24 x 7 x 365. This is the same reason that ESPN and CNN repeat the same news stories (without updates, simply identical reports) throughout the day. I’ve examined the click-through patterns on repeat tweets, and each one gets about the same amount of traffic. If I tweeted stories only once, I would lose 75% of the traffic that I could get.

Una testimonianza granitica: non ripubblicare i tweet vuol dire perdere il 75% del traffico. Ecco perché puoi pubblicare più volte il post del tuo blog in un giorno. L’importante è diluirlo in uno stream fatto di contenuti altrettanto interessanti per il tuo target: twittare lo stesso titolo per 10 volte di seguito è il male assoluto, ripubblicarlo 2 volte nell’arco di 24 ore è utile. Soprattutto se elabori delle headline differenti per i tweet.

Per approfondire: 5 motivi per curare ancora di più i tuoi titoli.

2. Sfruttare l’ego bait

Le persone hanno degli obiettivi precisi. A volte. In molti casi, invece, si muovono senza una mappa. Però c’è un principio che vince sempre: l’ego. Le persone sono attratte da tutto ciò che glorifica e incensa la propria persona.

Ecco perché, nella tua attività quotidiana di web marketing, puoi utilizzare i principi dell’ego bait per ottenere vantaggi. Cosa significa ego baiting? Ottenere qualcosa in termini di click, ricondivisioni e link grazie alla capacità del blogger di stimolare una reazione data dall’egocentrismo. In altre parole, cito qualcuno sul blog e lo faccio notare attraverso i social. Questa citazione può essere concordata (ad esempio con un’intervista) o improvvisata, in ogni caso Twitter viene in aiuto del blogger.

Come? Grazie alla mention: inserendo il testo @nomeutente puoi avvisare l’interessato, puoi renderlo partecipe e far notare a tutti che nel link c’è un contributo importante firmato da quel nome. Oppure puoi portare su Twitter il commento di un lettore, e citarlo nel tweet con la mention per far notare che stai mettendo in risalto il suo contributo.

Questo, ovviamente, non significa inserire link solo per sfruttare questa leva. Mai seguire questo principio. La citazione di un contenuto deve essere sempre naturale, realmente utile, significativa. Un dettaglio: puoi citare le persone anche attraverso il tag nelle immagini.

Fare formazione: corso di Twitter Marketing efficace di Studio Samo.

3. Fare conversazione

Esatto. Twitter è perfetto per creare conversazione, per partecipare allo scambio con i lettori e con gli altri blogger. Pubblicare solo ed esclusivamente contenuti propri vuol dire ammazzare l’essenza di un social network come Twitter; va un po’ meglio se diluisci il tutto con contenuti utili selezionati anche tra i blogger legati ai tuoi interessi.

Gli strumenti indispensabili per lavorare su questo fronte? Senza dubbio Feedly ed Evernote: trovi qualcosa di utile, lo selezioni, lo inserisci in raccolte o in sezioni “da leggere”, lo condividi.

Però se vuoi dare il massimo, se vuoi fondere nel miglior modo possibile Twitter e blogging devi fare conversazione. Devi parlare con la gente, devi fare in modo che le persone sia ffezionino a te e alla tua comunicazione. Devi mostrare il volto umano della tua attività, magari anche un po’ di ironia. In questo caso può esserti d’aiuto l’uso dei contenuti multimediali.

Lo sai che su Twitter puoi aggiungere le immagini, e che i link accompagnati da un visual hanno maggiori occasioni di farsi notare. Il cervello umano ama le immagini, assorbe con avidità tutte le sue informazioni. Ma puoi anche fare conversazione con le immagini. Guarda, ad esempio, come ho deciso di ringraziare i miei follower:

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twitter

Ho risposto a un commento con una GIF. Ovvero con un’immagine animata. Con un’immagine di Capitano Sparrow che saluta, per la precisione. Questo cambierà le sorti del mio profilo Twitter? Non credo, ma è un passo avanti verso l’umanizzazione del mio essere blogger. In particolar modo è un processo che mi permette di sottolineare: “Sì, io ci sono”.

Non è poco nell’era del web 2.0, sai? Soprattutto per un’azienda che già usa il blog e che vuole usare Twitter per dare a maggior risalto al proprio messaggio. Chi vede Twitter e il blogging come due canali separati – o al massimo il primo come servo del secondo – sta sbagliando. Con Twitter puoi condividere link, ma puoi fare molto altro. Tipo sfruttare l’ego baiting, fare conversazione (in questo caso è utile avere TweetDeck oppure Hootsuite) e non limitarsi a un’unica condivisione.

Tu, invece, come sfrutti Twitter? Aggiungi i tuoi consigli nei commenti.

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2 risposte

  1. Sempre molto interessante. Stavolta sono soddisfatto che, dopo tanto studio (blogger da un anno!), mi ritrovo perfettamente nelle parole che scrivi e che ti ringrazio di continuare a scrivere.
    Sono di Roma e mi rammarico di non averti potuto raggiungere la settimana scorsa perché ero fuori per lavoro. Ma non mancherà occasione. Ciao, a presto

    1. Ciao Stefano, continua così. I risultati arrivano dopo un po’ di tempo (io scrivo dal 2008!) ma quando inizia a raccogliere i frutti lo stimolo non manca mai.

      Ci vedremo sicuramente in giro!

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