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4 grafici che (forse) ti aiuteranno a scrivere meglio

scrivere meglio
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Scrivere è un’arte. Non credere a chi ti dice che per fare blogging sia sufficiente la maturità: un bravo webwriter conosce le regole della lingua italiana. E le conosce bene. Ma non si ferma a questo, non si limita a mettere in pratica il manuale di grammatica.

Per scrivere grandi articoli, regalare un’occasione in più alla tua landing page o alla newsletter dell’azienda che ti ha dato fiducia, devi mettere in pratica una serie di conoscenze che non trovi tra i banchi di scuola. Puoi dedicare tempo e spazio alla formazione, puoi seguire corsi in aula, puoi acquistare libri e frequentare le community.

Tutto questo è utile per imparare a scrivere. Io consiglio sempre di iniziare a fare pratica subito, senza perdere tempo. Vuoi lavorare nel mondo del webwriting e del blogging? Apri un blog, inizia a scrivere e a padroneggiare i principi della scrittura online. Non sedimentare le tue idee. A volte bastano i dati di una ricerca ben fatta per mettere in discussione le tue opinioni.

Studio Samo Pro Minidegree

Qualche esempio pratico? Durante l’ultimo corso di formazione per Studio Samo ho commentato una manciata di grafici dedicati alla scrittura efficace, e oggi voglio condividere con te qualche riflessione. Non certezze granitiche: i dati delle ricerche sono sempre da prendere con le dovute cautele. Però possono fare la differenza.

1. Scrivere una grande headline

Spesso arriva questa domanda: qual è la migliore headline per i miei post? Quale soluzione devo usare per ottenere dei buoni risultati? Queste preoccupazioni sono importanti, perché lavorare su una buona headline vuol dire decretare il successo del tuo post. In alternativa rischi di condannarlo all’oblio.

headline

Ci sono diversi modelli che puoi usare per scrivere un titolo, ma tu vuoi delle indicazioni chiare: cosa piace e cosa no, quale titolo usare per i tuoi articoli migliori. La ricerca di Conductor risponde a questa domanda: dopo aver analizzato un campione di riferimento sono arrivati a una conclusione: i titoli più apprezzati sono le liste puntate.

Ovvero una formula per creare ordine e precisione, rispondono a un’esigenza precisa, anticipano la richiesta del lettore. Cosa troverò? Come posso organizzare i contenuti? Nel titolo c’è già la risposta. La lista puntata domina la classifica dei titoli preferiti, ma poi c’è la formula how to e quella che chiama in causa il lettore.

Per approfondire: ecco perché devi curare la tua headline.

2. Condividere senza leggere

Curare l’headline è importante per catturare l’attenzione delle persone, ma anche per ottenere un buon numero di condivisioni. Le persone, infatti, spesso condividono il titolo e non l’articolo. Sembra assurdo, vero? In realtà ci sono delle ricerche che confermano questo dato: un gran numero di condivisioni su Twitter avvengono dopo pochi secondi: ecco i dati di The Verge.

5 grafici che (forse) ti aiuteranno a scrivere meglio

Ecco la relazione tra i minuti di attenzione e le condivisioni. Il maggior numero di share si ottengono dopo un tempo minimo (in alto a sinistra) e alla fine, quando le persone hanno speso molto tempo sul contenuto. Questo cosa significa? Attenzione ai titoli, dai massima attenzione a queste stringhe di contenuto. Ed evita fuffa inutile, anche perché…

3. Il pubblico legge una minima parte del testo

Certo, non è una regola universale. Gli studi di Jakob Nielsen hanno fatto chiarezza su un tema sempre dibattuto: scrivere tanto o scrivere poco? Meglio pubblicare un articolo lungo o un post breve? Io ho sempre risposto in questo modo: dipende. Devi scrivere il giusto. E con questo grafico arrivi a una seconda conclusione: devi evitare tutto quello che non serve.

percentuale di testo letto

Cosa vedi in questo grafico? Un rapido declino delle parole lette con l’aumentare della lunghezza in un articolo. Questo cosa è? Un invito a scrivere articoli brevi? Meglio pubblicare post striminziti? No, non questo. Anzi. Ci sono altre ricerche che sottolineano la connessione tra un testo lungo e un buon posizionamento.

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Un long form content può fare la differenza, anche se la vera ricchezza di un contenuto non è la quantità. Vuoi scrivere un articolo lungo? Bene, fallo pure. Tutto quello che scrivi, però, deve avere un senso. Deve essere fondamentale per il lettore. E deve essere leggibile, facile da digerire e comprendere.

Per approfondire: la differenza tra contenuto di qualità e contenuto utile.

4. Ma gli articoli lunghi sono importanti

Esatto. Non ci sono tanti dettagli da aggiungere: i contenuti lunghi riescono a raggiungere degli obiettivi che altre soluzioni possono solo sognare. I contenuti lunghi si posizionano meglio, ma secondo le ricerche di OkDork su 100 milioni di articoli ricevono anche un gran numero di condivisioni sui social. Ecco il confronto grafico che mette in risalto la gran quantità di condivisioni ricevuta dai post che superano le 3.000 parole.

scrivere meglio

Basta scrivere tanto per aumentare le condivisioni? No, come ho già detto devi lavorare sulla qualità del testo e ritagliarlo intorno alle esigenze del lettore. Devi puntare anche alla strategia di distribuzione, a una buona condivisione sui social, una scelta intelligente dei pulsanti share, e magari a una riflessione sul dark social. Le persone condividono in modi differenti, con soluzioni diverse.

Per approfondire: come aumentare i retweet dei tuoi articoli.

Scrittura efficace: la tua opinione

Prima di concludere questo articolo voglio riprendere un concetto chiave: ogni studio riprende dei dati parziali. Questo significa che non puoi basare un’intera strategia di comunicazione intorno a un grafico. Questi dati possono dare indicazioni utili per creare testi efficaci, ma ogni punto deve essere contestualizzato. E non riportato nella tua realtà a occhi chiusi.

Questi grafici descrivono tecniche utili per scrivere e pubblicare contenuti efficaci, capaci di ottenere la giusta attenzione da parte del proprio pubblico. Il consiglio di partenza, universale per tutti, è semplice: trova le esigenze delle persone che vuoi raggiungere.

Trovale attraverso una buona analisi dei dati qualitativi (Google Analytics, Keyword Planner, Googler Trend) e qualitativa (community, forum, analisi delle conversazioni su Twitter) senza smettere mai di provare nuove combinazioni per migliorare i tuoi articoli. Qual è la tua opinione? Credi che questi dati possano essere utili per una scrittura efficace?

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L'autore di questo post

4 risposte

  1. Come sempre un ottimo articolo Riccardo, grafici davvero utili, grazie!
    Personalmente trovo che uno dei fattori che maggiormente penalizza gli articoli lunghi sia l’affaticamento dell’occhio umano causato dai monitor, di conseguenza trovo fondamentale la tua osservazione riguardo l’evitare tutto ciò che non serve.

  2. Seguo Riccardo da molto tempo, i suoi articoli sono sempre interessanti e mi hanno permesso di far crescere il mio wedding blog in maniera esponenziale! Grazie grazie grazie

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