Vuoi migliorare i long form content del tuo blog?

5 consigli per migliorare i long form content
Indice dei contenuti

Ci sono tanti tipi di post. C’è l’articolo che annuncia una notizia, quello che accende la polemica e punta su un timido click baiting grazie a un sapiente uso delle headline, l’intervista, la sintesi di un evento. E poi ci sono tutorial, pillar article, case study, how to article. Ovvero tutti gli articoli che rientrano nella categoria dei long form content, contenuti lunghi e articolati.

Sai qual è la questione che da sempre infiamma la platea, vero? Qual è la soluzione ideale per un buon articolo? Quante battute deve avere un articolo? Più o meno di 500 parole? Più o meno di 800? La mia risposta è chiara: dipende. Ogni articolo deve prendersi lo spazio necessario per descrivere un tema, nel miglior modo possibile e cercando di sintetizzare più esigenze.

Non esiste altra regola. Un contenuto di qualità può contare pochi paragrafi, può essere un documento con oltre 2.000 parole: tutto dipende da quali esigenze deve soddisfare in quel momento. Deve essere una notizia lampo? Poche battute sono sufficienti. Deve risolvere un problema complesso? Ecco, in questo caso il long form content può essere la soluzione.

Studio Samo Pro Minidegree

D’altro canto c’è un intero filone del content marketing che guarda con favore la pubblicazione dei long form article, perché sono quelli che riescono a posizionarsi e a vincere la sfida della serp. Guarda questo grafico di CoSchedule: il paragone tra i contenuti che superano le 1.500 parole e quelli che rimangono sotto questa soglia è chiaro, definitivo.

consigli per migliorare i long form content

Ma attenzione, non è solo una questione di quantità. Il posizionamento non è direttamente proporzionale al numero di parole presenti in un articolo. Lo stesso vale per il numero di link ottenuti: non c’è una correlazione diretta, ma c’è una certezza: i long form content sono necessari per completare il tuo calendario editoriale. Ma la regola è semplice: non basta allungare glia rticoli con contenuti inutili (tipo la fuffa) per ottenere buoni risultati. Al centro ci sono sempre le esigenze del pubblico.

Ecco perché un long form content deve essere organizzato in modo da raggiungere e superare le 1.500 o 2.000 parole senza annoiare, senza costringere il lettore ad abbandonare l’articolo. Curare i dettagli di un articolo è indispensabile, soprattutto oggi che la lettura avviene sempre di più da mobile: ecco quindi 5 consigli per migliorare i long form content.

1. Semplifica ma non svilire

Questa è la prima regola: per pubblicare dei long form content che risultino facili da leggere, da comprendere, da commentare e da condividere devi semplificare la scrittura. Devi pubblicare articoli facili da leggere, ma non banali: il contenuto deve essere denso, ma la forma deve essere agile. Ecco i consigli più importanti:

  • Usa parola semplici, di uso comune nella tua nicchia.
  • Semplifica i periodi.
  • Ogni paragrafo deve affrontare un punto, non dividere un discorso in due paragrafi differenti.

La punteggiatura gioca un ruolo chiave in questo equilibrio. Per semplificare devi usare frasi brevi, non articolate. In questi casi regna sempre la regola della linearità: evita incisi troppo lunghi e cerca di non dividere il soggetto dal verbo. La forza e la chiarezza di una frase è in questa unione.

2. Evita approfondimenti inutili

Quello che serve deve esserci, quello che puoi evitare lascia nei link di approfondimento. Io di solito articolo lo sviluppo di un long form in questo modo: definisco un topic principale, poi uso le ricerche correlate (tipo quelle di Google Suggest) per individuare approfondimenti utili ai lettori. Incrociando, quando possibili, i dati legati alle osservazioni qualitative. Ovvero discussioni online, forum, community.

Per approfondire: gli strumenti utili per fare SEO.

3. Scegli le immagini con cura

Le immagini sono decisive per semplificare gli articoli complessi, ma possono influenzare anche negativamente la leggibilità di un testo. Il motivo è semplice: ogni immagine rappresenta un ostacolo alla lettura, un blocco che l’occhio evita se non è contestualizzato. Vero, il visual facilità la comunicazione e viene percepito con una velocità molto superiore rispetto al testo. Ma non deve essere un contenuto buttato nel post tanto per spezzare il testo.

Per dare una pausa al blocco di parole ci sono i paragrafi, c’è lo spazio bianco. Il long form content deve essere arricchito con le immagini giuste, con grafici e visual capaci di contestualizzare quello che hai scritto nell’articolo. Altrimenti rischi di mettere il bastone tra le ruote al lettore.

Per approfondire: come aumentare le visite del blog con le immagini.

4. Usa titoli chiari

Hai presente i paragrafi di questo articolo? Li vedi? La caratteristica essenziale è la chiarezza: descrivono immediatamente l’argomento che affronterò, e possono essere degli agganci ideali per chi sfoglia l’articolo con fare distratto. Basta un’occhiata per capire che in questo paragrafo mi occuperò di titoli e nel precedente l’argomento è legato al mondo delle immagini.

Studio Samo Pro Minidegree

I titoli dei paragrafi si inseriscono nel mondo dei micro contenuti, stringhe di testo che aiutano il lettore a contestualizzare l’articolo: maggiori saranno le informazioni che darai al lettore, maggiori saranno le probabilità di ottenere massima attenzione fino alla fine. Un dettaglio: ricorda la gerarchia dell’heading: H2, H3 e così via.

5. Inizia e chiudi bene

L’attacco e la chiusura sono due aspetti da curare nei post particolarmente lunghi. O meglio: devi prestare sempre grande attenzione a questi punti, ma con un post lungo tutto si amplifica. Perché prima di iniziare una lettura impegnativa il lettore vuole sapere cosa approfondirà. Non devi anticipare tutto, ma riassumere in poche parole il succo del lavoro svolto, l’argomento, il filo conduttore del post.

Questo vale anche per la chiusura: prima di rimandare il lettore alla call to action lascia un breve riassunto dei temi affrontati. Senza dimenticare ovviamente le conclusioni. Devi catturare subito l’attenzione del lettore, ma devi anche dare le risposte giuste.

Quindi? Contenuti lunghi o brevi?

Contenuti giusti. Se hai bisogno di 1.000 parole per articolare un argomento usale, se ne hai bisogno di 500 scegli questa soluzione e dai al lettore il miglior risultato possibile. Quello che devi sempre rispettare è il diritto dell’utente di godersi un contenuto leggibile, semplice ma non banale, capace di rispondere alle domande. Anche quelle sottintese.

I tuoi articoli si muovono in questa direzione? Io di solito cerco di creare un buon equilibrio tra contenuti brevi, legati a una mia opinione sul mondo del lavoro online, e contenuti lunghi che affrontano un tema specifico. Tu invece? Qual è la tua opinione? Come ti muovi? Lascia al tua idea nei commenti.

Studio Samo Pro Minidegree
Vuoi dare una svolta alla tua carriera o innovare la tua azienda?

Scopri il nostro corso in Web & Digital Marketing

54 ore in aula a Bologna o in live streaming

Piaciuto? Condividilo!

L'autore di questo post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Iscriviti gratis a…

MakeMeThink

La newsletter di Studio Samo

Ricevi ogni 2 settimane le novità più importanti dal mondo del digital marketing.

Potrebbe interessarti anche...

heading tag seo
Angela Giampaglia

Heading Tag: cosa sono e come ottimizzarli per la SEO

Gli Heading Tag sono un elemento fondamentale per la struttura e l’ottimizzazione delle pagine web, in quanto rappresentano la chiave per rendere le pagine leggibili e fruibili. In questo articolo potrai imparare usarli per strutturare testi e articoli, migliorarne la leggibilità , ottenere visibilità su Google… e trasformati un un architetto SEO!

Quota impression Google ads
Beatrice Romano

Quota impression Google Ads

La quota impressioni Google Ads ti permette di capire se i tuoi annunci sono visibili sulla rete di ricerca. Non solo ti aiuta a monitorare i competitor, ma anche a capire come migliorare i tuoi annunci per aumentare la visibilità.

Oltre all’attività dei competitor, la visibilità dipende da budget e ranking dell’annuncio, fattori che puoi controllare per migliorare la tua posizione in serp.

dirette instagram
Giuliana Curato

Dirette Instagram: come fare le live su IG

Ti chiedi come sfruttare al meglio le dirette Instagram per connetterti con il tuo pubblico e ottimizzare la tua presenza online ma non sai da dove iniziare? Allora sei nel posto giusto.

regolamentazione intelligenza artificiale
Caterina Quaiotti

AI Act e regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale

L’impatto dell’utilizzo dell’IA è tangibile in diverse aree, promuovendo l’efficienza operativa, la competitività e l’innovazione e possiamo per questo parlare di benefici evidenti e concreti. 

La sua rapida diffusione solleva anche questioni etiche e giuridiche cruciali.

La necessità di una regolamentazione legale dell’Intelligenza Artificiale è emersa come una priorità fondamentale per garantire un utilizzo responsabile e sicuro di questa tecnologia avanzata. Facciamo un po’ di chiarezza in materia.

informazioni aste google ads
Beatrice Romano

Informazioni sulle aste e analisi competitors su Google Ads

Quando si lavora in Google Ads è importante monitorare ciò che fanno i competitor non solo per i prodotti o servizi che offrono agli utenti, ma anche per capire come si propongono, che linguaggio usano e a cosa danno più importanza. In questo articolo ti parlerò dell’analisi dei competitor a partire dalle parole chiave presenti all’interno delle campagne in rete di ricerca.

Vuoi essere sempre sul pezzo?

Iscriviti a MakeMeThink, la newsletter di Studio Samo. ✉️ Ricevi ogni 2 settimane le novità più importanti dal mondo del digital marketing.

Iscriviti gratis a

MakeMeThink

La newsletter di Studio Samo

Ricevi ogni 2 settimane le novità più importanti dal mondo del digital marketing.