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Fare storytelling con il blog aziendale: i passaggi fondamentali

Fare storytelling con il blog aziendale
Indice dei contenuti

Lo storytelling è un canale essenziale per ottenere dei vantaggi concreti. Beh, forse non è proprio così. Nel senso che lavorare, ad esempio, sull’advertising e sulle landing page può generare dei numeri facili da osservare. Delle vendite, dei contatti, dei lead che si trasformano in clienti. Con lo storytelling questo passaggio diventa più difficile da osservare. Questo perché spesso è l’obiettivo a essere falsato.

Si guarda verso la vendita diretta, verso il guadagno. Con molte aziende neanche la lead generation attacca: si acquisiscono contatti che poi vengono gettati al vento, con un lavoro di email marketing o troppo invasivo o lento. Lo storytelling è inutile se non viene inserito in una strategia, ma ricorda che fa sempre parte dell’inbound marketing. Raggiunge le persone nel momento in cui hanno bisogno.

E di cosa hanno bisogno le persone? Informazioni ed emozioni. Non per forza in quest’ordine. Ci sono decine di contenuti differenti che puoi usare per rispondere a determinate domande, e lo storytelling li può utilizzare. In che modo? Anche attraverso il blogging. Scrivere per raccontare una storia: non è una novità assoluta. Ma se hai scelto WordPress devi seguire una serie di passaggi che ti aiuteranno a fare storytelling con il blog.

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Inserisci lo storytelling nel piano editoriale

Cosa significa fare storytelling? Non semplicemente presentare una storia ma inserire dei valori e dei benefit aziendali in elementi narrativi. Le persone amano raccontare storie e, al tempo stesso, le ascoltano con piacere. E le possono leggere anche dal tuo blog a patto che la tua attività sia inserita nel piano editoriale. Questo significa che devi capire quali sono gli obiettivi da raggiungere con la tua attività di storytelling.

Ad esempio, hai notato che rispetto alla concorrenza il tuo brand viene percepito più freddo e distante. Hai una lunga tradizione alle spalle ma nessuno la conosce. Così come nessuno sa che hai un customer care service brillante. Quindi decidi di raggiungere gli obiettivi attraverso lo storytelling. Da questo punto in poi la strada segue la linea del piano editoriale: devi creare delle reader personas, simulacri di potenziali lettori, e linee editoriali da seguire nelle varie narrazioni. Ad esempio, che stile userai in questi post?

Vuoi lasciarti andare a un linguaggio semplice e amichevole, o preferisci rimanere nei ranghi del blog aziendale? Io suggerisco la prima opzione: la narrazione deve essere diretta, semplice, immediata. Senza infrastrutture. Non puoi farti trascinare dall’aziendalese verso uno stile piatto e senza mordente: qui devi lasciare il passo a un web writer specializzato, una persona capace di coinvolgere ed emozionare.

Da leggere: come realizzare un’infografica efficace

Trova una formula per scrivere le tue storie

Questa è la parte più interessante, almeno dal mio punto di vista, per fare storytelling con il blog aziendale: devi individuare uno schema, un topic narrativo che può diventare un riferimento per chi deve scrivere gli articoli. Un esempio chiaro che riprende il caso precedente: c’è una lunga tradizione dietro al prodotto ma nessuno la conosce. Mettendo al corrente il pubblico di tutto questo puoi raggiungere degli obiettivi. Ovvero:

  • Tradizione: prodotto affidabile.
  • Prodotto affidabile: confezionato con cura, fatto con attenzione e sapienza.
  • Confezionato con cura: dura di più, è più buono, voglio il meglio.

Non sempre le scelte vengono prese in base a criteri schematici, a volte sono le emozioni a prendere il sopravvento. Ed è proprio questo che fa lo storytelling, racchiude all’interno di un contenuto degli elementi che raccontano i vantaggi, i pro di un determinato brand. Ma tutto ruota intorno all’aspetto emotivo: leggi la storia, ma in realtà stai puntando verso i motivi che ti dovrebbero spingere a scegliere un prodotto o un servizio.

In questo passaggio ti suggerisco di dare una forma, una consistenza e un tone of voice alla narrazione. Vuoi puntare sul customer care? Metti in piazza le storie delle persone che hanno risolto problemi grazie all’aiuto delle persone che si trovano in azienda. Vuoi mostrare la tradizione del brand? Dai voce a chi lavora da anni in questi luoghi, ed è fiero delle proprie avventure, la tenacia con la quale difende la propria attività dalle insidie della modernità e la difficoltà di ogni sfida superata. Sembra quasi di sentirla la voce che racconta tutto questo, vero?

Non pensare alla SEO

Attenzione, non pensare alla SEO per il tuo lavoro di storytelling con il blog. Quando scrivi i tuoi articoli sul blog hai un obiettivo: intercettare le ricerche informazionali. Ovvero tutte quelle query che riguardano persone da portare sul tuo sito e poi sulle landing page. Sono visite che possono fare la differenza perché soddisfano delle esigenze pratiche e permettono di trasformare i lettori in clienti. Ma non basta questo.

Non basta soprattutto se vuoi lavorare con lo storytelling. Quando decidi di raccontare la tua storia non puoi limitare il tutto alle keyword nel tag title, alla divisione del testo in H2, alla lunghezza dell’articolo e ad altri elementi tipici di un lavoro vicino al SEO copywriting. Il racconto non deve essere legato ai volumi di ricerca, non si muove su questi punti. Si intreccia con il lavoro che svolgi per farti trovare sui motori di ricerca ma sfrutta canali differenti. Tipo viralità sui social e newsletter.

Lavora sui contenuti multimediali

Ovviamente qui il visual diventa parte integrante: il contenuto è foto, video e testo. Non per forza in questa combinazione ma l’idea è quella di completare l’articolo con tutti i canali per veicolare il messaggio.

Copyright e immagini online

In questo caso un approfondimento nel mondo del visual storytelling diventa indispensabile: per definire una storia hai diverse combinazioni, e gli occhi catturano le emozioni forti. In questi casi devi investire in immagini, ma spesso non è negli stock photo che trovi la soluzione: perché non provi a scattare in prima persona ciò che ti serve? Ci vogliono tempo e risorse, ma spesso il risultato è decisivo. E non hai problemi di copyright.

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Studia una categoria dedicata

Un passaggio da considerare: quando decidi di fare storytelling con il blog ricorda di creare una categoria specifica, una sezione del blog nella quale riunire tutti i contenuti che hai pubblicato. E che vuoi raccogliere in un unico luogo. Le tassonomie su WordPress lavorano come delle pagine, quindi puoi utilizzare il permalink per aggiungere un banner nella sidebar o una voce nel menu di navigazione. Obiettivo? Attirare traffico.

Una storia che potrebbe avere anche una grafica particolare. Ad esempio con Canva puoi creare un formato visual specifico per i contenuti legati allo storytelling. Magari puoi mettere il volto di una persona intervistata in primo piano, con un titolo in contrasto sopra. Oppure puoi creare delle grafiche dedicate: a te la parola, puoi lasciar correre la creatività come preferisci.

Da leggere: quando il visual storytelling diventa strategia

Tu hai deciso di fare storytelling con il blog?

Posso assicurarti questo: non è facile fare storytelling con il blog. Il motivo è semplice: il diario online di un’azienda spinge verso una monetizzazione rapida. Le persone vogliono vantaggi concreti da un investimento, quindi si aspettano posizionamento nella SERP. O magari link in ingresso e poi nuovi clienti.

Questo è l’obiettivo ultimo, ma ci sono altri micro-step da raggiungere per arrivare alla meta. Cono passaggi che contemplano anche fiducia, consapevolezza, community, fidelizzazione del lettore. Se riesci a sviluppare tutto questo con lo storytelling puoi avere dei risultati. Sei d’accordo? Hai già modificato il tuo calendario editoriale in questa direzione? Ti aspetto nei commenti per approfondire insieme questo tema così importante per la comunicazione online. Lascia la tua opinione e la tua esperienza personale.

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L'autore di questo post

4 risposte

  1. Ciao Riccardo prima volta che leggo …di Tuo apprezzo tono decisamente professionale ed allo stesso tempo amichevole
    Ma soprattutto contenuto da favola in 3D per un profano come me!!!

Rispondi a Bonario Annulla risposta

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