La differenza tra contenuto di qualità e contenuto utile

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Passano i mesi, le settimane, i giorni. Passa il tempo e leggo sempre lo stesso invito: dovete scrivere contenuti di qualità. I lettori hanno bisogno di contenuti di qualità, non puoi conquistare la fiducia del pubblico senza contenuti di qualità. Insomma, tutto ruota intorno a questo principio. Ma sai cosa? C’è molta confusione. Le persone confondono i contenuti di qualità con altro.

Spesso la confondono con la quantità. Io la chiamo sindrome del foglio protocollo, un collare che lega le persone al passato scolastico e costringe a sforare le classiche 4 colonne del foglio protocollo per aggiungere testo superfluo, inutile. Un testo capace solo di farsi notare dalla professoressa troppo pigra per valutare altro.

La qualità di un testo viene confusa con la quantità, con il rispetto delle regole di grammatica e sintassi.

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Per risolvere questi dubbi ho deciso di approfondire l’argomento, e di dedicare una parte del mio intervento al Corso di Web Marketing – che si terrà a Milano il 19 giugno – a questo tema. Ovvero alla definizione dei contenuti di qualità. Ma se qualcuno mi chiede qual è la struttura base di contenuto di qualità io posso rispondere anche subito, ora. In questo momento.

Cosa è un contenuto di qualità?

Inizio così: il contenuto di qualità ha diverse sfumature. Non esiste un unico parametro per definire un contenuto di qualità, e il più importante (almeno dal mio punto di vista) lo citerò alla fine del post. Per ora ti lascio i punti che strutturano – nel corso di tempi più o meno differenti – un contenuto di qualità nel mondo del blogging.

  • Regole – Un contenuto di qualità rispetta le regole della grammatica. Qualche blogger giustifica l’errore con scuse banali: “È sinonimo di autenticità”. No, un testo qualitativamente superiore deve essere quanto più possibile lontano dagli errori di battitura o di grammatica. L’impegno del blogger è questo, prendere o lasciare: per questo devi rileggere con cura i tuoi post, anche se il refuso è sempre in agguato. Se qualcuno te lo fa notare hai un’unica strada da seguire: correggere e ringraziare.
  • Leggibilità – Un contenuto di qualità è leggibile. Ovvero rispetta le regole della leggibilità e permette al pubblico di seguire ogni paragrafo con semplicità. L’utente non deve fare i salti mortali per leggere un articolo, non deve affrontare muri di parole senza fine: la lettura deve essere semplice, immediata. In questa voce metto anche il rispetto delle esigenze mobile: leggere un articolo da un telefonino senza un tema responsive equivale a una tortura cinese.
  • Autorevolezza – Un contenuto di qualità si definisce tale quando è autorevole. Ovvero quando l’autore è immediatamente riconoscibile, quando cita le fonti e permette al lettore di verificare i dati riportati, quando c’è coerenza tra la promessa racchiusa nell’headline e il contenuto del post. Deludere le aspettative create con un titolo non è un punto a tuo favore, ecco. Un altro modo per definire l’autorevolezza dei tuoi contenuti: la rettifica. Devi essere sempre pronto a rettificare e migliorare i tuoi contenuti nel tempo.
  • Visual – Ancora una caratteristica fondamentale di un contenuto di qualità: la sua capacità di integrare contenuti visual con il testo. Nel web la fusione tra i codici è ancora più importante, e non puoi limitarti a scrivere bene. Devi anche scegliere le immagini migliori, magari modificarle con programmi spettacolari come Canva. Ricorda che il visual può essere anche fonte di traffico per il blog, ma non devi esagerare: troppe immagini decontestualizzate possono minare la leggibilità di un testo.

Ancora un punto di riferimento per i contenuti di qualità: l’interazione che si viene a creare nei commenti e nelle condivisioni social. Il lavoro del blogger, infatti, non termina con la pubblicazione ma si estende verso tutte le piattaforme che utilizzi per diffondere la tua voce, il tuo punto di vista.

I social non sono semplice megafono per amplificare la portata del blog, ma sono dei nodi comunicativi indipendenti che devi curare. E la qualità dei tuoi contenuti dipende anche dalla tua capacità di alimentare le discussioni sulle varie piattaforme.

Per approfondire: vuoi creare contenuti veramente speciali?

Il segreto dei contenuti di qualità

Tutto questo ti permette di creare dei contenuti di qualità. Nel senso che un contenuto degno di questo nome rispetta i punti affrontati in questa lista. Ma c’è un fattore più importante degli altri: la capacità di soddisfare le esigenze di una nicchia. Un contenuto di qualità è un contenuto utile. È anche altro, certo, ma prima di tutto è un insieme di codici che riesce a soddisfare una domanda, un’esigenza espressa (anche in modo non evidente) da una nicchia.

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Per questo è fondamentale, come ho sottolineato spesso anche nel video corso di blogging di Samo Academy, lavorare sul target con dati quantitativi e qualitativi. Devi osservare le statistiche, devi leggere con cura Google Analytics e tutti gli strumenti per fare SEO Copywriting.

Ma devi affrontare la rete con uno stile etnografico, devi immergerti nel campo in cui il tuo pubblico si muove (forum, social, gruppi, community) e devi ascoltare per acquisire linguaggio e temi. In questo modo creare contenuti di qualità diventa un’impresa, me ne rendo conto, ma quando trovi la giusta quadratura i risultati si vedono.

Che ne pensi di questa lista? Sei d’accordo con i punti che ho elencato?

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